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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Operazione “Imelda”. Sgominata banda dedita al narcotraffico.

Operazione “Imelda”. Sgominata banda dedita al narcotraffico.

Gioia Tauro e San Luca 31 arresti per traffico internazionale di droga, duramente colpite le famiglie Bellocco, Ascone, Strangio e Nirta. Ecco i nomi delle persone arrestate. Il broker Bruno Pizzata cercava di convincere un corriere a lavorare per lui per 12 mila euro al mese

ALL’INTERNO DELLA NEWS NUOVI AGGIORNAMENTI DELLA OPERAZIONE “IMELDA”  

Operazione “Imelda”. Sgominata banda dedita al narcotraffico  

Gioia Tauro e San Luca 31 arresti per traffico internazionale di droga, duramente colpite le famiglie Bellocco, Ascone, Strangio e Nirta. Ecco i nomi delle persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Imelda”. Il broker Bruno Pizzata cercava di convincere un corriere a lavorare per lui per 12 mila euro al mese

 

 

GIOIA TAURO – Trentuno ordini di arresto, sequestro di armi, munizioni e droga: e’ il bilancio dell’ operazione Imelda del comando regionale calabrese della Guardia di finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, scattata nel corso della scorsa notte nei confronti di una organizzazione della ‘ndrangheta. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati numerosi chili di cocaina. Secondo gli inquirenti l’organizzazione gestiva un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, con il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone

Nel corso delle indagini e’ emersa un’alleanza tra le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Ascone-Bellocco della Piana di Gioia Tauro. Le indagini della Guardia di Finanza sono iniziate nel 2006 e sono state coordinate dalla Dda di Reggio Calabria. I finanzieri hanno individuato i canali di approvvigionamento della droga che dal Sudamerica arrivava nei Paesi del nord dell’Europa per poi essere spacciata in Italia. Gli investigatori hanno sequestrato complessivamente 23 chili di droga. Cinque delle 31 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare sono state arrestate nella zona di Duisburg, in Germania, dove il giorno di Ferragosto del 2007 fu compiuta la strage in cui furono uccise sei persone nell’ambito della faida di San Luca tra i Pelle-Vottari ed i Nirta-Strangio.

Beni per cinque milioni di euro sono stati sequestrati dai militari della Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione ‘Imelda’ che stamani ha portato all’arresto di 31 persone. I beni, tra cui immobili ed automobili di grossa cilindrata, appartengono ad esponenti delle cosche dei Nirta-Strangio e degli Ascone-Bellocco e sarebbero stati acquisiti attraverso i proventi di un ingente traffico di droga con il Sudamerica. I finanzieri hanno avuto una stretta collaborazione con la polizia tedesca che ha monitorato l’attivita’ dei componenti delle cosche presenti in Germania. Nel corso delle indagini i militari della Guardia di finanza hanno anche individuato e sequestrato numerose armi, tra cui nove pistole con silenziatori e munizioni. Le indagini della guardia di finanza sono state dirette dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e dal sostituto Marialuisa Miranda.IL BROKER BRUNO

 

PIZZATA CERCA DI CONVINCERE UN CORRIERE A LAVORARE PER LUI.LA CIFRA 12 MILA EURO MENSILI

 

 C’era una sorta di rito di iniziazione per fare il corriere della droga ed è emblematica a tale proposito una conversazione ambientale intercettata sull’automobile di Bruno Pizzata, il latitante coinvolto in numerose operazioni anti-‘ndrangheta, da tempo rifugiatosi in Germania, in cui tenta di convincere un uomo, poi identificato in un sardo di 27 anni, dei vantaggi del trasportare cocaina. Pizzata: «io per te miro ad un altro lavoro… nel frattempo lo facciamo se non iniziamo». Uomo: «è rischioso». Pizzata: «… non voglio che lavori qua tu quello che mi interessa a me è che tu faccia i viaggi… che lavori con i viaggi, devono vederti come un ragazzo pulito. Il primo viaggio che fai devi farlo solo per andare lì e farlo provare, un pacco… un pacco». Uomo: «ne vale la pena?». Pizzata: «se non ne vale la pena tu che pensi che… il secondo turno poi ci prepariamo… comunque ti posso dire che tra una settimana, dieci giorni dovremmo iniziare». Uomo: «a me più lavoro mi dai è meglio è… che mi servono soldi». Pizzata: «a me interessa che tu ti fai il lavoro con la massima cautela… il lavoro al 100%… tu lì non hai problemi… quando arrivi nella zona devi avere tutto sotto controllo perchè ti aspettano i miei a ritirare, loro ti portano in un appartamento o hotel, che sono amici nostri, mangi, ti rilassi e il giorno dopo riparti… l’Italia tu non hai problemi per fare la strada… la prima volta si fa trovare la staffetta…». Uomo: «ma un ragazzo o una ragazza fai venire?». Pizzata: «non è che viene con te… la prima volta ti va avanti ti fa strada.., che andate a rischiare in due… uno deve rischiare… se ci sono problemi – fermati a prendere un caffè!, in dieci giorni spero che possiamo dare inizio al lavoro e tre o quattro volte al mese… come tu prendi il malloppo vedi che ti senti meglio». Uomo: «se vale la pena che rischio lo faccio certamente, te l’ho detto anche l’altra volta». Pizzata: «devi pensare che il minimo che ti becchi… ogni viaggio, nel giro di un mese 12.000 euro… se lavoriamo con il minimo… 12.000 euro devi lavorare un anno in pizzeria, se lavori con il dovuto criterio fai 30/35/40.000 euro, dipende come va a noi vai tu, più noi lavoriamo più noi guadagni, noi siamo organizzati bene, a me interessa la tua guida, se hai resistenza nella guida perchè il viaggio è lungo, tu solo guidare devi, guarda io pure con questa macchina dove dovevo andare in 20 ore sono lì, proprio ad andare tranquillo, io questa macchina l’ho fatta lavorare, questa proprio questa e chi ci andava, andava tranquillo e tornava tranquillo». Uomo: «conosci bene Oberhausen? ».

 

?Pizzata: «io per te miro ad un altro lavoro… nel frattempo lo facciamo se non iniziamo».

Uomo: «è rischioso».

Pizzata: «… non voglio che lavori qua tu quello che mi interessa a me è che tu faccia i viaggi… che lavori con i viaggi, devono vederti come un ragazzo pulito. Il primo viaggio che fai devi farlo solo per andare lì e farlo provare, un pacco… un pacco».

Uomo: «ne vale la pena?».

Pizzata: «se non ne vale la pena tu che pensi che… il secondo turno poi ci prepariamo… comunque ti posso dire che tra una settimana, dieci giorni dovremmo iniziare».

Uomo: «a me più lavoro mi dai è meglio è… che mi servono soldi».

Pizzata: «a me interessa che tu ti fai il lavoro con la massima cautela… il lavoro al 100%… tu lì non hai problemi… quando arrivi nella zona devi avere tutto sotto controllo perchè ti aspettano i miei a ritirare, loro ti portano in un appartamento o hotel, che sono amici nostri, mangi, ti rilassi e il giorno dopo riparti… l’Italia tu non hai problemi per fare la strada… la prima volta si fa trovare la staffetta…».

Uomo: «ma un ragazzo o una ragazza fai venire?».

Pizzata: «non è che viene con te… la prima volta ti va avanti ti fa strada.., che andate a rischiare in due… uno deve rischiare… se ci sono problemi – fermati a prendere un caffè!, in dieci giorni spero che possiamo dare inizio al lavoro e tre o quattro volte al mese… come tu prendi il malloppo vedi che ti senti meglio».

Uomo: «se vale la pena che rischio lo faccio certamente, te l’ho detto anche l’altra volta»

Pizzata: «devi pensare che il minimo che ti becchi… ogni viaggio, nel giro di un mese 12.000 euro… se lavoriamo con il minimo… 12.000 euro devi lavorare un anno in pizzeria, se lavori con il dovuto criterio fai 30/35/40.000 euro, dipende come va a noi vai tu, più noi lavoriamo più noi guadagni, noi siamo organizzati bene, a me interessa la tua guida, se hai resistenza nella guida perchè il viaggio è lungo, tu solo guidare devi, guarda io pure con questa macchina dove dovevo andare in 20 ore sono lì, proprio ad andare tranquillo, io questa macchina l’ho fatta lavorare, questa proprio questa e chi ci andava, andava tranquillo e tornava tranquillo».

Uomo: «conosci bene Oberhausen?».


I commenti della Procura

Il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha incontrato i giornalisti insieme al procuratore aggiunto, Nicola Gratteri; al funzionario del Bka tedesco, Lutz Neumann, ed ai vertici regionali della Fiamme Gialle e ha definito L’operazione Imelda «frutto di un lavoro comune, minuzioso, tra le forze di polizia e della magistratura di Italia, Germania, Belgio e Olanda. Siamo orgogliosi di questa collaborazione che testimonia la volontà acquisita di importanti Paesi europei di fare fronte comune contro la ‘ndrangheta ed il narcotraffico».
«Quattro anni di indagini in Europa e Centroamerica – ha aggiunto Pignatone – per ricostruire uno dei passaggi principali del traffico internazionale di cocaina, coordinato da un personaggio di spicco della ‘ndrangheta di San Luca come Bruno Pizzata, capace di interloquire con i più noti narcotrafficanti colombiani per preparare lo sbarco in Europa della cocaina».
Secondo Gratteri, «l’operazione da un lato conferma l’alta professionalità della Guardia di finanza e, dall’altro, certifica la centralità della ndrangheta nel traffico di cocaina, a cui fanno riferimento, per approvvigionarsene, anche potenti clan siciliani e campani. Bruno Pizzata si muoveva fino a venti giorni fa, prima del suo arresto in Germania, da un capo all’altro dell’Atlantico, con assoluta tranquillità. A Bogotà, preferiva alloggiare nel quartiere delle ambasciate, dove incontrava gli emissari dei ‘cocalerò locali, i coltivatori di foglia di coca. Pizzata, inoltre, trattava solo cocaina pura al 99%, quindi doppiamente raffinata, cristallina, a scaglie, che, giunta in Europa, a Milano, veniva tagliata con altre sostanze fino a quattro volte la quantità originaria, con intuibili, ingentissimi, guadagni per il crimine organizzato». 
«È stata importante – ha sottolineato – la rogatoria con la Germania, il Belgio e l’Olanda, poichè «gli indagati si muovevano in questi tre Paesi come noi facciamo a Reggio Calabria. La procura di Reggio Calabria sta lavorando bene nel contrasto alla ‘Ndrangheta e nel tempo ha acquisito credibilità presso le altre procure italiane e del mondo occidentale».
Il procratore aggiunto ha poi commentato lo stato della legislazione antimafia negli Stati europei: «Solo in Italia c’è qualcosa, nel resto d’Europa non c’è nulla». E sulla relazione annuae della DNA che ha certificato l’espansione e la pericolosità della ‘ndrangheta nel mondo: «Noi lo stiamo dicendo dal 1975».

 

 


 

Ecco i nomi delle persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Imelda”:
1. Antonio Ascone, nato a Rosarno, cl. 54
2. Michele Ascone, nato a Gioia Tauro, cl. 79
3. Vincenzo Ascone, nato a Gioia Tauro, cl. 80
4. Rocco Ascone, nato a Rosarno, cl. 53
5. Laurentiu Doru Lorenzo Avram, nato a Galati (Romania), cl. 78
6. Umberto Bellocco, nato a Cinquefrondi, cl. 83
7. Gioacchino Bonarrigo, nato a Cinquefroindi, cl. 84
8. Nicola Bonarrigo, nato a Rosarno, cl. 64
9. Pasquale Calderone, nato a Locri, cl. 77
10. Sergio Carretta, nato a Milano, cl. 60
11. Antonio Costadura, nato a Genk(Belgio), cl. 74
12. Domenico Codespoti, nato a San Luca, cl. 50
13. Giuseppe Fabrizio, nato a Taurianova, cl. 74
14. Salvatore Giorgi, nato a Locri, cl. 74
15. Beniamino Marras, nato a Cagliari, cl. 72
16. Carmine Murdaca, nato a Sant’Ilario dello Jonio, cl. 57
17. Aldo Nasso, nato a Polistena, cl. 85
18. Vincenzo Perri, nato a San Luca, cl. 80
19. Bruno Pisano, nato a Cinquefrondi, cl. 83
20. Bruno Pizzata, nato a Melito Porto Salvo, cl. 59
21. Giuseppe Pizzata, nato a Locri, cl. 80
22. Giancarlo Polifroni, nato a Locri, cl. 74
23. Filippo Rechichi, nato a Locri, cl. 83
24. Sebastiano Rechichi, nato a San Luca, cl. 60
25. Antonio Romeo, nato a San Luca, cl. 57
26. Antonio Romeo, nato a San Luca, cl. 70
27. State Stelian, nato a Unirea (Romania), cl. 50
28. Francesco Stilo, nato ad Africo, cl. 61
29. Francesco Strangio, nato a Melito Porto Salvo, cl. 66
30. Antonio Vottari, nato a Locri, cl. 85
31. Giuseppe Romeo, nato a Giussano, cl. 61 (arresti domiciliari)

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