Paolo Bosusco è libero. ‘Sopravvissuto, sto bene’
redazione | Il 12, Apr 2012
Terzi: ‘Importante risultato’. Sequestrato il 14 marzo con Claudio Colangelo, già rilasciato
Paolo Bosusco è libero. ‘Sopravvissuto, sto bene’
Terzi: ‘Importante risultato’. Sequestrato il 14 marzo con Claudio Colangelo, già rilasciato
(ANSA) BHUBANESWAR – Paolo Bosusco è stato liberato dai suoi rapitori. “Sono finalmente libero, sto bene”: queste le prime parole di Paolo Bosusco, ai microfoni del Tg1, dopo la sua liberazione. L’italiano era stato sequestrato il 14 marzo nella foresta di Soroda, nell’Orissa indiano, mentre accompagnava in un trekking il turista Claudio Colangelo, rilasciato poi il 25 marzo. “Saluto tutti quelli che mi vogliono bene, la mia famiglia, mio padre, mia sorella, cugine, zie parenti e tutti i miei amici sparsi in Italia e nel mondo. Non preoccupatevi, sapete che sono forte. Tutto è finito, va tutto bene, non c’é nessun problema”.
“Non ho alcun risentimento nei confronti dei miei rapitori”: ha detto poi Paolo Bosusco, visibilmente dimagrito, dopo quasi un mese nella foresta, all’arrivo a Bhubaneswar. L’ex ostaggio è giuntoalla Guest House della città, il luogo dove in questi giorni si sono incontrati i mediatori, ed è a colloquio con l’ambasciatore e il console italiani.
Il ministro degli Esteri, Terzi, ha confermato la notizia dicendo che si tratta di un ‘risultato importante che ci riempie di sosddisfazione’. ‘Si sta concludendo – ha detto il ministro – una vicenda rischiosa e molto complessa che in queste settimane ci ha visto impegnati a tutti i livelli e senza sosta, con l’obiettivo che in questi casi resta sempre quello di garantire anzitutto l’incolumità dei nostri connazionali”. “Ora – ha proseguito Terzi – il nostro lavoro continua con la stessa determinazione per assicurare la liberazione di coloro che sono ancora ostaggio di rapitori in altri paesi” . Ed ha aggiunto: “Ai loro familiari, e ai congiunti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, va il nostro pensiero. Condividiamo l’angoscia che stanno vivendo in queste ore. La Farnesina è al loro fianco e prosegue la sua azione per la soluzione positiva di tutti i casi ancora aperti”.
Poco prima la conferma era arrivata anche dall’ambasciatore d’Italia in India, Giacomo Sanfelice. “Sì, – ha precisato Sanfelice – fonti del governo dell’Orissa mi hanno confermato che il nostro connazionale è libero”.
In questi giorni l’ambasciatore italiano ha fatto la spola fra il Kerala, dove ha trascorso la Pasqua con i marò, e l’Orissa, per seguire da vicino gli sviluppi del rapimento di Bosusco. Il rilascio dell’operatore turistico piemontese residente per parte dell’anno a Puri, è stata prima annunciata dai media e quindi confermata da polizia e governo locali.
Dopo la sua liberazione, Paolo Bosusco è in viaggio verso Bhubaneswar, capitale dello Stato indiano di Orissa. “Interrogato sull’ipotesi che Bosusco potesse dirigersi verso Puri, città dove gestisce una piccola agenzia turistica, il vice sovrintendente di polizia di quella città, P.K. MIshra, ha risposto: “Prima dovrà recarsi a Bhubaneswar, poi eventualmente tornerà qui a Puri”.
Anche il Il ministro degli Esteri indiano S.M. Krishna si è congratulato con il chief minister dell’Orissa, Naveen Patnaik per il rilascio di Bosusco. Il capo delle diplomazia indiana si è detto soddisfatto che l’italiano sia stato liberato sano e salvo e ha sottolineato che si tratta di un esito positivo anche per l’immagine del Paese come destinazione turistica. Nelle mani di un’altra fazione dei maoisti in Orissa, rimane il parlamentare locale Jhina Hikaka.
MOGLIE CAPO RAPITORI, SBAGLIATO IL SEQUESTRO – Subhasree Das, moglie del leader maoista Sabyasachi Panda che ha sequestrato Paolo Bosusco il 14 marzo, ritiene che “sia sbagliato prendere in ostaggio persone per raggiungere determinati obiettivi”. Pur avendo definito il marito “mio amico, filosofo e guida” la donna ha detto ai media riguardo all’ostaggio italiano: “E’ stato un errore. Gli stranieri sono nostri ospiti… Non si possono fare simili pressioni sul governo per costringerlo ad accettare le richieste”.