Piazza Armerina, aumentano i poveri in città
redazione | Il 09, Gen 2014
L’assistenza sociale non può bastare
di ROBERTA STRANO
Piazza Armerina, aumentano i poveri in città
L’assistenza sociale non può bastare
di Roberta Strano
A Piazza Armerina, un grido d’allarme è stato lanciato dal Vice Sindaco Giuseppe Mattia, sulla necessità di interrogarsi sul futuro della città.
Le risorse di certo non mancano, soprattutto quelle turistiche, ma a dispetto di ciò ci sono circa 200 famiglie che vivono in uno stato di indigenza piuttosto elevato.
Una famiglia di Piazza Armerina su quattro vive una situazione di povertà, stando infatti ai dati forniti da Giuseppe Mattia, circa il 5% delle famiglie vive una situazione di povertà assoluta.
I commercianti e gli artigiani sono le due categorie produttive che in questi anni stanno correndo i maggiori rischi.
Il problema è da risolvere non solo in termini di assistenza sociale, anche perché le risorse a disposizione del comune sono in continua diminuzione ma riuscire a rilanciare l’economia sfruttando al massimo le risorse del territorio per creare occupazione e benessere.
E ciò è possibile coinvolgendo l’intera collettività in uno sforzo comune di rilancio dell’economia locale.
Il giornalista Nicola Lo Iacono in proposito ha detto: ‘Un primo passo potrebbe essere quello di convocare un Consiglio comunale in cui ogni gruppo politico porti una serie di proposte finalizzate a incrementare il settore turistico e a creare occupazione. Sarebbe già una piccola rivoluzione che metterebbe alla prova la classe politica stabilendo se è in grado di svolgere un ruolo propositivo o se è solo in grado di svolgere un compito puramente politico e , per molti aspetti, notarile . Potrebbe essere anche l’occasione per decidere di coinvolgere l’intera popolazione attraverso una sorta di Brain Storming (raccolta delle idee) con la finalità di migliorare l’economia della città.
Questa strada non porterà domani un piatto di minestra sulla tavola di quelle duecento famiglie, ma creerà i presupposti affinché nel futuro non vi siano più famiglie da sfamare. Occorrono occhi che sappiano guardare lontano, di questo abbiamo bisogno.’