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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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“Nuovo Ospedale della Piana: il danno continua” Il Comitato per la salvaguardia della Salute Prosalus di Palmi scrive al governatore Oliverio, al sindaco Ranuccio, al commissario della sanità e al Prefetto

“Nuovo Ospedale della Piana: il danno continua” Il Comitato per la salvaguardia della Salute Prosalus di Palmi scrive al governatore Oliverio, al sindaco Ranuccio, al commissario della sanità e al Prefetto
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Riceviamo e pubblichiamo

Si fa riferimento alla nota della Regione Calabria n. 124758 del 9 aprile u.s. inviata al Comune di Palmi relativa all’esito positivo delle indagini geognostiche sul sito del costruendo Nuovo Ospedale della Piana ed al successivo iter procedurale per l’esecuzione dell’appalto di lavori. Si tratta di una nota relativa ad un appalto pubblico, opportunamente diffusa sul sito del Comune di Palmi e perciò accessibile a chiunque. Al riguardo si osserva che tale nota regionale, per quanto finalmente escluda qualsiasi impedimento per la progettazione e la costruzione del nuovo ospedale stante l’assoluta mancanza di problemi geologici (come già evidenziato dai carotaggi effettuati nel 2016), è l’ennesima dimostrazione dei ritardi abnormi e delle inconcludenze regionali sull’appalto di che trattasi, per il quale già sono trascorsi oltre dieci anni dal primo finanziamento (Accordo di Programma Convenzione Stato-Regione Calabria del 7 dicembre 2007) senza che ancora possa parlarsi concretamente di inizio dei lavori.

Infatti va ricordato che nel cronogramma predisposto dalla Regione in data 29 marzo 2017 ed inviato all’Amministrazione Comunale precedente, si affermava testualmente che il progetto definitivo sarebbe stato consegnato entro fine aprile 2017, che la Conferenza dei Servizi si sarebbe svolta entro la metà del successivo mese di agosto, che il progetto esecutivo sarebbe stato consegnato entro fine novembre 2017. Nel cronogramma si dichiarava, infine, che entro gennaio 2018 ci sarebbe stata l’autorizzazione sismica sul progetto esecutivo e l’avvio dei lavori strutturali. Si chiariva, comunque, che i primi sommovimenti di terra si sarebbero potuti svolgere già nel novembre antecedente dello stesso 2017. Niente di tutto ciò è accaduto. Infatti, dopo questo cronogramma, non si sa bene come e perché, fu avanzata l’ipotesi di gravi problemi geologici che avrebbero potuto pregiudicare la costruzione dell’Ospedale secondo l’originaria progettazione preliminare.

Gli accertamenti geognostici furono eseguiti soltanto nel gennaio di quest’anno (!!!!) e l’esito, come ora è noto, non ha fatto rilevare alcun problema. Ora la Regione, nella recente nota del 9 aprile u.s. pubblicata dal Comune, dopo avere chiarito che è stato accertato che ostacoli di tipo geologico non ce ne sono, spiega che il progetto definitivo sarà consegnato entro il 28 agosto di quest’anno; rammenta candidamente, quasi a voler prenotarsi maggior tempo, che tale progetto “è soltanto uno degli step che dovrà portare alla effettiva cantierizzazione dei lavori” poiché successivamente occorrerà “…….la conclusione della Conferenza dei Servizi per l’acquisizione dei necessari pareri e verifica dello stesso progetto definitivo…….” e soltanto dopo l’approvazione di tale progetto si potrà “emanare l’ordine di servizio per la redazione del progetto esecutivo.” Da quanto precede può trarsi la conclusione che un’indagine geognostica, per la quale sono stati sufficienti quattro giorni di rilevazioni (ripetesi: quattro giorni !!!!!! – ed esattamente dal 23 al 26 gennaio 2018), ha comportato lo slittamento di almeno un anno della procedura (gennaio 2018 – gennaio 2019) e ciò, beninteso, sempre che vada tutto bene.

Infatti è più probabile che lo slittamento in avanti possa comportare un tempo assai maggiore di un anno vista la consistenza dei ritardi e delle inconcludenze che si sono verificati nei dieci anni trascorsi e visto che la Regione, nella sua recente nota, si guarda bene dall’indicare tempi certi cui vincolare essa stessa limitandosi invece ad esporre solo la procedura, peraltro già nota perché prevista dalla legge. E’ evidente che il danno ultradecennale da ritardo che questa Associazione ha già doverosamente denunciato con la lettera/manifesto del 5 dicembre 2017 continua in modo sempre più grave, aumenta in modo esponenziale, diventa permanente nei riguardi della popolazione della Piana. Trattasi di danno sociale perché la popolazione non può sopportare altri anni di ritardi ingiustificati per avere un’assistenza ospedaliera che possa definirsi tale.

Trattasi di danno erariale perché i ritardi abnormi sui lavori pubblici comportano oltre che maggiori costi sociali anche costi economici derivanti dal mancato impiego dei finanziamenti, dai maggiori costi dell’opera, dalla mancata, ingiustificata realizzazione della struttura e dei relativi servizi autorizzati e finanziati. Della palese violazione del diritto alla salute dei cittadini ex art. 32 Costituzione, che non è cosa astratta perché corrisponde in concreto l’obbligo per la P.A di dare servizi sanitari efficienti, non è il caso neanche di parlarne. All’orizzonte peraltro si affacciano altri problemi di ben maggior rilievo che fanno rabbrividire rispetto agli accertamenti geognostici, quali la capacità economica e finanziaria attuale della ditta concessionaria, la congruità dei finanziamenti, le modalità di acquisto dei servizi e della attrezzature e la loro adeguatezza, la congruità contrattuale, la capacità non solo di costruire ma anche di attivare l’ospedale attraverso un management che allo stato neanche si intravede. Si tratta di questioni per le quali le Direzioni politiche ed amministrative della Regione o si attrezzano come si deve cambiando ritmo e modalità di approccio al procedimento ovvero è bene che vengano sostituite senza pensarci oltre.

Purtroppo queste cose sono già state dette ma la esasperante lentezza impera dimostrazione. Questa Associazione continuerà a seguire la inefficienza ma ha il dovere di rinnovare l’ primis all’Amministrazione Comunale di P è successo si ripeta in futuro e che lo stillicidio per ogni singolo atto della procedura non abbia più a ripetersi. Dopo dieci anni non ci si può accontentare di note nelle quali le fasi successive sono indicate genericamente e senza vincoli temporali per l’Ente responsabile del procedimento né può ammettersi che per un progetto definitivo, che sarebbe dovuto essere pront che sia cambiata alcuna caratteristica geologica del terreno interessato. Oggi la rapidità e l’efficacia, cioè il buon andamento sono un’opzione od una graziosa concessione dei sovraordinati ma un vero e proprio requisito di legittimità dei comportamenti dell secondo l’art. 97 della Costituzione.

“PROSALUS” – Comitato per la salvaguardia della Salute