Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

“Percorsi di Legalità” per l’inizio dell’anno scolastico Iniziativa dell'associazione "Universo Minori" e dell'istituto comprensivo “Catanzaro Est”

“Percorsi di Legalità” per l’inizio dell’anno scolastico Iniziativa dell'associazione "Universo Minori" e dell'istituto comprensivo “Catanzaro Est”
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Nel pomeriggio di ieri presso la Sala Consiliare del Comune di Catanzaro l’Associazione “Universo Minori” e l’Istituto Comprensivo “Catanzaro Est” hanno inaugurato il nuovo anno scolastico con un convegno dal titolo “Per crescere in sicurezza, armonia, legalità” incastonato nel ciclo “Percorsi di Legalità” portato avanti dal sodalizio presieduto dalla dottoressa Tulelli.

Prima dell’evento hanno avuto luogo degli incontri tra genitori ed insegnanti presso la Sala Concerti del Comune di Catanzaro atti alla rilevazione dei rispettivi bisogni e per la definizione ex ante del patto formativo.
Erano presenti al convegno in qualità di relatori il vicesindaco ed assessore alla cultura del Comune di Catanzaro Ivan Cardamone, la dirigente scolastica Flora Alba Mottola, il presidente dell’associazione “Universo Minori” dottoressa Rita Tulelli, la dirigente dell’USR Calabria Angela Riggio, il procuratore aggiunto presso il tribunale di Cosenza dottoressa Marisa Manzini, il presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta Arturo Bova, ed il presidente del Centro Calabrese di Solidarietà dottoressa Isa Mantelli.

Durante il convegno è stato approfondito il tema della legalità che non è solo un valore in quanto tale, ma è l’anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l’io ed il noi. Per questo non bastano le regole, queste funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti. I relatori, davanti ad un cospicuo pubblico di genitori ed insegnanti, con i loro interventi hanno sottolineato quanto sia importante affrontare il tema della legalità con i ragazzi, facendo loro capire che l’illegalità e qualsiasi altra forma di ingiustizia e prevaricazione nascono da vuoti che tutti noi possiamo riempire in maniera positiva, non solo a parole, ma accompagnando i giovani nell’apprendimento dell’alfabeto delle emozioni, dei sentimenti e delle relazioni, che sono alla base per esprimersi costruendo un’identità sia personale che sociale.

La dottoressa Manzini ha approfondito la legge numero 71 del 2017 entrata in vigore il 18 giugno scorso contro il cyberbullismo, in quanto i soprusi tra i minori invadono lo spazio virtuale con messaggi, immagini e video spregevoli che corrono sul web soprattutto grazie agli smartphone. L’obiettivo alla base di tali comportamenti è sempre quello di ferire e ridicolizzare qualcuno. La legge in questione prevede una serie di interventi e strumenti atti a dar voce ai ragazzi affinché non si sentano più soli, in particolare, prosegue il procuratore aggiunto presso il tribunale di Cosenza, sono tre le importanti novità introdotte dalla norma, come prima cosa sarà direttamente il minore vittima di un sopruso on line a poter segnalare in modo semplice al sito, o al social media, il contenuto offensivo chiedendone, nei tempi fissati dalla legge stessa, la rimozione.

Se ciò non viene attuato dal fornitore dei servizi digitali, dopo opportune e tempestive verifiche, lo farà il Garante della Privacy. Secondariamente il “bullo cybernetico” viene convocato, insieme ai genitori, dal Questore che dà corso alla procedura di ammonimento. Un “cartellino giallo” che può portare il minore ad essere inserito in un percorso sociale o di messa alla prova. Infine, ogni scuola dovrà individuare tra i propri docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto e per il personale scolastico sono previsti corsi di formazione somministrati da esperti del settore. L’Onorevole Arturo Bova ha parlato del lavoro che sta svolgendo di concerto con il presidente del tribunale per i minori di Reggio Calabria, il dottor Roberto Di Bella, allontanando i figli dei mafiosi dalle rispettive famiglie al fine di sottrarli al contesto criminale in cui altrimenti sarebbero destinati a crescere.