Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Presentata in Cassazione la proposta per una “Difesa civile non armata e nonviolenta”

Obiettivo della Campagna è quello di fornire ai cittadini uno strumento concreto che renda forte come Istituzione dello Stato la difesa civile, non armata e nonviolenta, ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati

Presentata in Cassazione la proposta per una “Difesa civile non armata e nonviolenta”

Obiettivo della Campagna è quello di fornire ai cittadini uno strumento concreto che renda forte come Istituzione dello Stato la difesa civile, non armata e nonviolenta, ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

La raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare volta alla
istituzione di un Dipartimento per la Difesa civile non armata e
nonviolenta inizierà il 2 ottobre, Giornata Internazionale della
Nonviolenza. A disposizione dei cittadini una proposta che porterà
forza a percorsi concreti di Pace, anche attraverso l’opzione
fiscale che permetterà a tutti di scegliere quale modello di difesa
sostenere.

E’ stato depositato oggi presso la Corte di Cassazione il titolo
della Legge di Iniziativa popolare che sarà l’architrave della
campagna per la “Difesa Civile non armata e nonviolenta”. Le reti
ed organizzazioni che da tempo si muovono congiuntamente per
sviluppare concretamente, anche a livello istituzionale, una concreta
alternativa nonviolenta di costruzione della Pace hanno così voluto
segnare una nuova tappa nel percorso comune iniziato da qualche mese.

Dopo l’estate e l’espletamento di tutti i passi formali per la
produzione dei moduli relativi partirà quindi la raccolta delle firme
per l’iniziativa popolare che prevede un testo legislativo volto
alla “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento
della Difesa Civile non armata e nonviolenta”. L’intenzione delle
reti promotrici (Tavolo Interventi Civili di Pace, Conferenza
Nazionale Enti Servizio Civile, Forum Nazionale Servizio Civile,
Campagna Sbilanciamoci!, Rete della Pace, Rete Italiana per il
Disarmo) è quella di dare inizio alla raccolta di adesioni nella
Giornata Internazionale della Nonviolenza in programma il prossimo 2
ottobre (data di nascita del Mahatma Gandhi)

L’importante tappa odierna fa seguito ad altri momenti di lavoro
comune delle reti promotrici (in particolare i due ultimi 2 giugno
celebrati come Feste della Repubblica che ripudia la guerra e
l’Arena di Pace e Disarmo a Verona dello scorso 25 aprile), tutti
propedeutici a questo nuovo appuntamento.

Di fronte alla drammatica crisi economica e sociale del Paese, che
sostanzialmente non ha sfiorato lo strumento militare l’intenzione
è quella di compiere un “passo in avanti”, promuovendo
congiuntamente una Campagna per il disarmo e la difesa civile.
L’obiettivo è quello della costituzione di Dipartimento che
indirizzi il contributo alla difesa civile con le proprie autonomie e
modalità di lavoro delle varie componenti oggi esistenti fra cui il
Servizio civile, i Corpi civili di pace, la Protezione civile oltre ad
un ipotizzato Istituto di ricerca su Pace e Disarmo. Si tratta di dare
finalmente concretezza a ciò che prefiguravano i Costituenti con il
ripudio della guerra e che già oggi è previsto dalla legge e
confermato dalla Corte Costituzionale: la possibilità di assolvere
all’obbligo costituzionale dell’articolo 52 con una struttura di
Difesa civile alternativa a quella prettamente militare, finanziata
direttamente dai cittadini attraverso l’opzione fiscale in sede di
dichiarazione dei redditi.

Obiettivo della Campagna è quello di fornire ai cittadini uno
strumento concreto che renda forte come Istituzione dello Stato la
difesa civile, non armata e nonviolenta, ossia la difesa della
Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono
affermati. Tutto questo attraverso la preparazione di mezzi e
strumenti non armati d’intervento nelle controversie internazionali
per la difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente
dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di
territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni. E’ una scelta
chiara e di fondo, che pensa che il finanziamento di
cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra lasci
il nostro Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono
rendendolo invece minaccioso agli occhi del mondo.

La Campagna ha scelto come strumento politico e di azione la
presentazione di una Legge di Iniziativa Popolare per il più ampio
confronto pubblico (con politica e società civile) che punti a
ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia dando centralità
alla Costituzione che “ripudia la guerra” (art. 11), afferma la
difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il
“sacro dovere della difesa della patria” (art. 52). Si tratta di
principi che non sono mai stati realmente attuati, perché nel corso
degli ultimi decenni la difesa è sempre stata intesa solo dal punto
di vista armato ed affidata alle strutture militari. L’intenzione
della nostra Campagna è dunque quella di estendere e riappropriarci
di un concetto più ampio: le grandi lotte per il riconoscimento
dell’obiezione di coscienza e del servizio civile iniziate fin dal
dopoguerra hanno portato al riconoscimento nel nostro ordinamento
giuridico di una Difesa della Patria è molto più articolata ed
estesa di quella semplicemente militare.

Per noi, oggi come sempre, la Difesa della Patria è difesa della
vita, dell’ambiente, del territorio, dei diritti, della dignità,
della pace, del lavoro. Per “difendere” davvero questi beni comuni
servono strumenti adeguati, quelli suggeriti dalla nonviolenza.

Nel testo di Legge di Iniziativa popolare, che verrà ufficialmente
diffuso a ridosso dell’inizio della raccolta di firme, viene
previsto un finanziamento della nuova “Difesa civile” sostanziato
attraverso l’introduzione di una “opzione fiscale”, cioè della
possibilità per i cittadini, in sede di dichiarazione dei redditi, di
destinare una certa quota alla difesa non armata, togliendola dai
finanziamenti militari e per la armi.

Di seguito alcune dichiarazioni di esponenti delle reti promotrici
della Campagna, rilasciate in occasione del deposito in Cassazione del
Titolo della nuova Legge di Iniziativa Popolare.

“Dotarsi di strumenti di difesa civile e nonviolenta significa dare
finalmente piena attuazione all’art.11 della nostra Costituzione
assumendo come priorità il ripudio della guerra, la promozione attiva
della pace e la garanzia dei diritti umani fondamentali”.

Grazia Naletto – Portavoce di Sbilanciamoci!

“La nonviolenza ha un grande rispetto delle Leggi. Quando sono
giuste le onora, quando le ritiene ingiuste disobbedisce, per
migliorarle. Con la proposta di istituzione del Dipartimento della
Difesa Civile vogliamo dare attuazione agli articoli 11 e 52 della
Costituzione: ripudiare la guerra e riconoscere piena dignità alla
difesa non armata e nonviolenta. E’ compito dei cittadini essere
protagonisti del ripudio degli strumenti bellici e attori della difesa
della patria. Con la proposta di Legge di iniziativa popolare offriamo
a tutti l’occasione di assumersi queste responsabilità”.

Mao Valpiana – Presidente del Movimento Nonviolento

“La proposta di istituire un Sistema nazionale di Difesa Civile,
che affianchi quello militare, recepisce non soltanto il chiaro
dettato costituzionale che pone in capo ad ogni cittadino il dovere di
contribuire alla difesa della Patria, ma anche gli sforzi profusi in
questi anni dal legislatore che, attraverso l’istituzione del
Servizio Civile Nazionale e dei Corpi Civili di Pace, ha gettato le
basi culturali e organizzative sulle quali costruire questo sistema.
Dalla tutela dell’ambiente alla protezione civile, dalla promozione
culturale alla tutela dei diritti dei più deboli, il Sistema di
Difesa Civile della Patria promuoverà l’insieme delle azioni e
delle attività che le istituzioni, i cittadini e le loro
organizzazioni potranno mettere in campo per contrastare le piaghe del
disagio, dell’esclusione sociale e del degrado. Questa è la difesa
della Patria dicui c’è oggi bisogno”.

Enrico Maria Borrelli – Presidente del Forum Nazionale Servizio Civile

“La Campagna e la proposta di legge di iniziativa popolare per
l’istituzione di un Dipartimento per la Difesa Civile non armata e
non violenta sono il frutto di una azione coordinata tra le reti
pacifiste, quelle che operano per il disarmo e il mondo del servizio
civile: uno sforzo comune che recentemente ha segnato tappe assai
significative. Abbiamo sempre sostenuto che la pace non si misura
esclusivamente con l’assenza di guerre e che ad essa concorrono
elementi troppo spesso sottovalutati e sottaciuti: la democrazia, il
rispetto dei diritti umani, la stabilità politica, la coesione
sociale, una buona economia, un lavoro dignitoso, il ben-essere
complessivo.

Allo stesso tempo, la Difesa e la sicurezza di un popolo si misurano
con la capacità di far fronte a quei fattori che minano la coesione
sociale e spezzano i legami all’interno delle comunità. Ciò vale
per il mondo intero e per il nostro Paese che non è immune dai
pericoli, registrando una preoccupante performance sul versante della
sicurezza interna, cui non è estranea la crisi economica che produce
nuovi poveri, nuove diseguaglianze, più disperati, più crimini”.

Alfredo Cucciniello – per la Segreteria Nazionale di Rete della Pace e come Responsabile per la Presidenza Nazionale ACLI di Pace, Cittadinanza Attiva e Servizio Civile

“Usualmente i pacifisti e nonviolenti vengono considerati sognatori
un po’ matti, con le loro utopie lontane dalla vita e dai problemi
reali. Noi pensiamo invece che idealistiche ed irrealistiche, oltre
che fuori dalla storia, siano le idee di coloro che continuano a
pensare che la Pace, la democrazia e i diritti umani si possano
realizzare e difendere con le armi e le spese militari. La nostra
strada va in un’altra direzione.

Per costruire concretamente la Pace, attraverso una strada di
nonviolenza, non bastano però le belle idee ed intenzioni ma
occorrono strutture e persone che possano impegnarsi quotidianamente
in tal senso. In tale prospettiva si iscrive la nostra richiesta:
chiediamo che il nostro Paese diventi pioniere nella creazione ed
istituzionalizzazione di percorsi alternativi e più efficaci di
realizzazione di obiettivi di Pace. Con la partecipazione diretta,
anche fiscale, di tutte le cittadine e i cittadini italiani”.

Francesco Vignarca – Coordinatore Rete Italiana per il Disarmo

“Per la Cnesc è urgente e pensiamo siano mature le condizioni,
anche per l’inedita attenzione del Governo ai temi del servizio
civile e della difesa non armata, che nel Paese ci sia un confronto su
come tutte le componenti sociali e istituzionali possano fare
dell’Italia un paese all’avanguardia nell’educazione alla
modalità nonviolenta di affrontare i conflitti, da quelli sociali a
quelli fra i popoli e gli Stati. Va in questa direzione la
riproposizione fatta dal Presidente del Consiglio del servizio civile
europeo”.

Licio Palazzini – Presidente Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile

Sara Nunzi

Campagna Sbilanciamoci!