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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Piazza Armerina: Alla Pinacoteca comunale arriva Un olio su tela del Paladino donato dalla dottoressa Incalcaterra

Piazza Armerina: Alla Pinacoteca comunale arriva Un olio su tela del Paladino donato dalla dottoressa Incalcaterra

| Il 21, Ago 2013

300 disegni e 36 olii del Paladino ritrovati in una villa del ferrarese

di ROBERTA STRANO

Piazza Armerina: Alla Pinacoteca comunale arriva Un olio su tela del Paladino donato dalla dottoressa Incalcaterra

300 disegni e 36 olii del Paladino ritrovati in una villa del ferrarese

 

di Roberta Strano

 

 

Il prossimo autunno alla Pinacoteca comunale di Piazza Armerina dovrebbe arrivare un quadro del noto pittore piazzese Giuseppe Paladino, che raffigura la vecchia stazione ferroviaria di Piazza, costruita tra il 1920 ed il 1923.
Il dipinto, un olio su tela, era stato donato dallo stesso artista al padre della dottoressa Incalcaterra che, ha deciso di farne dono alla struttura museale.
Il quadro rappresenta un paesaggio, raffigurazione piuttosto insolita per un artista la cui produzione è composta essenzialmente da ritratti.
Nei prossimi mesi dovrebbero anche giungere all’incirca 300 disegni e 36 olii del Paladino ritrovati in una villa del ferrarese. «Abbiamo ricevuto una comunicazione – spiega l’ex sindaco Nigrelli – che ci metteva al corrente dell’esistenza di questi disegni e la disponibilità da parte degli acquirenti della villa di metterli a disposizione per una mostra a Piazza Armerina». «La mostra verrà organizzata – conclude Nigrelli – nella seconda metà di quest’anno e verrà aperta al pubblico per alcuni mesi. Dopo contiamo di trasferirla nei pressi di Ferrara in una terra, come la Romagna, che deve avere avuto un ruolo importante sia nella vita che nella produzione artistica del Paladino.»

Biografia dell’artista:

Giuseppe Paladino (Piazza Armerina 1856-1922), figura tra le più interessanti nel panorama artistico siciliano di fine Ottocento e primo Novecento. E’ stato allievo di Domenico Morelli all’Accademia di Belle Arti di Napoli, grazie a un sussidio del Comune elargito negli anni 1876-77, e che tornato a Piazza, tranne un soggiorno in Egitto e una breve tappa a Messina, vi resterà fino alla morte. Personalità umbratile e appartata, Paladino si dedicò in prevalenza alla pittura di paesaggio ma soprattutto al genere del ritratto. I Ritratti più famosi sono quelli fatti ad Antonio Trigona Geraci e alla baronessa Carmela, ai coniugi Salvatore De Curtis e Titì Montalto, Ritratto di vecchia e Ritratto di giovane donna, e l’intenso Autoritratto.

Ritratti in cui risalta la resa psicologica, con una particolare sensibilità per gli effetti luministici e atmosferici.