Parentopoli, l’inchiesta entra nel vivo
redazione | Il 13, Dic 2010
Alemanno: “Le assunzioni non sono compito del sindaco”
Parentopoli, l’inchiesta entra nel vivo
Alemanno: “Le assunzioni non sono compito del sindaco”
(ANSA) ROMA – Il sindaco di Roma Gianni Alemanno annuncia reazioni dure qualora si dovesse accertare la fondatezza di uno scandalo “parentopoli”. I toni sono determinati, ma l’opposizione non molla e, avvertito il momento di difficoltà, attacca sostenendo che le oltre 800 assunzioni a chiamata diretta nelle municipalizzate Atac e Ama sono state riservate esclusivamente ad amici, parenti e affini. A pochi giorni dalle dimissioni del suo capo scorta, il cui nome è appunto spuntato nella parentopoli, “chi è stato assunto illegalmente deve lasciare il posto di lavoro”, dichiara in mattinata Alemanno, al suo primo intervento pubblico, alla manifestazione Pdl in sostegno al Governo. “Accettiamo la sfida del cambiamento. Ma chi ha sbagliato dovrà pagare”, rincara. Alemanno ricorda di aver “assunto un impegno” a introdurre “regole nuove”: a cominciare da “concorsi in ogni contesto pubblico in cui si assume. Da gennaio per la prima volta avremo norme così ferree che neppure l’ultimo degli assunti potrà avere l’ombra del dubbio sulle sue spalle”, promette. E comunque, per lui ‘parentopoli’ resta un “polverone” e nulla più. E non si cercheranno “capri espiatori”. Una sola autocritica: “Dobbiamo essere più veloci e spediti nelle riforme, accelerare il cambiamento di Roma”. La presidente della Regione Lazio Renata Polverini si mantiene cauta: “Mi auguro, come ha detto il sindaco, e ne sono convinta, che non ci sia nessuna parentopoli”. Laconicamente, “i raccomandati purtroppo esistono da sempre”. Duri i toni dell’opposizione: “E’ desolante come il Sindaco Alemanno tenti di minimizzare questo scandalo nazionale delle assunzioni in Campidoglio. Qui non si tratta di qualche caso, ma di migliaia di assunzioni fatte negli ultimi due anni e mezzo con chiamata diretta dalle aziende i cui vertici sono stati nominati direttamente dal sindaco” afferma in una nota Marco Miccoli, segretario del Pd di Roma. Gli fa eco il capogruppo capitolino in Campidoglio, Umberto Marroni: ‘Ormai la destra che governa Roma e’ al delirio. Invece di dimettere i responsabili di tale disastro”, “attaccano la stampa e tra poco diranno che c’é il complotto ‘pluto-giudaico massonico'”. L’ex assessore al Bilancio della giunta Veltroni, Marco Causi, dimostra dati alla mano le conseguenze della ‘parentopoli’: “Duemila assunzioni costano 70 milioni di euro. Allora non era vero che il bilancio del Comune fosse messo così male! La smetta Alemanno di auto-assolversi e di gettare fango su chi ha governato Roma prima di lui”. Replica Luca Gramazio, capogruppo Pdl di Roma Capitale: “Dire che il centrosinistra ha lasciato i conti in ordine è una menzogna a cui proprio non crede nessuno”.
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