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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Patti per il Sud, Uil scuola lancia l’allarme "Tra le emergenze indicate dai rappresentanti istituzionali regionali e comunali non rientra l’area della prima infanzia"

Patti per il Sud, Uil scuola lancia l’allarme "Tra le emergenze indicate dai rappresentanti istituzionali regionali e comunali non rientra l’area della prima infanzia"
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E’ proprio di ieri la presentazione dei Patti per il Sud, gli accordi siglati dal governo nazionale con Regione e con Reggio Calabria, per offrire un’opportunità di riscatto per il territorio calabrese.Sette miliardi di euro destinate alla Calabria che potranno rappresentare prospettive reali di crescita per 7 aree di intervento solo se si concretizzeranno entro le date di scadenza prefissate.

La sezione della Uil scuola paritaria e privata di Reggio Calabria segnala che tra le emergenze indicate dai rappresentanti istituzionali regionali e comunali non rientra l’area della prima infanzia, nessuna proposta per la realizzazione di nuovi nidi d’infanzia, nessuno degli interventi elencati è finalizzato ai bambini e alle bambine da zero a tre anni. Eppure il sistema pubblico dei servizi educativi della Regione e della città di Reggio Calabria sono lontani dal garantire, ad un numero sufficiente di bambini, la possibilità di frequentare un nido d’infanzia sin dai primi mesi di vita, rendendo alle famiglie difficoltosa la risoluzione della conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Se le risorse disponibili sono insufficienti a garantire l’aumento della percentuale di presa in carico dei servizi educativi è quantomeno irragionevole che non si utilizzino a pieno le opportunità offerte dalle risorse statali per colmare quel gap strutturale esistente sul piano dell’offerta pubblica.

Ricordiamo che solo 3 bambini su 100 hanno la possibilità di frequentare in Calabria un asilo nido pubblico, proprio mentre lo Stato, attraverso la Legge 13 luglio 2015 n. 107, propone in campo nazionale un nuovo scenario che esclude i servizi educativi per l’infanzia dai cosiddetti servizi a domanda individuale e richiede ai Comuni la tutela di un servizio essenziale con un numero di posti pari ad almeno il 33% dell’utenza potenziale. Volendo esplicitare con un esempio locale questo dato, atteso che il Comune di Reggio Calabria ha 4.608 bambini ricadenti nella fascia zero tre anni, quanto sopra significa per l’Amministrazione Comunale dovrebbe garantire in futuro un sistema integrato pubblico-privato di servizi educativi per almeno 1.500 posti.

Non è pensabile continuare ad avere una visione del futuro della Regione e della città di Reggio Calabriasenza considerare il potenziamento dei servizi rivolti ai più piccoli. In tale direzione, di certo, non può essere sufficiente per l’Amministrazione comunale il raggiungimento degli obiettivi minimi indicati nei piani di interventi correlati alle risorse assegnate dal piano di azione e coesione. La riapertura dei nidi comunali di Archi e Gebbione, quando avverrà, garantirà insieme al nido aziendale solamente 135 posti cioè un numero quasi pari a quelli già disponibili vent’anni fa, quando questi servizi erano calibrati su una funzione prettamente assistenziale e meno educativa.

Occorre senz’altro potenziare la capacità di programmazione dell’ambitoRegionale e Comunale per un pieno utilizzo delle risorse strutturali disponibili per evitare soprattutto quanto già accaduto sul fronte delle somme finanziate al Comune di Reggio Calabria con il secondo riparto del Pac infanzia che ha comportato una perdita di 966.650,58 euro rispetto alle risorse rese disponibili dall’autorità di gestione.

Il Presidente Oliviero ha dichiarato “Siamo una Regione ultima su tutti gli indicatori economici e sull’utilizzazione delle risorse comunitarie. Quando sono arrivato più del 50 per cento delle risorse non era stato impegnato. Oggi invece ci sono le condizioni per spenderle. La vera sfida parte adesso”

Ma l’esempio che arriva dagli uffici Regionali dell’Assessorato alle Politiche sociali non ci lascia tranquilli, non denota un cambio di passo, non dimostra l’accelerazione dichiarata, non rappresenta una manifesta dimostrazione della capacità di velocizzare la spesa delle risorse assegnate. Ricordiamo infatti che pur essendo trascorso un mese dalla nostra precedente segnalazione,circa i ritardi della Regione Calabria nell’erogazione dei contributi inerenti l’avviso pubblico rivolto ai privatiper la realizzazione di nidi d’infanzia, alla data odierna nessuna iniziativa risolutiva è stata intrapresa dall’Assessore Federica Roccisano.

Oliviero parla dei Patti per il sud “non come uno strumento propagandistico ma con un cronoprogramma”, ricordiamo a noi stessi e ai responsabili dell’attuazione del programma che i gestori degli asili nido privati, che sono risultati destinatari dei contributi per la realizzazione dei nidi, hanno da tempo anticipato tutte le risorse previste nel programma d’investimento,rispettando il cronoprogramma semestrale attribuito, ma la Regione Calabriaa distanza di anni dalla stipula della convenzione non ha ancora provveduto all’erogazione delle somme assegnate.Ricordiamo inoltre che i nidi sono supporto alle famiglie, opportunità educativa e primo luogo di apprendimento per i bambini più attenti alle dimensioni dell’accoglienza, della relazione, della socialità.

Il Dipartimento Regionale “Sviluppo economico, Lavoro, Formazione e Politiche sociali” riferisce recentemente che ha provveduto ad emettere la distinta di liquidazione della quota spettante ai beneficiarima per l’erogazione delle sommeai beneficiari si è ancora in attesa della necessaria delibera di Giunta Regionale. Insomma un atto politico da cui dipende la sopravvivenza dei servizi educativi e il mantenimento di un diritto essenziale da garantire a migliaia di bambini calabresi che invece tarda ad arrivare.

I gestorihanno avviato i servizi educativima adesso sono in grave difficoltà finanziaria, a causa delle notevoli anticipazioni non hanno più le risorse necessarie per continuare a sostenere i servizi. E’ a rischio la chiusura dell’attività con la diretta conseguenza che andranno persi oltre 1.000 posti di lavoro degli operatori che prestano la loro attività. E’ necessario pertanto che la Giunta deliberi immediatamente l’erogazione dei contributi regionali a favore dei soggetti privati e scongiuricosì la chiusura dei servizi educativi avviati.

Non vorremmo che la prima infanzia fosse cattiva profeta di un impegno operativo che ormai la Calabriadeve assolutamente appalesare nei fatti,per riuscire ad utilizzare a pieno le risorse assegnate con i Patti per il sud e convertire le tante promesse in azioni concrete sul territorio. Chiediamo quindi alla Regione Calabria e in particolare all’Assessore Roccisanoun intervento esemplificativo dell’acclarata capacità e celerità di spesa per dare seguito con azioni concrete agli impegni assunti con la firma della convenzione e per rassicurare i cittadini sulla reale capacità della Regione Calabria di spendere nei tempi programmati le risorse dei Patti per il sud.

Siamo comunque rammaricati che nessuna azione,di quellaindicata nei Patti, sia rivolta alla prima infanzia, ma ci auguriamo che perlomeno si intenda assicurare ai bambini calabresi il numero dei posti utente che in questi anni sono stati creati dal privato sociale, evitando la chiusura dei nidi, la perdita dei posti di lavoroe contribuendo a produrre una politica sociale d’avanguardia per il settore delle famiglie con bambini dagli zero ai sei anni, riconoscendo il segmento 0-3 come struttura educativa pubblica in linea con la delega prevista dal governo nazionale con la Legge 107.

UIL SCUOLA

Sezione Paritaria e privata di RC