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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Nuove sostanze alimentari pericolose negli integratori L’allarme dalla Francia, specie nelle palestre, ma tutta l’Europa è in pericolo. Mercato web in forte crescita, ma fuori controllo. In rete anche sostanze vietate, dopanti e pericolose. Lo “Sportello dei Diritti”: è ora che s’intensifichi la sorveglianza da parte delle autorità europee perché è un fenomeno transnazionale e non controllabile dai singoli Paesi

Nuove sostanze alimentari pericolose negli integratori L’allarme dalla Francia, specie nelle palestre, ma tutta l’Europa è in pericolo. Mercato web in forte crescita, ma fuori controllo. In rete anche sostanze vietate, dopanti e pericolose. Lo “Sportello dei Diritti”: è ora che s’intensifichi la sorveglianza da parte delle autorità europee perché è un fenomeno transnazionale e non controllabile dai singoli Paesi
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L’ultimo allarme è giunto da RASFF, il sistema di allerta rapido europeo per alimenti
e mangimi che ha comunicato la commercializzazione, specialmente in rete di preparati
che promettono veri e propri “miracoli” e non di rado sono fuorilegge. Dopo averli
assunti, sono stati diversi i giovani a essere ricoverati nei reparti di terapia
intensiva. I prodotti in questione contengono quasi sempre sostanze come la “Rigidula
Acacia”, “agmatina solfato” ” Epimedium” e “Hoodia gordonii” che rappresentano
l’ultima trovata per immettere sul mercato nuovi integratori alimentari, commercializzati
quasi sempre attraverso il web. Sono state le autorità sanitarie francesi a mettere
nel mirino i nuovi preparati. Diversi gli effetti riscontrati nei pazienti che hanno
dichiarato di averli assunti: dall’alterazione del ritmo circadiano (l’alterazione
del ciclo sonno veglia) alla comparsa di allucinazioni. Fortunatamente sinora non
è stato segnalato alcun decesso, anche se non si può escludere che il nuovo mix
di sostanze possa essere stato assunto già in passato e non segnalato, in ragione
della scarsa conoscenza che c’era dei nuovi prodotti. L’allarme partito dalla
Francia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”
evidenzia quanto sia difficile controllare le maglie del commercio dei farmaci in
rete, che pone in relazione Paesi con ordinamenti normativi differenti. È la stessa
Agenzia Europea (RASFF), a ricordare che «la normativa europea ad oggi vieta di
fatto le farmacie online, ma non impedisce tuttavia ai potenziali acquirenti di rivolgersi
a farmacie in rete non autorizzate e pericolose». Di conseguenza diventa anche più
difficile intercettare la distribuzione di prodotti – farmaci e integratori, per
uso umano e veterinario – potenzialmente letali, quasi sempre diretti agli sportivi
e a chi mira a perdere i chili di troppo. Negli ultimi anni diverse sono state le
operazioni condotte anche in Europa: per arrestare il traffico di integratori contenenti
dimetilammina (stimolante vietato in quasi in tutto il mondo e inserito in integratori
alimentari) e dinitrofenolo (un fertilizzante “riscoperto” come dimagrante).
Dagli Stati Uniti, invece, è arrivato l’invito a diverse aziende – con la firma
della Food and Drug Administration – a ritirare integratori contenenti beta metilfenilamina,
un analogo delle anfetamine, aggiunto come “dimagrante” ed energizzante”. A
scuotere l’ente regolatorio è stato un articolo pubblicato sulla rivista Drug
Testing and Analysys che evidenziava come questo stimolante fosse presente in oltre
la metà di 21 integratori alimentari analizzati con acacia rigidula, senza che la
sua sicurezza sull’uomo sia mai stata studiata. Secondo il Nucleo Antisofisticazione
dei Carabinieri «il mercato illegale dei farmaci rende più di quello della cocaina».
L’e-commerce dei medicinali contraffatti garantisce guadagni liquidi compresi tra
50 e 200 miliardi di euro. Ecco perché l’orizzonte, già da qualche tempo, ha
iniziato a fare gola alle organizzazioni criminali come più volte ha ricordato lo
“Sportello dei Diritti” che ha auspicato la necessità di maggiore sorveglianza
a livello europeo, per la transnazionalità del fenomeno che non è più controllabile
dai singoli Paesi.