“Per Cittanova 4.0” difende Antico dagli attacchi “social” Piena solidarietà al consigliere comunale d'opposizione protagonista di una polemica tra le forze politiche cittadine
Riceviamo e pubblichiamo
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che su Facebook, con “strana” consequenzialità ed inaspettata puntualità rispetto ad un manifesto dell’amministrazione (di) sinistra nel quale si paventava la presenza di “scheletri negli armadi” delle opposizioni consiliari, è stata montata una polemica nei confronti di un consigliere comunale di opposizione da parte di personaggi che grande parte hanno avuto nelle fortune politiche di chi oggi amministra Cittanova, benché sempre censurati o condannati dalla Magistratura inquirente, in occasione di processi contro pubblici amministratori.
La sequenza temporale degli eventi, manifesto murario minaccioso e attività sui social, è quanto meno sospetta, così come sospetta è la provenienza di eventuali documenti da divulgare, trattandosi, a quanto pare, di documenti noti solo agli uffici comunali, resi legittimi proprio dal fatto che il Comune stesso, in anni in cui ad amministrare era un’altra amministrazione (di) sinistra, mai ha contestato. Censuriamo, pertanto, eventuali comportamenti che, sembra, avrebbero potuto portare all’istigazione alla reazione da parte di cittadini nel pieno possesso dei propri diritti civili tanto da essere risultati eletti e compatibili con lo status di consigliere comunale, cioè che non hanno nessuna causa di incompatibilità con l’Ente locale della cui assemblea consiliare fanno parte.
Speravamo che gli attacchi su Facebook e le “piazzate” inscenate fossero terminati con la “ri-presa del potere” di una certa parte politica, ma quanto accaduto ci porta a sospettare che certi comportamenti si manifestano ogni qual volta a qualcuno può tornare utile. Speriamo che il “manifestarsi” di certe operazione sia spontanea, giacché sarebbe oltremodo grave se, invece, fosse “consigliato” per chissà quali fini.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi oggi si trova nella posizione di bersaglio di certi attacchi invitandolo a rivolgersi con fiducia alla Giustizia, così come fatto in passato da altri che, anche se a distanza di lungo tempo, hanno visto la stessa Giustizia ristabilire la verità dei fatti con la condanna di chi aveva sparso veleni. Di ispirare la sua condotta alla dimostrazione della verità nelle aule di un tribunale, senza mai ricorrere alla strategia di chi, invece, pur ricevendo attacchi sugli stessi social ha cercato altre strade per la risoluzione dei propri problemi.