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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Ponte sullo stretto, la prossima settimana al vaglio del Consiglio dei ministri

Ponte sullo stretto, la prossima settimana al vaglio del Consiglio dei ministri

Le reazioni

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(ANSA) – ROMA – “Il tema del Ponte sullo Stretto verrà discusso nel Consiglio dei ministri della prossima settimana”. Così il viceministro per le Infastrutture, Mario Ciaccia, a margine di un’audizione. In una bozza della legge di stabilità è previsto una penale aggiuntiva di 300 milioni per gli oneri sulla mancata realizzazione. L’intenzione, si apprende da fonti del Ministero, sarebbe quella di prendere tempo per trovare una soluzione in grado di ridurre l’esborso a carico dei conti pubblici.

NACCARI (DELEGATO ALEMANNO): “ASSURDO BUTTARE VIA 300 MILIONI DI PENALI PER UN’OPERA CHE NON SI FARA'”

“E’ davvero incredibile dover pagare centinaia di milioni di euro come penale per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Calabresi e siciliani meriterebbero un risarcimento per le prese in giro, non le straricche società che incassano fior fiori di quattrini pubblici senza muovere un mattone”. Lo afferma Domenico Naccari, delegato ai rapporti con le comunità regionali del sindaco di Roma Gianni Alemanno, commentando la bozza del ddl stabilità all’esame del governo. “Come l’ex ministro Matteoli, – aggiunge il delegato di Roma Capitale – penso anch’io sia stato un grave errore rinunciare a questa grande opera. Un’opera già cantierata – prosegue – da realizzare prevalentemente con fondi privati con una piccola percentuale pubblica, che viene comunque elargita per pagare le penali alle società individuate per fare l’infrastruttura. La rinuncia definitiva al Ponte da parte del governo conferma l’isolamento della Calabria dal resto d’Italia e d’Europa. Il ponte non si fa, di grandi infrastrutture come l’autostrada jonica e l’alta velocità neanche a parlarne, il porto di Gioia Tauro,sottoutilizzato, è divenuto il centro internazionale dei traffici illegali; la rete viaria interna è ferma agli anni ’30 mentre l’ammodernamento dell’A3 è diventato una barzelletta planetaria, come ha scritto il New York Times l’altro giorno. Non è pensabile soffermarsi, com’è pure giusto, sugli sprechi nei partiti e poi – conclude Naccari – buttare via trecento milioni di euro per un’opera che non vedremo mai”.

GRILLO: E’ UN’ALLUCINAZIONE MENTALE

“Il ponte è un’ allucinazione mentale, sono cose degli anni ’70. Non e’ una cosa fattibile, gli stessi giapponesi che hanno precedentemente realizzato il ponte ad arcata unica più lunga del mondo sono rimasti scioccati”. Lo ha detto Beppe Grillo leader del movimento cinque stelle dopo aver compiuto a nuoto la traversata dello Stretto di Messina. “Dovrebbe essere un ponte lungo 2300 metri ad arcata unica – prosegue Grillo – ma una cosa del genere non l’ha fatta mai nessuno e sarebbe un esperimento ancora piu ‘difficile in una zona sismica: la Calabria e la Sicilia si allontanano ogni anno. Vogliono solo continuare a spendere soldi a debito con i project financing ma non e’ piu ‘possibile e non possiamo continuare a sognare cose degli anni’70. Perché non sognare invece le rinnovabili e cambiare il petrolio con questo tipo di energie nei prossimi 20- 30 anni. Questo è un sogno fattibile e utile”.

MINNITI: GOVERNO SAGGIO NEL CHIUDERE VICENDA

“Il Governo con le proposte contenute nella legge di stabilità, a 40 anni dalla costituzione dell’apposita società, ha chiuso la vicenda del Ponte sullo Stretto. Decisione saggia”. Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato del Pd Marco Minniti. “Dopo gli anni del ‘miraggio politico’ – aggiunge – si fanno i conti con la dura realtà della congiuntura interna e internazionale. Risolto il contenzioso, si sciolga conseguentemente la società ‘Ponte sullo Stretto’ e le risorse lì impegnate si mettano a disposizione del sistema infrastrutturale della Calabria e della Sicilia”.