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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Parentela: “Predisporre un piano di gestione nazionale per le pesche speciali nelle regioni del Mezzogiorno”

Il deputato del MoVimento Cinque Stelle ha depositato nei giorni scorsi un’interrogazione con risposta in commissione agricoltura

Parentela: “Predisporre un piano di gestione nazionale per le pesche speciali nelle regioni del Mezzogiorno”

Il deputato del MoVimento Cinque Stelle ha depositato nei giorni scorsi un’interrogazione con risposta in commissione agricoltura 

 

 

Il Deputato del MoVimento Cinque Stelle Paolo Parentela ha depositato nei giorni scorsi
un’interrogazione con risposta in commissione agricoltura per chiedere al Ministro De Girolamo la
possibilità di predisporre un piano di gestione nazionale per le pesche speciali, in particolare nelle
regioni del Mezzogiorno, al fine di valutare la continuazione della pesca del novellame per piccole
imbarcazioni di pesca artigianale. L’obiettivo è quello di salvaguardare la storia e la cultura di
importanti “nicchie” agroalimentari che costituiscono un vero e proprio giacimento per le piccole
imprese, come ad esempio i piccoli pescherecci dell’alto Jonio cosentino che da secoli conservano la
tradizione del così detto “caviale dei poveri”, prodotto che ha nel novellame di sarda il suo
principale ingrediente. La normativa comunitaria impedisce la pesca di novellame nei nostri mari, al
fine di garantire la sostenibilità a lungo termine del settore ittico, attraverso la conservazione, la
gestione e lo sfruttamento delle risorse del mare. Il divieto di una pesca tradizionale come quella del
novellame, ha portato ad un’intensa attività di frodo, comprovata dai numerosi sequestri di pescato
messi in atto dalla Guardia di Finanza sulle nostre coste. A questo deve aggiungersi la diversità di
regole per le flotte extra Ue che operano nelle stesse zone di pesca in cui intervengono le flotte
italiane, che vanificano gli obiettivi di riduzione dello sforzo di pesca al fine di agevolare la
ricostituzione degli stock ittici e determinano un significativo divario di competitività tra imprese.
La definizione di principi e regole comuni agli Stati membri è indispensabile al conseguimento
degli obiettivi che l’Unione si prefigge, ma è evidente che le specificità dei diversi bacini marittimi
che caratterizzano il territorio nazionale richiedono un approccio diversificato per la gestione delle
risorse nelle varie attività e zone di pesca. Tutti i Paesi dell’Europa, però, presentano alcune
peculiarità, mentre in molti casi la programmazione delle attività di pesca risulta più identificativa
delle caratteristiche dell’area nord europea e solo parzialmente adattabile alla dimensione
mediterranea ed italiana in particolare. La normativa comunitaria dovrebbe tenere maggiormente in
conto le esigenze delle realtà locali su cui incide, le tradizioni, i sistemi di pesca e la tipologia della
flotta. Nell’interrogazione si richiede al Ministro, nel caso in cui la pesca del novellame non possa
essere valutata come sostenibile neanche per i pescatori artigianali, di adottare provvedimenti atti a
garantire la sopravvivenza delle piccole imprese che avevano investito importanti risorse
economiche ad un tipo di pesca che caratterizzava il proprio territorio.