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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Operazione Crimine, 13 arresti dopo il processo L'operazione messa a segno nel 2010, portò in carcere 69 persone appartenenti a cosche della ‘ndrangheta, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita

Operazione Crimine, 13 arresti dopo il processo L'operazione messa a segno nel 2010, portò in carcere 69 persone appartenenti a cosche della ‘ndrangheta, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita
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Ieri, nella provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri hanno tratto in arresto nr. 13 persone per il reato di associazione di tipo mafioso, tutte appartenenti a cosche di ‘ndrangheta operanti in questa provincia, in esecuzione all’ordine di carcerazione per espiazione pena, emesso dalla locale Procura Generale della Repubblica, a seguito della definizione del processo scaturito dall’operazione convenzionalmente denominata “CRIMINE”:

AGNELLI Giovanni, di anni 53 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO., ed appartenente alla cosca “Ficara-Latella”, dovrà espiare la pena definitiva di mesi 1 e giorni 27;

ALAMPI Giovanni, di anni 70 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Alampi”, dovrà espiazione lapena definitiva di giorni 25;

GATTUSO Andrea, di anni 79 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Ficara-Latella”, dovrà espiare la pena definitiva di giorni 26;

GATTUSO Domenico, di anni 55 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenentecosca “Gattuso di Oliveto”, dovrà espiare la pena definitiva di mesi 2 e giorni 27;

MAESANO Giovanni, di anni 66 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO.ed appartenente alla cosca “Stelitano”, dovrà espiare la pena definitiva di anni 4 mesi 4 e giorni 3;

MENITI Demetrio, di anni 56 da Motta San Giovanni, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Ficara-Latella”, dovrà espiare la pena definitiva di anni 2 e mesi 1;

DE LEO Cosimo, di anni 54 da Siderno, in atto sottoposto allasorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena residua di 4 anni, 4 mesi e 3 giorni di reclusione;

GIOBERTI Osvaldo, di anni 55 da Siderno, già noto alle FF.OO. eappartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 4 anni, 11 mesi e 17 giornidi reclusione;

ALBANESE Giuseppe, di anni 67 da Siderno,in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 5 mesi e 14 giorni di reclusione;

FILIPPONE Rosario, di anni 59 da Canolo (RC), già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Raso”, dovrà espiare la pena definitiva di 3 anni, 5 mesi e 29 giorni di reclusione;

MARZANO Francesco, di anni 53 da Siderno, già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 5 mesi di reclusione;

PALMANOVA Luigi, di anni 71 da Siderno, già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 6anni di reclusione;

M.A.B., di anni 57 da Reggio Calabria, sottoposto alla misura di sicurezza della liberta vigilata per la durata di anni 1.

Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’A.G..

L’operazione “CRIMINE” veniva eseguita il 13.07.2010, nella provincia di Reggio Calabria ed in altre province italiane, dai Carabinieri di questo Comando Provinciale e del Raggruppamento Operativo Speciale, che davano esecuzione a provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 69 appartenenti a cosche della ‘ndrangheta, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed impiego di denaro, beni e proprietà di provenienza illecita.

Inoltre, veniva eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di € 50.000.000,00 circa, consistenti in società, beni aziendali e beni mobili riconducibili ad alcuni degli indagati.

L’articolata attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. di Reggio Calabria, ha permesso di delineare l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso.