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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Piazza Armerina, tenuta la conferenza sul tema “La Shoah attraverso i secoli” Il relatore, il Rabbino S. Di Mauro, responsabile della Comunità Ebraica di Siracusa

Piazza Armerina, tenuta la conferenza sul tema “La Shoah attraverso i secoli” Il relatore, il Rabbino S. Di Mauro, responsabile della Comunità Ebraica di Siracusa
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di Roberta Strano


 

Oggi si è tenuta a Piazza Armerina, alle ore 17,30, presso l’aula magna della scuola media “C. Cascino, una conferenza indetta dall’Università Popolare del Tempo Libero “Ignazio Nigrelli” sul tema “La Shoah attraverso i secoli”, dedicata alla ricorrenza internazionale della giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto, che quest’anno ha compiuto settanta anni dall’abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. Il relatore è stato il Rabbino S. Di Mauro, responsabile della Comunità Ebraica di Siracusa.
E’ stato un importante momento di riflessione sulla persecuzione perpetrata nei confronti del popolo ebraico, e non solo dai nazisti.
Si è discusso della “diaspora” avvenuta nel 70 d.c. quando gli Ebrei vennero cacciati dalla Palestina, e poi tutto ciò che questo sfortunato popolo ha dovuto subire.
Ci si è soffermati, in particolare, sulla presenza degli Ebrei in Sicilia fino all’anno 1492.
Infatti il 18 giugno 1492, un editto di Ferdinando il cattolico impose senza condizioni che gli Ebrei dovevano abbandonare per sempre la Sicilia entro tre mesi, pena la morte.
A Piazza Armerina si trovava una giudecca, nel quartiere Canali, prima che gli abitanti li cacciassero.
Altre testimonianze del loro passaggio si trovano a Palermo, la città con il numero di giudei residenti più numerosi. La sinagoga di Palermo, una tra le più belle, si trovava in Piazza Meschita e il ghetto era compreso tra le vie San Cristoforo, Calderai, Maqueda, Giardinaccio.
Ma ancora a Siracusa città dove era presente un’altra importante comunità, anch’essa limitata e controllata nel ghetto dell’isola di Ortigia.
Una conferenza per non dimenticare, e per costruire un futuro migliore, un futuro di maggiore solidarietà tra diverse religioni.