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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Presentato a Cinquefrondi il libro “I calabrogreci nel Risorgimento italiano”

| Il 26, Giu 2014

Un libro sul Risorgimento italiano visto dal Sud che rende giustizia a un popolo meridionale che ebbe fiducia in Giuseppe Garibaldi, considerato come un liberatore dalla schiavitù borbonica

Presentato a Cinquefrondi il libro “I calabrogreci nel Risorgimento italiano”

Un libro sul Risorgimento italiano visto dal Sud che rende giustizia a un popolo meridionale che ebbe fiducia in Giuseppe Garibaldi, considerato come un liberatore dalla schiavitù borbonica

 

 

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Cinquefrondi, in collaborazione con la Mediateca Comunale “P. Creazzo” e il Circolo Culturale “Apodiafazzi”, ha organizzato un interessante convegno sul Risorgimento italiano in occasione della presentazione del libro di Carmelo Giuseppe Nucera “I Calabrogreci nel Risorgimento italiano”.
Un libro sul Risorgimento italiano visto dal Sud che rende giustizia a un popolo meridionale che ebbe fiducia in Giuseppe Garibaldi, considerato come un liberatore dalla schiavitù borbonica e come colui che avrebbe vendicato le classi povere e i contadini che chiedevano la terra per vivere.
Il libro è una testimonianza di questa speranza, che spinse molti giovani meridionali a seguire Garibaldi nella sua azione di liberazione del Sud.
Già nel 1847, un anno prima dei famosi moti del ’48, a Reggio Calabria e provincia, erano presenti movimenti cospirativi ai quali parteciparono diverse famiglie: i Plutino, i De Leo, i Pellicanò, i Genovesi, famiglie di Bova e di Gioiosa, ma anche di valorosi patrioti come i cinque martiri fucilati a Gerace, il 2 ottobre del 1847, dall’esercito borbonico comandato dal Generale Vito Nunziante e per i quali martiri, lo scultore polistenese Francesco Jerace, il 7 giugno del 1931 realizzò un monumento in loro ricordo.
Il libro di Carmelo Nucera contiene anche avvenimenti sconosciuti dalla storiografia ufficiale, come quello riguardante il tentativo del Re Vittorio Emanuele II di Savoia di bloccare l’avanzata di Garibaldi verso Napoli, dopo che i garibaldini avevano liberato la Sicilia e si accingevano a sbarcare sulle coste calabresi.
Al dibattito, coordinato dal Direttore della Mediateca Domenico Bellocco, hanno partecipato l’Assessore alla Cultura Anselmo Scappatura, che si è dichiarato disponibile alla riscoperta e all’approfondimento degli avvenimenti storici e risorgimentali che hanno interessato il popolo di Cinquefrondi. Aldo Polisena e il sociologo Mimmo Petullà, intervenuti nel dibattito, hanno evidenziato l’importanza di valorizzare il contributo e il sacrificio che il popolo meridionale ha dato alla causa dell’unità d’Italia. Negli interventi conclusivi, lo storico Rocco Lentini e lo stesso autore Carmelo Nucera hanno sottolineato la necessità di riscoprire “l’altra storia”, cioè quella della nascita di uno Stato italiano che è costato un caro prezzo alle classi meridionali a causa della repressione e delle violenze subite da parte dell’esercito piemontese, che per alcuni aspetti veniva percepito non come liberatore del Sud, ma come un esercito di “occupazione del Meridione”.
I relatori hanno concordato che, dopo 150 anni dall’unità d’Italia, il Sud deve ancora ritrovare la forza e il coraggio per il riscatto della propria terra.