Pietro Ienaro lascia la maggioranza politica di San Pietro di Caridà
Cari concittadini,
Con la presente lettera aperta intendo informarVi di quelli che sono stati i risultati del mio operato come assessore fino al 14 aprile 2020. Un atto dovuto, ma anche di grande rispetto verso quanti hanno voluto gratificarmi con il loro voto di preferenza. Sollevarmi dall’incarico di assessore, come ha fatto questo sindaco, politicamente mediocre, che pensa al proprio benessere e sottovaluta i bisogni e i meriti degli altri, come dimostrano le sue dimissioni da consigliere della decaduta amministrazione Masso, dove fino a soli 10 giorni prima, era assessore con relativa indennità, alla quale non rinunciava, sebbene da circa un anno disertava le riunioni di Giunta e di Consiglio, è stato un atto che ha anticipato quelle che erano le mie intenzioni, perché era ferma mia volontà dimettermi da assessore e passare all’opposizione, visto e considerato gli scarsi risultati di gestire il Comune da parte di questa amministrazione.
I motivi che stavano alla base di questa mia determinazione di non appoggiare più l’amministrazione in carica, e il sindaco in particolare, sono numerosi, e quindi darò conto di quelli che ritengo più importanti.
1) Stante l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus 19, come assessore, con delega alla Protezione Civile, Sanità e Politiche Sociali, sono stato totalmente e in modo sfrontato tenuto deliberatamente all’oscuro di tutte le iniziative avviate dall’amministrazione, in particolare dal sindaco, il quale ha gestito tutto e seguita a farlo personalmente, come se gli altri fossero degli incapaci o di disturbo.
È stato attivato il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) ma il sindaco, chissà perché, ha chiesto la collaborazione a due Associazioni che operano nell’ambito della Protezione Civile di sua iniziativa ed a mia insaputa. Un fatto grave sul piano istituzionale perché il soggetto che aveva autorità a promuovere coordinandosi con il gruppo di lavoro costituito ad hoc, era Piero Ienaro, non perché più bravo ma perché assessore alla Protezione Civile, oltre che alla sanità e salute. Fingere di non sapere come ha fatto il sindaco, fa molto male anche sul piano umano, perché il sindaco attuale se è tale è anche per merito mio, come dimostrano i cento e passa voti di preferenza di cui sono stato gratificato dagli elettori.
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Delle iniziative messe in campo per tutelare la salute collettiva e di quali altri progetti erano stati predisposti per venire incontro alle persone in momentanea difficoltà economica ho potuto apprenderlo non dalla viva voce del sindaco in carica, com’era doveroso da parte sua e diritto da parte mia come assessore in carica, ma perché di tale fatti sono venuto a conoscenza solo indirettamente in quanto componente di una delle due Associazioni di volontariato.
Come titolare della delega alla sanità, non sono stato neanche informato sulle persone in quarantena o su eventuali casi di accertato contagio da Covid -19, né se a riguardo erano state informate ufficialmente le autorità competenti.
Su tali fatti, quale assessore alla sanità, inoltre, il sindaco non ha sentito il bisogno di informarmi di persona o in alternativa a mezzo telefono o post elettronica o in altro modo: una cafonata istituzionale da regime sudamericano che mi ha colto di sorpresa e quindi non nelle condizioni migliori per dare il sostegno dovuto ai nostri compaesani. Ci vuole faccia di bronzo, come fa il sindaco nel suo provvedimento di revoca da assessore, per accusare gli altri di non lealtà istituzionale.
Riguardo alla delega alla sanità, era da tempo, che avevo maturato il proposito di restituirla al sindaco, per i seguenti fatti:
2.L’Azienda Provinciale Sanitaria di Reggio Calabria, con proprio decreto e dietro mio specifico interessamento, con delibera del 21 dicembre 2018 aveva attivato a favore del comune di San Pietro di Caridà un servizio medico di diabetologia, di cardiologia e geriatria. Personalmente e direttamente, il sindaco Rosano, a tal fine, si era assunto l’impegno perché fossero ristrutturati alcuni locali dell’ex municipio confinanti con la Guardia medica da destinare ad un mini-ambulatorio. Questo suo impegno, e per sua esclusiva colpa, è stato disatteso, per cui quella straordinaria utilità è venuta meno, e per sempre! Quindi chi ha o avrà necessità di questa specialistica ambulatoriale interna dovrà andare altrove: Rosarno il posto più vicino. Perdere questa grande opportunità per mancanza esclusiva del sindaco in carica, è un vero peccato !
3.Come assessore alla sanità, da subito, avevo effettuato un controllo dello stato di salute dei nostri acquedotti, rilevando che in otto anni l’amministrazione dimissionata, e dove il sindaco in carica era assessore con delega ai servizi idrici, non ha avuto il tempo o la voglia di bonificare il serbatoio della fontana sita in località Parrera, adiacente il cimitero di San Pietro di Caridà, inquinato da enormi ragni,
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scarafaggi e altri insetti, perciò è stato costretto (obbligandolo) a sospendere l’erogazione, perché altamente pericolosa per la salute umana, forse più del Coronavirus – 19 . Chiusa, quella storica fontana, non è stata ancora riaperta. Altrettanto vale per quelle di contrada Sarlo e di localita’ Ceramida. Diversamente da un sindaco passato a vita migliore e che si era speso, anche con soldi propri, per attivare quelle tre fontane, questo, sebbene rapidamente informato dall’allora assessore Ienaro, se ne strafotte: perché?
4.Prima ancora dello sciame sismico (a cavallo tra gennaio/febbraio 2020) che ha avuto come epicentro il territorio comunale, come assessore alla protezione civile, consapevole delle possibili conseguenze rovinose causati da tali eventi naturali, avevo manifestato il fermo proposito di riordinare il campo sportivo, da anni e anni in completo stato di abbandono per il disinteresse e la trascuratezza della precedente amministrazione dove il sindaco Rosano non era uno qualunque, ma uno che contava molto perché persona di assoluta fiducia dell’allora sindaco Masso. Il mio obiettivo era bonificarlo dalle erbacce e arbusti, per destinarlo come Punto di Raccolta per la Popolazione, per l’Atterraggio e il decollo di un elisoccorso del 118 e per la Pratica sportiva. Il sindaco come al solito ha fatto finta di niente, come se niente fosse, perché a Lui non interessava la gestione delle emergenze in caso di eventi sismici, ma era assorbito da altri impegni… che non riguardavano sicuramente l’interesse del Paese. Sono state levate solo le erbacce, ma non è stato ripristinato l’impianto elettrico e idraulico, per cui in caso di emergenza quale vera utilità potrà avere quello spazio pubblico? Potrebbe servire al più per mettere delle capre a pascolare. Purtroppo neanche le capre, perché mancano la rete d’acciaio e i paletti di ferro che la sostenevano, l’una e gli altri ancora in buone condizioni e quindi di valore economico notevole, in quanto riutilizzabili. Se tali materiali (paletti di ferro e rete d’acciaio) sono stati smaltiti, sono state rispettate le leggi che tutelano l’ambiente? Se non sono stati smaltiti in quale angolo nascosto sono stati depositati? Se il sindaco in carica è nella condizione di intendere e di volere, è suo categorico dovere rispondere a queste due precise domande; altrimenti per coerenza dovrebbe lasciare, quale chiaro esempio di manifesta incapacità di tutelare e difendere l’interesse collettivo. Comportamenti incomprensibili da parte del sindaco in merito ai fatti sopra evidenziati, ma anche altamente dannosi per i cittadini, che è suo dovere spiegare pubblicamente e non farsi scudo con motivi falsi, quali la mia non dimostrata sincerità nei suoi riguardi, della Giunta e della maggioranza.
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5.Come assessore con delega all’ambiente, in collaborazione col circolo Legambiente Calabria e l’Associazione Protezione civile Arci San Pietro di Caridà, tramite un consorzio sovvenzionato dal Ministero dell’Ambiente:
A) Mi sono fatto carico della raccolta e dello smaltimento di decine e decine di pneumatici abbandonati in modo caotico all’esterno dell’ex scuola media in località Don Gabriele, di cui molti di grande dimensioni provenendo da camion e trattori; pneumatici accumulati al tempo in cui il sindaco in carica era assessore di quello dimissionato (Masso). L’allora assessore, oggi sindaco, era cieco per non vedere o era occupato a predisporre il piano per fare fuori l’ex sindaco Masso? Il lavoro di bonifica, e questo ci tengo a precisarlo, non è costato un solo euro per le casse comunali.
B) Per mesi e mesi avevo sollecitato, il sindaco e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico ad attivarsi con immediatezza a ripulire l’Isola ecologica che era diventata una discarica a cielo aperto per l’accumulo all’interno e all’esterno di rifiuti di ogni genere: una vergogna e un’indecenza che avevano superato ogni limite di guardia. Non avendo avuto riscontro a riguardo, nel mese di febbraio di quest’anno mi attivavo personalmente, rivolgendomi ad un’Azienda di servizi ecologici che ha sede a Cittanova, la quale inviava uno dei propri dirigenti ad effettuare un sopralluogo facendo anche un preventivo per la bonifica. Sia l’uno che l’altro, non essendo il loro forte l’ecologia, per proprio comodo o per menefreghismo ostentato in modo sfacciato, fanno finta di non sentire e di non capire. Chiamare quello spazio Isola ecologica è un’offesa al buon senso, perché un’indecenza era prima, un’indecenza è oggi.
C) Per sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali e incentivare le buone pratiche di raccolta differenziata, su mio personale interessamento con “Locride Ambiente” sono stati collocati due contenitori: uno per le pile esauste e l’altro per i farmaci scaduti.
D) Come avviene in molti comuni italiani, avevo pure suggerito al sindaco e al’amministrazione tutta, la raccolta specifica degli Oli Esausti (di frittura in particolare) molto inquinanti per l’ambiente, recuperandoli tramite appositi contenitori da collocare sia a Caridà – centro che nelle frazioni. Non essendo il loro forte la sostenibilità ambientale, hanno lasciato perdere.
7.Come assessore ai Fondi comunitari, agricoltura, ambiente e sviluppo rurale, non dal secondo, ma dal primo giorno mi sono dato da fare per organizzare il fascicolo
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AGEA comunale, allo scopo di poter usufruire al meglio dei fondi comunitari e degli incentivi previsti per i Piani di Sviluppo Rurale 2014 – 2020. Avevo pure pensato alla realizzazione di un Parco Comunale in località “Barbaro” con adiacente laghetto, pista ciclabile, area giochi e camping, verde attrezzato. In più, tenuto conto che la primaria risorsa economica a livello locale è quella agricola e dato che le occasioni di lavoro sono molto limitate, il solo modo concreto per aiutare i giovani del posto era quello di affittare i terreni di proprietà comunale, piuttosto che venderli, con il rischio grave che andassero in mano a gente non del luogo e forse anche poco affidabili. Si è preferito invece seguire un’altra strada, quella della vendita tramite la pubblicazione di un bando dove secondo me le ombre erano molte e poche le luci. Ritenendo la vendita dannosa per l’interesse collettivo, in sede di Giunta e di Consiglio avevo espresso il mio voto contrario, anche se in precedenza il sindaco in persona mi aveva avvisato con aria minacciosa e con parole forti che il mio voto contrario poteva costarmi l’incarico di assessore, come poi è successo !
8.Come assessore, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico Comunale, mi sono anche adoperato per avviare alcuni specifici progetti e di sollecitare alcuni lavori di manutenzione di seguito elencati, riguardanti la frazione San Pier Fedele:
• Rifacimento tettoia ex scuola elementare.
• Gabbioni di sostegno muri cimitero.
• Efficientamento energetico ex scuola elementare per il quale era stato
ottenuto un finanziamento di 50 mila € a fondo perduto, e dunque a costo
zero per le casse comunali.
• Nell’ambito del “Progetto Ri…Vi…Amo i Borghi” previsione di un verde
attrezzato nell’area di proprietà comunale e in quello dell’avviso pubblico dei progetti per la valorizzazione dei Borghi della Calabria era stato chiesto un finanziamento di 300 mila euro.
• Recupero ex asilo ubicato in località “Cordaro” per destinarlo a Centro Diurno per gli Anziani.
9. Per quanto concerne le politiche sociali, sebbene titolare di tale specifica delega, sono stato completamente ignorato riguardo al Bando per l’Erogazione dei Buoni Spesa del Comune e dei criteri stabiliti (da chi?) per l’acquisto di beni e farmaci di prima necessità presso le attività commerciali disponibili. Ma sia come consigliere di maggioranza e sia come assessore in carica non è stato richiesto neppure il mio punto di vista su come stabilire criteri chiari, severi ed univoci per identificare i
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soggetti aventi diritto, a partire delle fasce più deboli della popolazione residente. Ma non sono stato nemmeno informato delle procedure relative ad eventuali controlli e verifiche in presenza di situazioni dubbiose. Così come non sono nella condizione di conoscere quante domande sono state accolte, e se respinte il perché !
Sempre per quanto riguarda le politiche sociali mi sono occupato e preoccupato di tutelare le fasce di popolazione residente economicamente più disagiate, con risultati concreti che tutti mi riconoscono. Infatti ancora prima che il governo avvisasse il Reddito di cittadinanza, più e più volte sono stato al comune di Polistena, per seguire di persona le domande presentate dai cittadini che avevano i requisiti richiesti per usufruire del Reddito di Inclusione (REI). Anche il Bonus riservato alle famiglie con quattro o più figli a carico, che a livello locale si era bloccato dal 2016, grazie al mio personale impegno e’ stato sbloccato.
È un falso d’autore, come fa il sindaco nel suo decreto di revoca, addossare all’ex assessore Ienaro mancata o ridotta collaborazione con gli altri organi istituzionali, operando in discordanza con la necessaria azione di gruppo. Diversamente da quanto lui sostiene, invece, ho sempre informato il sindaco di ciò che intendevo fare e sempre mi sono confrontato con gli altri consiglieri di maggioranza, senza però mai trovare ascolto da parte di chi si crede al centro del mondo e il decisore di ogni scelta amministrativa.
Non portando fatti concreti e dimostrabili a sostegno della sua decisione di revocarmi da assessore, è falso sostenere come fa il sindaco che la debolezza dell’azione di governo era dovuta al dissenso tra i componenti della giunta comunale.
Al posto di lanciare accuse a destra e manca il Sindaco avrebbe dovuto adoperarsi concretamente a favore dei cittadini così come ha fatto Piero Ienaro che, animato dalle migliori intenzioni, si è dato da fare per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini e per risolvere, come ha risolto, pure alcune imbarazzanti questioni “ eredità “ della precedente amministrazione dove, sia ben chiaro, il Sindaco oggi in carica non era uno qualunque ma autorevole e stimato collaboratore di quello dimissionato, perché per anni e anni di seguito assessore e anche vicesindaco. Perché egli non dà conto al popolo? Perché, come aveva prima promesso e poi non mantenuto, non si è impegnato più di tanto per l’avviamento del mini-ambulatorio
di specialistica (cardiologia, diabetologia e geriatria)? Sono stato accusato di 6
mancata lealtà nei suoi confronti, ma chi mi ha revocato dall’incarico di assessore dimentica o fa finta di dimenticare per propria convenienza che pur essendo stato ripetutamente messo al corrente delle disastrose condizioni igienico – sanitarie del serbatoio che alimenta la storica fontana sita sulla pubblica strada nei pressi del cimitero di Caridà – centro e dello stato scandaloso della cosiddetta Isola ecologica, diventata una discarica a cielo aperto per l’ammasso di rifiuti di ogni genere all’interno e all’esterno, ha fatto orecchie da mercante.
La revoca dell’incarico al sottoscritto è motivata dal carattere autoritario, egocentrico ed egoistico del Sindaco, abbarbicato al potere a tal punto da non accettare neppure la collaborazione disinteressata dell’assessore Ienaro e volendo apparire solo lui l’attore e protagonista della scena politica e amministrativa del nostro Comune. E’ da sfacciati parlare di mancata lealtà verso il gruppo. Sarebbe onesto e corretto parlare del suo snodato desiderio di essere il solo uomo al comando da sindaco in carica. Un comportamento quest’ultimo che ricorda e rimanda a quello del dimissionato sindaco Masso, che nei fatti viene replicato e accresciuto da chi era stato suo allievo prediletto, perché per otto anni assessore e/ o vice sindaco, salvo poi “assassinarlo politicamente”, pugnalandolo alle spalle.
Avrei voluto fare di più e di meglio, ma non sono stato messo nelle condizioni adatte per farlo, sono considerato più un problema (per chi? e per quale motivo) piuttosto che una risorsa.
Nel decreto di revoca si fa riferimento a miei presunti atteggiamenti non consoni ai doveri del pubblico amministratore e di doppiezza nei confronti del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri di maggioranza che avrebbero inciso negativamente sull’azione amministrativa, senza però specificarne nemmeno uno. La verità è che lo scopo vero della revoca era togliersi dai piedi una voce scomoda e non allineata al padrone di turno.
Sono stati pertanto più di uno i motivi per i quali non sono stato messo nelle condizioni più favorevoli per esercitare la mia funzione di assessore, e sfido chiunque a trovarne una valida per giustificare questo iniquo castigo adottato verso il sottoscritto.
Ma d’altronde, cosa poteva aspettarsi il Paese da un tale che per otto anni come uomo fiduciario di Masso aveva contribuito con il suo silenzio e con il suo consenso a rovinare un comune riducendolo ad un cumulo di macerie e
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massacrandolo sul piano finanziario, schiacciato da debiti che arrivano fino all’osso del collo?
Una situazione, la mia, di grande difficoltà e anche di grande disagio umano perché regolarmente ostacolato ad operare per come avrei voluto ma anche di grande delusione perché ogni mio impegno per migliorare la condizione collettiva veniva sabotato da chi aveva ed ha solo l’interesse a restare incollato alla poltrona, “Per cui da tempo avevo maturato la decisione di abbandonare la nave per dirigermi a nuoto sull’isola della Salvezza, piuttosto che restare a bordo di un vascello, che imbarca acqua da tutte le parti, al cui timone c’e’ un fantomatico capitano, che anziché portarlo in salvo, lo sta’ portando ad infrangersi sugli scogli con tutto il suo equipaggio !!!
Non è politicamente e moralmente onesto farsi scudo di argomenti falsi per adottare un atto così forte, la revoca da assessore, esplosivo sul piano politico e lacerante sul piano umano. Un dito negli occhi e un pugno nello stomaco su chi ha avuto il solo torto di pensare con la testa propria, attento com’è stato a favorire e portare avanti gli interessi generali e a frenare quelli particolari.
Il decreto di revoca da assessore preparato da un “Dottor Sottile”, e basato su mie non dimostrate scorrettezze istituzionali e non istituzionali e pertanto non coerenti ai doveri di un pubblico amministratore, è un atto di crudeltà, di crudeltà estrema; una coltellata alle spalle assestata con forza da chi per indole innata non ha il coraggio di discutere a quattrocchi e chiarire presunti sgarbi causati al Sindaco, alla Giunta e al gruppo consiliare .
La politica è un servizio pubblico e quindi è decisivo rimettere in chiaro la Verità, per cui il signor Rosano, fa ancora in tempo a chiarire ai cittadini i motivi di quelle sue dimissioni, che non erano di condanna verso Masso ma erano strumentali a raggiungere la poltrona di sindaco; altrimenti l’unico gesto che gli permetterebbe di fare bella figura, e’ quello delle dimissioni, anche perché non rappresentativo della Comunità residente, perché il 10 giugno 2018 hanno votato meno della metà degli aventi diritto e l’altra lista è stato un espediente furbo, politicamente meschino, per non invalidare il risultato di quel voto.
Mettendomi di fronte al fatto compiuto perché il provvedimento di revoca mi è stato notificato dal messo comunale, preceduto da una telefonata del sindaco, durata un battito di ciglia nella quale mi ha comunicato in modo freddo e gelido che
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“aveva fatto il punto sul mio comportamento”, senza fare però cenno a un solo concreto motivo, che fosse uno, che giustificasse la revoca da assessore e non dandomi neanche un minuto di tempo per replicare, dice più di mille parole di quelli che sono i suoi modi di intendere i rapporti umani e lo considero una scheggia impazzita di inciviltà politica – amministrativa.
Ma suscita anche sdegno e scandalo l’adeguamento, al rialzo! dell’indennità di funzione spettante per la carica di sindaco deliberato dal Consiglio nella seduta del 27 maggio anno corrente, compreso il voto favorevole del sindaco, il quale ogni mese incasserà 1.446,00 € netti. Sì, ripeto: ogni mese il sindaco Rosano incasserà 1.446,00 euro. Un fatto insopportabile ed odioso, stante che a causa della pandemia da Covid – 19 il numero dei poveri in Italia è esploso, molti esercizi commerciali non si quando e se riapriranno, non pochi hanno perso il lavoro e in tanti sono oppressi da debiti che forse non saranno in grado di ripagare, portandoli al fallimento.
Avrei potuto fare ricorso al Tar della Calabria per fare annullare la mia revoca da assessore perché essa doveva essere motivata non sulla base di ragioni politiche e per mere esigenze di coalizione, ma doveva indicare addebiti specifici ed essere adottata nell’interesse della collettività rappresentata per le comuni esigenze di trasparenza, imparzialità e buon andamento dell’Amministrazione, cosa che nel caso di specie non è avvenuta. Avrei fatto annullare la revoca ma sarei rimasto accanto ad una persona a me sgradita e non avrei potuto più sopportarne la vicinanza.
Pietro Ienaro
ex assessore al comune di San Pietro di Caridà