No al degrado eco-paesaggistico
redazione | Il 06, Mar 2014
Si terrà domani un convegno organizzato dalla Provincia di Cosenza sulla tematica in questione
No al degrado eco-paesaggistico
Si terrà domani un convegno organizzato dalla Provincia di Cosenza sulla tematica in questione
Una pianificazione e una gestione responsabile a tutela dei cittadini e del territorio. È, questo, il tema del convegno che si terrà domani, VENERDÌ 7 MARZO alle ORE 10, presso la Sala Nova del Palazzo della Provincia in piazza XV Marzo, a Cosenza. Obiettivo: contenimento del degrado eco-paesaggistico e riqualificazione dei territori dei bacini idrografici.
All’incontro sono stati chiamati a contribuire alla realizzazione di un programma di azioni pluriennali, quindi programmi di opere pubbliche, piani urbanistici, piani territoriali e paesaggistici, piani di settore, programmi operativi regionali o nazionali, non solo Regioni, Province, Comuni, Organismi di programmazione idrica, idrogeologica, idraulica, paesaggistica, agricola, Autorità di Bacino, ATO Idrici, Genio Civile, Soprintendenze ai Beni Culturali, Paesaggisitici ed Ambientali, Ispettorati Forestali, Comuni, Enti Parco, ecc. ma anche abitanti, comunità locali rurali e urbane, settori produttivi agricoli, industriali e terziari.
Al convegno parteciperanno Leonardo TRENTO, assessore Provinciale al Governo del Territorio, Giovanni SODA, Dirigente del Settore Programmazione e Valorizzazione del Patrimonio Architettonico, Paesaggistico e Ambientale della Provincia, Massimo BASTIANI, Coordinatore Scientifico del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Andrea BIANCO, Ricercatore presso l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, Saverio PUTORTÌ, Direttore Generale del Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria, Gino Mirocle CRISCI, Rettore dell’Università della Calabria, e Mario OLIVERIO, Presidente della Provincia.
Da quella che è forse l’unica città fluviale del Sud, con un Convegno realizzato in collaborazione con il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume e con la Società dei Territorialisti, la Provincia di Cosenza lancia una discussione su uno tema inedito, i Contratti di Fiume, appunto, che possono essere considerati uno strumento innovativo per la costruzione delle condizioni migliori al fine di rigenerare gli ecosistemi fluviali, migliorare la qualità delle acque, riqualificare i paesaggi vallivi e fluviali, presiedere alla sicurezza idraulica. I Contratti di Fiume, del resto già diffusi in molte parti del mondo e d’Europa e compresi dell’agende governative di diversi Paesi, possono consentire un più efficace coordinamento delle politiche di prevenzione del rischio idrogeologico, una migliore presa in carico delle problematiche di manutenzione e cura dei territori e dei paesaggi fluviali, la valorizzazione dei bacini idrografici, il controllo della qualità delle acque, in coerenza con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile, equilibrio territoriale, qualità della vita e dell’ambiente.
I fiumi ed i contesti vallivi – spiega l’Assessore TRENTO – costituiscono una componente strutturante della storia, delle culture, dei paesaggi, delle economie e delle forme di socialità che, nel corso dei secoli, hanno plasmato gli accadimenti, presieduto alla costruzione del territorio e reso unica, riconoscibile ed originale la vicenda europea ed italiana. Soprattutto lungo i fiumi e nelle valli ha preso corpo e sostanza la cultura europea e si è formata l’identità delle molteplici comunità di popoli e nazioni che la compongono. I fiumi, piccoli o grandi, sono stati potenti motori della storia. Dai fiumi è dipesa e dipende la vita delle città, dei paesi, degli abitanti. Gli insediamenti e le città si addensano lungo i fiumi e le valli. Intere economie sono fondate sulle risorse naturali, idriche, paesaggistiche, geografiche dei fiumi e delle valli. Tuttavia, solo per fare un esempio, le vittime ed i danni delle inondazioni, delle frane e, in generale, del dissesto idrogeologico che investe montagne, colline, valli e pianure dimostrano, come emerge drammaticamente ogni anno, quanto sia fondamentale mettere a fuoco e praticare una visione complessiva, integrata, unitaria. Serve un approccio multidisciplinare, multiattoriale, multisettoriale che preveda la partecipazione e il confronto di tutti gli attori del dominio pubblico e dell’universo del privato. Per raggiungere le finalità della sicurezza, della mitigazione e prevenzione dei rischi idrogeologici, della valorizzazione paesaggistica, dell’uso sostenibile delle risorse, del riequilibrio ambientale, della cultura dell’acqua, della fruizione turistica sostenibile.