Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 29 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

“Nostro figlio disabile non riceve cure adeguate” Due genitori di Taurianova denunciano il centro di riabilitazione della Fondazione famiglia Germanò di Oppido Mamertina che ha in cura il figlio

“Nostro figlio disabile non riceve cure adeguate” Due genitori di Taurianova denunciano il centro di riabilitazione della Fondazione famiglia Germanò di Oppido Mamertina che ha in cura il figlio
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

“Nostro figlio affetto da tetraparesi spastica sin dalla nascita non riceve le cure adeguate nel centro che lo assiste”. E’ questa la denuncia di Immacolata Ascone e Francesco Modafferi, genitori di Antonio, un ragazzo di 24 anni di Taurianova, in cura al centro di riabilitazione della Fondazione famiglia Germanò di Oppido Mamertina. I genitori di Antonio, stanchi della situazione, hanno scritto attraverso il loro avvocato, all’Asp di Reggio Calabria e all’assessorato alla Sanità della Regione, per segnalare “a chi di competenza e, in particolare, agli organi preposti al controllo sugli enti convenzionati con SSR, le gravi disfunzioni riscontrate presso il centro di Oppido, dove il ragazzo disabile è stato sottoposto a terapia. In particolare – si legge nella denuncia – si evidenzia come il ragazzo non ha potuto effettuare il trattamento di logopedia, per come prescritto, in quanto il centro è stato per circa sei mesi sprovvisto di personale specializzato, logopedista, nonostante i numerosi e costanti solleciti. Solo ultimamente veniva assunta una logopedista, e in almeno un’occasione è stato accertato che la stessa non ha praticato alcun trattamento al disabile all’ora in cui era prevista la terapia, passando tutto il tempo con il telefonino senza neppure rivolgere la parola ad Antonio”.

I genitori del ragazzo sostengono che “tale gravissimo episodio è stato segnalato alla dirigenza, e in particolare alla dottoressa Sorrenti e a don Bruno Cocolo, i quali, anziché chiedere spiegazioni al personale, hanno accusato la mamma del ragazzo di dare troppo peso alle affermazioni di un disabile e di avere problemi mentali tali da necessitare un sostegno psichiatrico”. Per tali motivi la signora Ascone e il signor Modafferi, hanno richiesto la sospensione delle cure nel centro di Oppido.

“Si denunciano tali gravissime disfunzioni – conclude la lettera – affinché vengano attivate le dovute funzioni di controllo e vigilanza sugli enti sociosanitari convenzionati, da parte della struttura sanitaria provinciale e della Regione, organi per l’appunto, preposti al suddetto controllo. In ordine agli episodi esposti, ci si riserva di agire nelle opportune sedi giudiziarie per la tutela dei diritti del disabile gravemente lesi dal comportamento negligente dell’ente e dei suoi dipendenti”.