Presentazione del libro “Fai silenzio ca parlasti assai” L'autrice, il procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini è intervenuta stamani a Catanzaro per parlare della sua opera
Se, come afferma Aristotele, l’essere umano è un vivente comunitario, proprio per questo motivo ha bisogno di regole, che le comunità organizzate in Stati chiamano leggi. Stamattina presso l’ istituto Comprensivo Catanzaro Nord Est Manzoni, l’associazione “Universo Minori” in collaborazione con la biblioteca F. de Nobili ha presentato il libro i: Fai silenzio ca parlasti assai del procuratore aggiunto di Cosenza e membro della Commissione Parlamentare antimafia Marisa Manzini. La mattinata ha visto la presenza della dirigente scolastica dell’ Istituto Comprensivo Catanzaro Nord Est Manzoni ,Flora Alba Mottola, il vice sindaco del comune di Catanzaro Ivan Cardamone, l’assessore agli affari generali del comune di Catanzaro Danilo Russo, la dottoressa Simona Dalla Chiesa figlia del generale Alberto, da anni impegnata nel sociale, l’onorevole Angela Napoli, presidente dell’ associazione Risveglio Ideale, la presidente dell’ associazione “Universo Minori” dottoressa Rita Tulelli, l’onorevole Wanda Ferro e le conclusioni sono state affidate all’autrice del libro dottoressa Marisa Manzini. L’opera ricostruisce la matassa criminale che pervade la provincia di Vibo Valentia, ponendo un particolare accento sulla cosca criminale dei Mancuso che è una delle più sanguinarie della Calabria. Il titolo del libro scaturisce da un’esperienza vissuta in prima persona dall’autrice che il 10 ottobre 2016, durante il processo “Black Money” (“Soldi Sporchi”) svoltosi nel tribunale di Vibo Valentia, si sentì rivolgere, mentre stava interrogando un collaboratore di giustizia, da Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”, imputato sottoposto a regime di 41 bis, la frase: “Fai silenzio, fai silenzio. Fai silenzio ca parrasti assai. Hai capito ca parrasti assai? Fai silenzio ca parrasti assai.” Da questa frase l’idea di realizzare un testo che metta in risalto quanto l’espressione dello stato d’animo di un boss che comprende che il muro che aveva costruito per la sua protezione e di quella della sua famiglia stava per essere infranto dal coraggio di chi usa la parola. Tante le domande poste ai relatori dagli studenti.