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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Nicola Irto: “La Calabria deve diventare una priorità per il governo nazionale” Nostra intervista al leader reggino del Pd, che continua: "Il primo segnale deve essere la cancellazione del debito della sanità"

Nicola Irto: “La Calabria deve diventare una priorità per il governo nazionale” Nostra intervista al leader reggino del Pd, che continua: "Il primo segnale deve essere la cancellazione del debito della sanità"

Siamo nella fase finale di una campagna elettorale atipica, perché arrivata dopo la fine anticipata della legislatura e ancora con le restrizioni provocate dalla pandemia. Che sensazioni ha a pochi giorni dal voto?

«E’ stata una campagna elettorale sotto tono, in cui sono prevalse le polemiche e gli attacchi strumentali volti a mantenere, o acquisire, posizioni di potere. Sono mancati i temi principali, non si è parlato quasi mai di Calabria e dei progetti che ogni schieramento e ogni candidato hanno, o dovrebbero avere, per disegnare la Regione del futuro che deve essere molto diversa da quella attuale»

La Calabria manca spesso anche dal dibattito nazionale però…

«Questo è un dato ancora più allarmante. Testimonia la pochezza della classe dirigente calabrese e il disinteresse nazionale per una Regione considerata periferica e spesso ingombrante. Credo che vada ribaltato completamente questo modo di procedere e fare in modo che la Calabria diventi una questione di interesse nazionale. E il Pd deve impegnarsi al massimo in questa direzione, chiedendo interventi immediati e straordinari»

A quali interventi si riferisce?

«Si deve partire dalla sanità. Questo lungo periodo di emergenza Covid ha mostrato, in modo ancora più lampante, le fragilità di un sistema stritolato dai debiti e senza possibilità di investire per recuperare il gap con il resto del Paese. Il commissariamento non ha funzionato e lo Stato deve assumersi le responsabilità di questo fallimento che non può ricadere sulle spalle dei calabresi».

E come può succedere? Ponendo fine al commissariamento della Sanità?

«Sicuramente la gestione deve tornare in capo alla Regione, ma è fondamentale che il debito accumulato da quando ci sono i commissari venga assunto dallo Stato e cancellato. Non ci sono responsabilità della Calabria. Sulla restante parte deve essere avviata una fase di concertazione che deve liberare gli investimenti per strutture, organici e servizi. Il Pd deve intestarsi questa battaglia a livello nazionale e io mi impegnerò perché questo avvenga da subito».

Il Pd che però in Calabria ha visto più giorni guidato da un commissario che non da un segretario democraticamente eletto…

«Dopo le elezioni regionali si dovrà affrontare anche questo nodo. E’ chiaro che va ricostruita l’agibilità democratica interna al partito regionale. Lo hanno detto anche Stefano Vaccari e Francesco Boccia arrivati in Calabria per importanti iniziative sul territorio. Si dovrà partire dai circoli e arrivare al regionale per una fase congressuale che mi auguro sia contraddistinta da un numero inferiore di tessere, ma da discussioni importanti, vere e concrete per programmare il futuro».

Lei è nuovamente capolista nella Circoscrizione Sud, ne sente la responsabilità?

«Certamente. Reggio Calabria e la sua provincia hanno la necessità di recuperare il terreno perduto e tornare ad essere strategici nella programmazione regionale. L’ultimo anno e mezzo di centrodestra ha dimostrato, ancora una volta, l’assenza di ogni interesse verso la Provincia di Reggio che è stata costantemente messa da parte in ogni scelta strategica. Adesso arriveranno le risorse del Pnrr e non possiamo permettere che vengano dissipate da un centrodestra a trazione leghista che litiga su tutto e dimostra di essere soltanto un comitato elettorale».

Tutti parlano di questo Pnrr ma non si rischia che faccia la fine dei precedenti finanziamenti europei?

«Guardi il rischio ovviamente c’è. Per questo alle prossime elezioni serve votare per il centrosinistra e per il Pd, unico modo per evitare ulteriori sfaceli. Il centrodestra che ha governato la Calabria in questi due anni ha dimostrato già di non essere

all’altezza. Per ottenere i finanziamenti del Pnrr servono riforme nazionale e regionali. Quelle di competenza regionale sono inesistenti, nonostante le abbiamo richiesta con forza in Consiglio regionale negli ultimi mesi. Sono riusciti a presentare, dopo mille richieste, un documento striminzito copiato da altre Regioni. Serve serietà e senso di responsabilità. Non possiamo perdere questa occasione e queste risorse che serviranno per realizzare infrastrutture, strategie di sviluppo e nuovi posti di lavoro soltanto se supportate da progetti concreti. Non ci sarà una prova d’appello e se falliamo vedremo ancora più spopolata una Calabria che perde i suoi giovani e i suoi talenti migliori. Serve un rinnovamento reale che sappia premiare merito e competenza a tutti i livelli».

Come in ogni elezione si parla delle possibili influenze della ‘ndrangheta nella formazione delle liste e nei palazzi del governo. Bastano i codici etici?

«L’avere adottato un codice etico molto stringente è sicuramente un fatto nuovo che va salutato positivamente. Ma per garantire trasparenza e legalità serve una rivoluzione culturale che non deve riguardare soltanto la politica, ma investire tutti i settori della società. Già dai primi anni di scuola va avviata per una formazione adeguata dei più giovani. Intervenire con commissariamenti e interdittive non risolve il problema come abbiamo visto negli ultimi anni. Anche la discussione sulla legalità ha bisogno di un linguaggio nuovo, meno vuoto, e un’attenzione costante che non si limiti soltanto al periodo in cui la cronaca la impone».