Il poeta di Bagnara ha coinvolto il pubblico declamando, insieme alla figlia Roberta, una raccolta dei suoi brani più famosi, fra cui la lirica “Scilla”, composta appositamente per l’occasione
Presentato a Scilla il libro di Rocco Nassi “I ‘sta terra parru d’amuri”
Il poeta di Bagnara ha coinvolto il pubblico declamando, insieme alla figlia Roberta, una raccolta dei suoi brani più famosi, fra cui la lirica “Scilla”, composta appositamente per l’occasione
Si è svolta domenica, nella sala consiliare del Comune di Scilla (RC) la presentazione del libro “‘I ‘sta terra parru d’Amuri” (Caravilla editore) del poeta bagnarese Rocco Nassi, in collaborazione col gruppo Facebook “Parra e scrivi comu ti fici to mamma” e col patrocinio del Comune di Scilla.
Dopo i saluti iniziali affidati alle autorità, l’assessore Santo Perina, il consigliere Filippo Bellantone e il sindaco di Bagnara Cesare Zappia, i quali hanno sottolineato l’importanza culturale di un’iniziativa volta a valorizzare l’arte nostrana e la rilevanza culturale del dialetto e della poesia in vernacolo, il moderatore Filippo Teramo ha introdotto le relazioni sull’opera a cura di Natale Zappalà (ricercatore dell’Università di Messina) e di Salvatore Bellantone (scrittore ed editore, già curatore del libro di Rocco Nassi).
Natale Zappalà ha rievocato le origini del dialetto locale, evidenziando inoltre le grandi capacità aggregative oggigiorno esercitate dai poeti vernacolari, un circuito di artisti, presenti anche in Rete, che grazie ad elementi prolifici e propositivi come Rocco Nassi, hanno sviluppato grandi capacità di coordinamento fra gli artisti e di divulgazione a favore di appassionati e neofiti, organizzando incontri e raduni in seno alla provincia di Reggio Calabria capaci contestualmente di intrattenere e propagandare i valori di cui quest’arte è portatrice. La dimensione sociale della poesia in vernacolo è stata richiamata anche da Salvatore Bellantone, il quale, partendo da una meticolosa spiegazione della genesi stessa del libro, diviso per tematiche di ampio respiro (“A Terra”, “I Fimmini”, “l’Amuri”), ha ampiamente dimostrato che l’opera di Nassi costituisce soprattutto un veicolo per comprendere i valori positivi di questa terra e dell’insieme dei sentimenti che legano i suoi abitanti alla “calabresità”.
Carmelo Tripodi, direttore della Caravilla, ha poi illustrato la strategia culturale adottata dalla sua casa editrice, quella di promuovere a tutto spiano la cultura e le eccellenze calabresi, seppur in un momento non del tutto positivo in termini di interesse e di ritorno economico per ciò che concerne il settore librario.
Infine, vero e proprio mattatore dell’incontro è stato l’autore, Rocco Nassi, che ha coinvolto e deliziato il pubblico declamando, coadiuvato dalla sua giovanissima figlia Roberta, una raccolta dei suoi brani più famosi, fra cui la lirica “Scilla”, composta appositamente per l’occasione. Lo stesso poeta Bagnarese ha voluto sentitamente ringraziare, oltre all’Amministrazione Comunale di Scilla, il sindaco di Bagnara Cesare Zappia e il pubblico presente in sala. Un pensiero particolare Rocco Nassi lo ha rivolto alla poetessa vernacolare scillese Cosima Cardone, ispiratrice della presentazione scillese de “‘I ‘sta terra parru d’Amuri”, un evento in cui il dialetto, l’arte e le eccezionali capacità comunicative dei suoi alfieri sono stati protagonisti di una lieta serata di prima estate.