No ai murales nel borgo antico di Catanzaro Costituito, nello studio dell’artista Giovanni Marziano, il Comitato spontaneo “Tuteliamo il centro storico”
Nei giorni scorsi si è costituito, presso lo studio dell’artista Giovanni
Marziano, il Comitato Spontaneo “*Tuteliamo il centro storico*”. Lo stesso
è composto da artisti, storici, intellettuali, tecnici, associazioni
culturali e semplici appassionati. Oltre a Giovanni Marziano, tra i primi a
dare la propria adesione sono stati gli artisti Franco Molè, Alfredo Pino,
Angelo Di Lieto, l’intellettuale Franco Cimino; l’architetto Biagio
Cantisani; gli storici Gianni Bruni, Giovanni e Giuseppe Matarese, Nando
Castagna, i rappresentanti delle associazioni culturali Cara Catanzaro;
Catanzaro è la mia città; Archeoclub Emilia Zinzi; Calabria Oltre; Gipso
Art; Più Sud. Tanti altri sono coloro che hanno già espresso o garantito a
breve la propria adesione.
La costituzione del comitato spontaneo è avvenuta per l’input dato dalla
discussione nata nei giorni scorsi in merito alle iniziative di Street Art
che si sono già tenute nel centro storico, e soprattutto in previsione di
ulteriori “murales” che potrebbero interessare altre facciate del borgo
antico.
Facendo proprio il dibattito già nato la scorsa settimana tra alcune
associazioni culturali cittadine e lo stesso comune, come primo atto il
Comitato ha deliberato di rivolgere un accorato appello al primo cittadino
affinchè si soprassieda dall’autorizzare ulteriori murales nel centro
storico.
Si ribadisce che non si mette in discussione la validità di certe
iniziative, ma la contestualizzazione delle stesse con l’ambiente
circostante ed in specifico con i siti su cui vengono realizzate.
A tal proposito, oltre a sottolineare e richiedere un maggiore
approfondimento sull’opportunità dei suddetti interventi, soprattutto nei
meriti e nei contenuti, si fa altresì rilevare il pieno diritto-dovere delle
diverse anime che contribuiscono al dibattito culturale della città di
esprimere un proprio parere sull’argomento.
La nostra esigenza, che è sintesi di una opinione pubblica ben più diffusa,
è spinta dalla constatazione e dal perpetrarsi di una serie di azioni che
negli ultimi decenni, ma non solo, ha registrato una serie di interventi
“traumatici” sul territorio che hanno avuto come conseguenza, cancellare,
come un colpo di spugna, vere testimonianze del nostro passato, quasi come
se ci si vergognasse della nostra identità.
Troppe le violenze su quello che era certamente il salotto culturale
dell’intera Calabria. Tanti, troppi gli amministratori che si sono
macchiati di veri e propri crimini contro la storia e l’architettura
cittadina. Vogliamo ricordate le scellerate demolizioni del Teatro
Comunale, detto il “San Carlino”; del vecchio Banco di Napoli, del vecchio
Politeama e l’edificazione di mostri architettonici quali il palazzo della
Banca d’Italia, quello del Banco di Napoli, il palazzo ex Upim, l’attuale
Questura e tanti altri. Riguardando le cartoline d’epoca piange veramente
il cuore nel constatare quanto bella ed affascinante fosse la nostra città
solo un secolo addietro.
Ricordiamo ancora l’abbattimento di palazzo Serravalle, nel 1975. All’epoca
ampio fu il dibattito che si scatenò in città. Inutilmente la carissima
Emilia Zinzi tentò l’impossibile per evitare lo scempio che si stava
perpetrando, ma tutto fu inutile.
Il Comune andò avanti per la sua strada e non volle sentire ragioni.
Certamente gli amministratori dell’epoca erano convinti di essere nel
giusto, salvo poi essere clamorosamente smentiti dalla storia. Ecco quello
che potrebbe di nuovo accadere.
Per evitare perciò che ancora una volta la storia giudichi negativamente
gli uomini, e in primis gli amministratori di questa città, a voce alta,
perché alta ne è l’esigenza, chiediamo che si receda dall’intendimento di
intervenire ancora nel nostro Centro Storico, e, per intanto, che si
sospenda immediatamente qualsiasi intervento già programmato nell’ambito
della manifestazione di Street Art che inizierà il prossimo 9 giugno, per
la quale ci giunge notizia che i siti oggetto delle prossime contaminazioni
saranno in parte di alta valenza storico-archeologica e si proceda a una
più approfondita analisi degli stessi con l’unico obiettivo di rispettarne
le rispettive identità storiche.
Per l’occasione saremo felici, unitamente alla competente Soprintendenza,
ma anche di altre voci della città, di dare il nostro contributo
appassionato e disinteressato. Proprio a proposito della Sovrintendenza,
alla stessa una associazione ha da tempo richiesto un parere in merito, e
ci risulta che i tecnici di piazza Valdesi abbiano a loro volta richiesto
informazioni al Comune. Sarebbe quindi oltremodo doveroso attendere le
eventuali determinazioni della stessa.
Per il futuro, avvertendone una esigenza obiettiva e non ulteriormente
rinviabile, proponiamo l’istituzione di una “commissione” a cui venga
sottoposto preliminarmente qualsiasi intervento che riguardi il centro
storico.
Della stessa devono essere chiamati a far parte storici, architetti,
studiosi, artisti, intellettuali, associazioni. Sarebbe una dimostrazione
tangibile che finalmente l’andazzo cambia, e che chi ha in mano il potere
sol perché si trova a ricoprire ruoli decisionali, abbia l’umiltà di non
intestardirsi in convincimenti personali, ma agisca in simbiosi con le
diverse anime pensanti della città.
Per ultimo, chiediamo ufficialmente un urgente incontro (in tempo utile,
prima dell’inizio della manifestazione di Street Art) di una nostra
delegazione con il sindaco Abramo, convinti che un confronto sincero e
leale possa apportare solo benefici alla nostra amata Catanzaro. Ribadiamo
ancora una volta, giusto per non essere fraintesi, che nulla abbiamo contro
la Street Art e i ragazzi dell’associazione AlTrove, anche se siamo
rammaricati che, pur avendo accolto l’invito dell’amministrazione a
dialogare, le quattro associazioni promotrici del primo comunicato non
abbiano ricevuto, nonostante le promesse, cenno di riscontro dai ragazzi
dalle stesse contattati. A loro, nonostante tutto, auguriamo di cuore
sempre maggiori successi nel dare colore e vita a quartieri e siti che ne
abbiano realmente necessità.