Nominata la Commissione antimafia al comune di Serra San Bruno
redazione | Il 20, Nov 2012
Il prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, ha nominato la terna che procederà a verificare la regolarità amministrativa dell’ente locale. Il provvedimento è stato adottato dopo l’arresto del consigliere comunale ed ex assessore Bruno Zaffino, nell’ambito di un’operazione dei carabinieri
Nominata la Commissione antimafia al comune di Serra San Bruno
Il prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, ha nominato la terna che procederà a verificare la regolarità amministrativa dell’ente locale. Il provvedimento è stato adottato dopo l’arresto del consigliere comunale ed ex assessore Bruno Zaffino, nell’ambito di un’operazione dei carabinieri
VIBO VALENTIA – Il prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, ha nominato la commissione d’accesso antimafia al Comune di Serra San Bruno. L’accesso antimafia è stato disposto dopo l’operazione dei carabinieri di Reggio Calabria contro le cosche della ‘ndrangheta che ha portato all’arresto del consigliere comunale ed ex assessore Bruno Zaffino. La commissione sarà composta da Emanuela Greco, viceprefetto in servizio nella Prefettura di Vibo Valentia; da Giovanni Gigliotti, vice Questore aggiunto in servizio nella Questura di Vibo Valentia, e dal capitano dei carabinieri Stefano Esposito Vangone, comandante della Compagnia di Serra San Bruno.
Gli elementi addotti dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nell’ambito della maxioperazione denominata “Saggezza”, che ha visto Zaffino finire in carcere con l’accusa di violenza privata, aggravata dal metodo mafioso, in concorso con altri, si aggiungono ad altre emergenze investigative acquisite grazie al lavoro prodotto dagli uffici di polizia giudiziaria sul territorio.
Zaffino ha denunciato di essere stato defenestrato per allontanare i sospetti di condizionamento mafioso sull’attività dell’amministrazione comunale in quanto il figlio ha sposato una parente dei Vallelunga, famiglia considerata egemone nella zona delle Serre, culla del potente «clan dei viperari». D’altronde, ha spiegato Zaffino agli stessi inquirenti, sarebbe stato spinto a candidarsi al Comune, nella lista del Popolo delle libertà. Egli stesso sarebbe stato determinato a disimpegnarsi ma il candidato a sindaco Bruno Rosi ed il consigliere regionale Nazzareno Salerno – a suo dire – l’avrebbero indotto a superare ogni remora. Si candidò, quindi, e prese ben 224 voti, risultando il terzo degli eletti.