Interventi protesici Calabria per prolasso utero-vaginale Eseguiti nell’Ospedale di Lamezia Terme
Catanzaro – Si è svolta per la prima volta in Calabria una
seduta operatoria per trattare tre casi di grave prolasso utero-vaginale di quarto
grado, la seduta è durata 11 ore dalle 8:00 alle 19:00. Gli interventi protesici
ben riusciti e risolutivi del problema, sono stati eseguiti nel presidio ospedaliero
“Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme da tre equipe operatorie composte dal dott.
Domenico Perri, primario dell’unità operativa Ostetricia e Ginecologia con la collaborazione
della dott.ssa Monardo, Primario di Anestesia e Rianimazione e con gli anestestiti
dott. Antonio Andricciola e Francesco Bonavia, tutti affiancati dallo specialista
dott. Alessandro D’Afiero Primario dell’Ospedale di Cerignola Foggia, che si è reso
disponibile grazie al Dott. Perri che ha chiesto e ottenuto gratuitamente la sua
collaborazione. Tutti i medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia, distribuiti
nelle tre equipe, hanno preso parte agli interventi.
Il prolasso genitale consiste nella discesa verso il basso e talvolta fuori dall’introito
vaginale di una o più strutture pelviche a causa del cedimento parziale o totale
dei sistemi di sospensione e di sostegno degli organi pelvici. La forma più diffusa
è il prolasso vescicale (cistocele), seguito dal prolasso uterino ed in ultimo da
quello rettale (rettocele). Inoltre, il contatto delle mucose con l’ambiente esterno
predispongono a fenomeni infiammatori e distrofici cronici.
E’ sicuramente una condizione altamente invalidante che comporta importanti implicazioni
psicologiche e sessuologiche. Talvolta si può accompagnare a deficit di continenza
urinaria e fecale. I fattori di rischio sono molteplici: eredo-familiari, numero
delle gravidanze e dei parti, menopausa, obesità, costipazione cronica, precedente
intervento di isterectomia radicale, utero retroverso.
Le tecniche chirurgiche fino ad oggi adottate si basano principalmente sulla ricostruzione
del pavimento pelvico usando le strutture fasciali preesistenti, ma proprio l’utilizzo
di queste strutture naturali spesso deboli, può esporre la paziente a rischio di
recidiva. E’ per questo motivo ed anche per rendere l’intervento più semplice e meno
traumatico che si è pensato all’utilizzo di materiali protesici (reti) che possano
garantire una lunga tenuta. Questi materiali consentono di riparare sia i prolassi
della parete anteriore che di quella posteriore della vagina; il tempo dell’intervento
è più breve rispetto alla chirurgia classica e consente da dimissione precoce e la
ripresa delle normali attività in tempi abbastanza brevi.
Questa tipologia di intervento, con l’uso delle protesi nella chirurgia del prolasso
uro-genitale, verrà ancora ripetuta nell’ospedale lametino e nel tempo verrà istituzionalizzata
e potenziata con la creazione di un Centro di riferimento regionale. Chiunque ne
abbia bisogno può rivolgersi al reparto di Ostetricia e Ginecologia del Presidio
ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.