Operazione “scacco alla regina”, nella notte 19 arresti per droga Avevano in mano il quartiere “Ciampa di cavallo”, 8 persone finite in manette percepivano il reddito di cittadinanza. ALL'INTERNO IL VIDEO
DALLE PRIME LUCI DELL’ALBA I MILITARI DEL COMANDO PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CATANZARO, IN COLLABORAZIONE CON PERSONALE DEGLI ALTRI REPARTI CALABRESI DELLE FIAMME GIALLE, STANNO DANDO ESECUZIONE AD ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI 19 SOGGETTI, 3 DEI QUALI MINORI, DISPOSTE, RISPETTIVAMENTE, DAL GIP PRESSO IL TRIBUNALE DI LAMEZIA TERME E DA QUELLO PRESSO IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI CATANZARO.
GLI ARRESTANDI SONO INDAGATI DEI REATI DI SPACCIO E TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI CONSUMATI ALL’INTERNO DEL QUARTIERE “CIAMPA DI CAVALLO” DEL CAPOLUOGO LAMETINO.
I paticolari
19 ordinanze di custodia cautelare, 3 delle quali nei confronti di minori, decine di perquisizioni eseguite: questo è il bilancio dell’operazione “Scacco alla regina” scattata alle prime luci dell’alba e che ha visti impiegati oltre 100 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e di altri reparti della Calabria.
Teatro dell’operazione il popolare quartiere “Ciampa di Cavallo”, prevalentemente popolato da famiglie di etnia rom trasferite, nel tempo, dall’adiacente campo rom di Scordovillo, il più grande del mezzogiorno e le cui condizioni di degrado sono state oggetto, recentemente, anche di un Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Le indagini, svolte dai Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, coordinati da questa Procura della Repubblica, hanno disvelato un quadro sconcertante: a capo dell’organizzazione è risultata una donna, B.C. di 50 anni, che, benchè ristretta in carcere, riusciva a sovrintendere ad una ramificata e capillare catena di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno del quartiere “Ciampa di Cavallo”, un vero “fortino” ritenuto fino ad oggi inespugnabile. Suo tramite un congiunto minorenne, che trasmetteva gli ordini impartiti dal carcere dalla “Regina” ad interi nuclei familiari di etnia rom preposti alla vendita delle dosi di cocaina ed eroina ai tossicodipendenti ammessi, dalle sentinelle, ad accedere nel “fortino”.
L’organizzazione, come inequivocabilmente dimostrato anche dalle riprese video effettuate dalle Fiamme Gialle lametine, non esitava ad avvalersi di minori per l’attività di spaccio.
Nei confronti di 3 di essi, infatti, il GIP del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, aderendo alla richiesta formulata dal Procuratore della Repubblica per i Minorenni del capoluogo calabrese, ha disposto la custodia cautelare in apposite strutture.
Coinvolti, addirittura, 2 minori di età inferiore ai 14 anni e pertanto non imputabili.
La Procura per i Minorenni di Catanzaro, alla luce di quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, ha avviato le procedure per la richiesta di decadenza della potestà genitoriale al competente Tribunale per i Minorenni.
Sono in corso gli accertamenti patrimoniali da parte delle Fiamme Gialle lametine sui nuclei familiari coinvolti nelle indagini.
4 degli arrestati sono risultati fruitori del reddito di cittadinanza, mentre altri 4 indagati fanno parte di nuclei familiari a loro volta percettori della misura di sostegno.