Panedigrano focalizza l’attenzione sulla Giunta Speranza e la Fondazione di Pino Galati Viene posta in essere una questione morale ed etica
Pur senza citarmi, il sindaco Speranza si preoccupa di negare che ci siano state tra la sua Giunta e la Fondazione Calabresi nel Mondo di Pino Galati le commistioni che ho denunciato, affannandosi a precisare che la sua amministrazione non ha avuto rapporti con quella Fondazione. Precisazione inutile, perché io non ho mai parlato di rapporti, ma ho posto una concreta questione politica ed etico-morale.
Cicione e Crimi non erano dei miseri “dipendenti” della Fondazione, come lui sostiene, bensì ne erano dirigenti e consulenti e quindi consulenti di un deputato che dovrebbe essere avversario politico di Speranza. Se non vuole ciurlare nel manico, allora, il Sindaco dovrebbe spiegare ai Cittadini perché ha deciso di scegliersi un vicesindaco ed un assessore che dimostravano di avere tale stretta vicinanza al capo del centrodestra lametino e quale bisogno ne aveva. Può infatti escludere che nei rapporti personali tra il suo vicesindaco ed un suo assessore con l’on. Galati si siano discusse e decise anche scelte ed atti amministrativi che sono stati adottati dalla sua Giunta?
Per fare solo un esempio, quando è stato deciso di far diventare edificatorie le zone standard in cui Talarico e alcuni amici di Galati hanno costruito le loro ville, cosa hanno fatto Cicione e Crimi? Hanno in qualche modo influito sulla scelta, hanno partecipato al varo della proposta o lui (e la cittadinanza) può avere la certezza che se ne siano disinteressati?
E come può il sindaco Speranza sostenere oggi che avrebbe chiesto lo smantellamento della Fondazione Calabresi nel Mondo a causa dell’evidente utilizzo distorto delle risorse pubbliche e non essersi per tanti anni posto il problema di tenersi in giunta i consulenti di quella stessa Fondazione? Per quanto mi riguarda considero gli inciuci deplorevoli in ogni caso e penso che una amministrazione deve offrire il massimo della trasparenza e della coerenza per rispetto dei Cittadini che hanno votato una maggioranza. E se quella maggioranza non c’è più, la via diritta e chiara è quella di tornare alle elezioni e non di barcamenarsi cercando appoggi e sostegni anche a chi è stato eletto con il mandato di fare opposizione.
Capisco, però, che su questo tema con Speranza non ci intendiamo affatto, visto che lui tuttora si sostiene su una maggioranza tenuta in piedi da eletti nel centrodestra, con la quale è giunto ad approvare anche il più importante dei documenti di programmazione territoriale, il PSC.
Nicolino Panedigrano