Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Non ci ammaliamo tutti allo stesso modo

A Vibo Valentia si parla di “Salute e transculturalità”

Non ci ammaliamo tutti allo stesso modo

A Vibo Valentia si parla di “Salute e transculturalità”

 

 

Tutela della Salute e Transculturalità: un binomio imprescindibile in una società nella quale – come è stato appena ricordato nel convegno della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) e in corso a Vibo Valentia – due neonati su cinque sono figli di immigrati.
“Il fenomeno dei flussi migratori nella nostra provincia e in quelle limitrofe – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Vibo Valentia, Antonino Maglia, che del Convegno è stato promotore – è diventato un argomento tanto trasversale da far sì che nessuna tipologia della professione può oggi chiamarsi fuori”.
“Noi medici – continua – abbiamo il dovere civico e professionale di interpretare il bisogno di queste comunità che presentano provenienze di cultura sanitaria, identità sociale, usi, costumi e stili di vita a volte molto differenti rispetto alla popolazione residente, che spesso rappresentano un ostacolo alla loro integrazione”.
Eppure, sono undicimila, nella sola Calabria, le aziende che sono state messe in piedi da immigrati: un’integrazione che tenga conto e rispetti la cultura di tutte le popolazioni è necessità che fa bene a tutta la società, a livello civile, economico, culturale.
E l’integrazione passa anche e soprattutto attraverso il Sistema sanitario: a parlare di questi argomenti, sono stati chiamati, oltre che i medici della Fnomceo, anche antropologi ed esperti di Medicina delle Migrazioni.
Il Convegno conclude la due giorni che ha visto, ieri, riunito proprio a Vibo Valentia il Comitato Centrale – vale a dire l’organo di governo – della Federazione ordinistica.
“Voglio ringraziare – conclude Maglia – il Presidente e il Comitato Centrale tutto che hanno accettato di essere nostri ospiti, per offrirci sostegno e fiducia e incoraggiarci a perseverare nella nostra funzione di rappresentanza dei medici di una piccola provincia del sud Italia, purtroppo a volte assurta, immeritatamente, all’attenzione dei media solo per problematiche anche sanitarie”.