Polistena – Abuso d’ufficio in concorso. Con questa accusa sono stati rinviati a giudizio dal gup di Palmi il sindaco di Polistena Michele Tripodi e l’ex consigliere comunale delegato all’urbanistica, Francesco Mammola, nel corso di un procedimento che vede quale persona offesa Domenico Antonio Formica, tra l’altro, riconosciuto avversario politico del primo cittadino, e concernente il mancato rilascio di una concessione edilizia avvenuta per l’opposizione da parte della Commissione edilizia istituita, su iniziativa del sindaco, presso il Comune di cui entrambi gli amministratori erano componenti.
La contestazione, nello specifico, riguarda il reato di abuso di ufficio in concorso in quanto i due amministratori pubblici e contestualmente pubblici ufficiali avrebbero disatteso, con riferimento alla pratica del Formica, ad una serie di richiami normativi tra cui l’art. 97 della Costituzione inerenti l’organizzazione dei pubblici uffici secondo il criterio che assicura “il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione” ma anche “le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari”; la separazione della funzione di indirizzo politico/amministrativo, in capo all’organo politico e quelle di gestione, di spettanza dei funzionari e dirigenti amministrativi ed, infine, in materia di regolamento edilizio secondo le norme del procedimento amministrativo applicabile, al precetto che decreta, in caso di rilascio di parere sfavorevole, che lo stesso venga accompagnato dalle relative motivazioni.
La vicenda scaturisce da una richiesta di permesso a costruire del Formica prodotta nel febbraio del 2010 – vale a dire prima dell’insediamento del futuro sindaco Michele Tripodi che vincerà, a fine marzo dello stesso anno, le elezioni comunali e dunque antecedente la effettiva costituzione della Commissione edilizia, avvenuta con deliberazione del 30/07/2010 (da larga parte di giurisprudenza ritenuta superata ed, in ogni caso, nella cui composizione non sarebbe stata possibile la presenza di organi politici) – la quale, dopo un normale avvio con tanto di pagamento da parte del richiedente di oneri concessori versati alle casse comunali e stipula di convenzione urbanistica tra luglio e dicembre del 2012, avrebbe subito un improvviso richiamo da parte della medesima Commissione di cui Tripodi era presidente con pronuncia non favorevole avvenuta nel gennaio del 2013. Atto ritenuto illegittimo ed impugnato dall’attore che ha originato l’azione legale.