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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Protezione Civile, Tansi minaccia le dimissioni Il dirigente su Facebook: "Seriamente in pericolo la sicurezza dei calabresi in caso di calamità". Preoccupazione e stupore dal mondo politico

Protezione Civile, Tansi minaccia le dimissioni Il dirigente su Facebook: "Seriamente in pericolo la sicurezza dei calabresi in caso di calamità". Preoccupazione e stupore dal mondo politico
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Il responsabile della Protezione civile regionale, Carlo Tansi, minaccia le dimissioni se entro la prossima settimana non saranno adottati interventi per risolvere le problematiche che riguardano il suo settore. In un messaggio postato su Facebook il geologo denuncia una situazione che “mette seriamente in pericolo – scrive – la sicurezza dei calabresi in caso di calamità. In Regione, a causa di un perverso sistema burocratico-sindacale alimentato da una certa politica animata da faide interne, ogni banale pratica si trasforma quotidianamente in un muro di gomma circondato da sabbie sempre più mobili che impediscono il cambiamento. Tutto questo accade nella regione tra le più esposte al mondo ai rischi naturali. I fondi europei che potevano risolvere queste condizioni da fantascienza della Protezione civile regionale rischiano di perdersi perché continuano a restare bloccati su quella maledetta scrivania di una funzionaria burocrate”. Dopo lo sfogo però, sempre sul suo profilo Facebook, chiarisce:

“Il mio sfogo di ieri ha suscitato la commovente solidarieta’ di molta gente che ha percepito il senso delle mie idee. Ma ha anche alimentato stucchevoli strumentalizzazioni di chi, apparentemente schierato dalla mia parte, e’ in realta’ espressione della vecchia politica che ha scaraventato la Calabria nel baratro oppure ha perso o teme di perdere privilegi acquisiti nel corso di decenni. In realta’ queste persone – precisa – hanno l’unico interesse di alimentare il caos, di far saltare il banco per ripristinare interessi e privilegi di casta che da un po’ di tempo a questa parte sono stati messi in discussione” Privilegi perpetrati nella terra che ha visto nascere e che alimenta la ‘ndrangheta, prima organizzazione criminale al mondo che puo permettersi di comprare all’ingrosso la cocaina dai cartelli colombiani per poi rivenderla in tutto il mondo diventando una delle principali multinazionali mondiali … e che per questo puo’ permettersi di considerare un gioco da ragazzi controllare e indirizzare le scelte decisionali della Regione per mezzo di burocrati che sono parte di una casta dai colletti bianchi e di imprenditori, cosi come affermato da illustri procuratori. Controllo che probabilmente inizia a sfuggire come cerchero’ di spiegare. Chi vuol bene alla nostra terra – contiua – non puo’ soltanto fare critiche strumentali e distruttive ma deve avere il coraggio di mettere le mani nel fango, restando pulito, per ripulire dal fango questa terra ricchissima ed esumare tutti i suoi tesori sepolti. E a tal proposito, in questo contesto di caos strumentale, sento il dovere morale di chiarire una cosa: quando quasi un anno fa il presidente Oliverio mi ha coinvolto nel suo ambizioso progetto di radicale cambiamento della nostra Terra, lui mi aveva prospettato le difficolta’ a cui sarei andato incontro. Conoscendo il presidente da anni ed avendo condiviso con lui altri ideali, non ho esitato a sposare fiducioso quel suo progetto”. “Ed e’ per questo – prosegue – che in questa giungla e in queste sabbie mobili il presidente continua a rappresentare il mio unico riferimento morale ed umano, visti la sua determinazione, il suo coraggio, la sua moralita’ e il suo viscerale attaccamento alla nostra Terra…. caratteristiche che animano anche il mio agire. Mi duole vederlo, solitario ma roccioso e piu’ che mai determinato a cambiare questa Terra, al centro di fuochi incrociati provenienti, oltre dalla protezione civile, da chi strumentalizza le mie parole, anche da tanti altri ambiti che si oppongono al cambiamento…. tra raffiche di “fuoco amico” proveniente da “faide” interne espressione di correnti contrapposte di una politica vomitevole. Per non parlare – aggiunge – della maledetta burocrazia che cerca di ingabbiare il cambiamento che il presidente vuole con tutte le sue forze: io che l’ho toccata con mano, immagino cosa significhi smuovere una burocrazia imperante annidata in ogni angolo della Regione. Presidente che ha avuto anche il coraggio – tra le tante iniziative intraprese e mal divulgate – di dare una svolta storica all’ente che ha sempre rappresentato l’emblema negativo della nostra Terra: Calabria Verde e i suoi 7500 operai forestali. Ed e’ cosi che, oltre alla protezione civile, anche una struttura ciclopica come Calabria Verde (che ha un numero di dipendenti quasi quattro maggiore di quelli presenti in regione) ha iniziato un percorso virtuoso grazie all’altra nomina, presidenziale, del Generale dei Carabinieri Marigio’. La sua guida decisa di un ente saccheggiato da sempre dalla politica, di destra e di sinistra, ha avviato un processo di cambiamento e moralizzazione epocale i cui risultati sono gia’ sotto gli occhi di tutti, con i provvedimenti della autorita’ giudiziaria dei giorni scorsi”. Tansi conclude dicendosi “convinto che e’ solo l’inizio di uno sciame sismico che portera’ ad un terremoto di vasta portata che probabilmente coinvolgera’ altri pezzi della regione, protezione civile compresa. Terremoto purificatore, una volta tanto”.

Alessandro Nicolò

“Appaiono sugli organi d’informazione gravissime e circostanziate denunce e appelli provenienti dal dirigente della Protezione Civile regionale Carlo Tansi che pubblicamente evidenzia storture che, a suo dire, gli impedirebbero di svolgere il proprio ruolo al vertice della Protezione civile calabrese. Addirittura Tansi pone un ultimatum, minacciando apertamente di dimettersi ‘se queste situazioni non si risolveranno entro la prossima settimana’. Si tratta di una questione di estrema gravità, perché sono in gioco evenienze che profilano pericoli seri per la sicurezza dei calabresi in caso di calamità”.

Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò che in proposito dichiara: ”Per la gravità delle denunce propalate che hanno suscitato pesanti inquietudini e angosce in vasti settori della popolazione calabrese, per il fatto che provengono dal dirigente collocato dalla Giunta Oliverio al vertice della Protezione Civile, e perchè la Calabria è una terra ad altissimo rischio sismico e idrogeologico, chiediamo che in tempi rapidissimi arrivino risposte adeguate alle pesanti affermazioni del dirigente della Protezione civile regionale. Sarebbe, altrimenti un fatto gravissimo, se ai cittadini rimanessero dubbi e se i chiarimenti, che a questo punto devono arrivare necessariamente dai massimi livelli di responsabilità istituzionale, non li fugassero adeguatamente”.

“E’ mai possibile – aggiunge Nicolò – che la sala operativa della Protezione civile rimanga puntualmente senza energia elettrica in caso di temporali? E che gli strumenti informatici, come sostiene Tansi, siano ‘Inesistenti’?” E ancora: “Davvero ci sono impiegati e dirigenti regionali che, per dirla con le parole di Tansi, ‘si mettono di traverso’? Risponde a verità che più volte Tansi avrebbe evidenziato allo stesso Oliverio tali problematiche? E che tuttavia una dirigente bloccherebbe tutto, persino l’utilizzo di fondi comunitari che di conseguenza andrebbero perduti? Se questo quadro risponde al vero, allora è la Protezione Civile calabrese che deve essere soccorsa e senza ulteriori indugi”.

Flora Sculco

“Il dottor Tansi, evidentemente, non è in sé. Il che è molto preoccupante, visto che ricopre un incarico delicatissimo che richiederebbe non parole a vanvera, ma serietà e grande responsabilità”. Lo sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, secondo la quale “Tansi mi chiama in causa, indicandomi, insieme al collega Mimmo Tallini, come uno degli ostacoli che avrebbero provocato il suo conclamato fallimento, quando io, di questo signore, non mi sono mai occupata e né ho avuto il (dis)piacere di incontrare, salvo in una sola circostanza che risale fra l’altro ad un anno addietro. Quando, per alcune sue espressioni avventate (che violavano  le disposizioni contenute nel Dpr 62/2013 e nel Codice di comportamento per i  dipendenti adottato dalla Giunta regionale nel giugno 2014) e per le quali il dottor Tansi chiese pubblicamente venia, promettendo di modificare il suo modus operandi (come si può riscontrare dai resoconti di commissione), fu convocato dalla Commissione Vigilanza e Controllo. L’intera Commissione, allora, prendendo atto del suo promesso ravvedimento, evitò di mandare il risultato dell’audizione alla Commissione di disciplina e ribadì – la sottoscritta con gli altri colleghi – che la Protezione civile regionale deve diventare un organismo efficace ed efficiente, assicurando, inoltre, la piena disponibilità a sostenere qualsiasi iniziativa volta alla  modernizzazione del settore”. Aggiunge la consigliera regionale: “Se oggi il dottor Tansi pubblicamente asserisce che il settore è in panne e che lui  non è in grado di risolvere problemi logistici ed organizzativi, il consiglio che gli do è di evitare  diffamazioni e sregolatezze comportamentali, ma di  incontrare con immediatezza il presidente Oliverio e di affrontare e risolvere le criticità. Tra l’altro, se anche un dipendente pubblico, che ha come dante causa il governo della Regione, si mette a sproloquiare,  l’effetto non è solo quello di mettere in mora lo stesso Esecutivo, ma di ingenerare confusione e allarme nell’opinione pubblica.  Fatti e non parole si attende la Calabria da un settore a cui affidiamo la sicurezza del territorio”. Conclude Flora Sculco: “Per quanto mi riguarda, continuerò a sostenere ogni buona azione amministrativa protesa a realizzare efficienza ed efficacia, in particolar modo nel cruciale settore della Protezione civile. Punto e basta!”