Polistena, applausi dal vivo al maestro Anile Accoglienza delle grandi occasioni in città per il maestro Francesco Anile dopo i due strepitosi debutti al Metropolitan Opera di New York
di Giuseppe Campisi
Polistena – Ritorno in trionfo per il maestro Francesco Anile
che riabbraccia il calore della sua città attraverso una standing
ovation tributata dai concittadini presso il salone delle Feste in uno
special a lui dedicato dopo il successo ottenuto al MetOpera di New
York. Un rientro iconico, in jeans e maglietta, e con tutti gli onori
per il maestro polistenese che ha voluto riproporre la mise del
fortunato primo debutto al prestigioso teatro newyorkese ripercorrendo
le tappe brucianti quanto inaspettate che lo hanno proiettato sul palco
americano a prestare la voce ad un Otello sfinito al terzo atto e che ne
hanno decretato la definitiva consacrazione internazionale. In un
contesto sobrio ed informale il, maestro – atterrato da poche ore a
Lamezia, è stato accolto dal sindaco Michele Tripodi accompagnato per
l’occasione dall’assessora Nelly Creazzo, dal vice Marco Policaro,
moderati da Maria Pia Tucci – ha voluto rendere noti al pubblico i 13
minuti probabilmente più significativi della sua carriera, costellata si
di successi ma da altrettanta faticosa gavetta. Una gavetta che
evidentemente ha portato i suoi frutti se il tenore polistenese, girando
il globo in lungo ed in largo, ha potuto portare in scena le opere più
emblematiche del panorama operistico nazionale godendo di un
apprezzamento pressoché universale. “Il suo debutto inusuale in jeans e
maglietta – ha chiarito il sindaco – ha praticamente spiazzato tutti.
Gli occhi del mondo gli si sono puntati addosso e lui ha voluto dedicare
il suo esordio alla città e per noi è stato una grande emozione. Anile
non è solo un calabrese importante, è il polistenese più rappresentativo
nel mondo”. Anche il tenore non ha nascosto la sua soddisfazione: “E’
stata certamente una bellissima serata per me – ha esordito,
ripercorrendo i momenti del tumultuoso debutto da dietro le quinte – e
l’emozione, in quei momenti, la devi sapere controllare perché quando ti
chiamano su quel palcoscenico, c’è poco da discutere, devi cantare e
fare il tuo dovere”. Una “riserva” di lusso Anile, catapultato sul palco
di botto, senza neanche la possibilità di indossare i costumi di scena
ma pronto a prestare la sua potente voce in un playback mimato che ha
stupito gli spettatori dal vivo e quelli della diretta mondiale via
radio suscitando applausi e clamore che sono rimbalzati, meritatamente,
su tutte la pagine dei media internazionali. “Calato il sipario – ha
continuato – è successo il finimondo”, uno scompiglio che gli ha
fruttato il pass per il secondo vero debutto (con annesso riconfermato
successo), stavolta, da titolare nell’opera verdiana, avvenuto a stretto
giro dopo pochi giorni e che il maestro ha voluto dedicare da New York
alla sua città. Terra di grande produzione operistica l’America – tanto
affamata di lirica italiana, a fare da contrappeso alla diversa
attenzione ed ai limiti che la madrepatria Italia accorda al settore –
che ha saputo riconoscere le qualità del maestro polistenese tanto da
confermarlo nel cast di altre piece nel triennio successivo, con
contatti estesi ad altri teatri internazionali. Anile si è poi congedato
dal pubblico volendo offrire un saggio della breve introduzione
dell’Otello verdiano e in un sintetico duetto con la moglie (e finissima
soprano) Caterina Francese, sulle note di “Non ti scordar di me” un
classico della scuola napoletana appartenente agli autori Domenico Furnò
ed Eugenio De Curtis per raccontare nient’altro che una storia di
successo, con tutto il sapore delle genuinità meridionale, che vede
premiati la tenacia ed il talento di un artista solido e consapevole dei
suoi mezzi, con la voce che risuona in tutti i teatri continentali e con
le radici ben piantate in quella sua piccola grande Polistena che oggi,
ancora una volta, ha saputo omaggiare orgogliosamente con la sua
presenza questo figlio illustre.