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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Nesci (M5s): «Scura rispetti le regole su nomine dirigenziali» La deputata grillina, Dalila Nesci, intima il Commissario Massimo Scura a prendere delle decisioni definitive sulla riorganizzazione delle Asp

Nesci (M5s): «Scura rispetti le regole su nomine dirigenziali» La deputata grillina, Dalila Nesci, intima il Commissario Massimo Scura a prendere delle decisioni definitive sulla riorganizzazione delle Asp
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«Atteso che i dirigenti nominati di recente devono rendere, come dovuto, formale dichiarazione sull’assenza di cause di inconferibilità od incompatibilità, le chiedo se ella voglia seguire la prassi legalitaria del suo predecessore, sul presupposto che la riorganizzazione della sanità calabrese debba necessariamente partire dal rispetto delle regole». È la questione posta dalla deputata M5s Dalila Nesci in una nuova lettera trasmessa al commissario alla Sanità calabrese, Massimo Scura, e indirizzata per conoscenza anche al governatore della Calabria, Mario Oliverio. Sulle nomine di Santo Gioffrè, Giulio Carpentieri e Luigi Le Pera, rispettivamente commissario dell’Asp di Reggio Calabria, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera reggina e di quella catanzarese, la parlamentare Cinque stelle ha chiesto a Scura di pretendere spiegazioni dalla giunta regionale e dai commissari degli ospedali di Reggio Calabria e Catanzaro. Per la deputata, il precedente commissario per il piano di rientro, Luciano Pezzi, si muoveva in questo modo e nel silenzio degli interessati si rivolgeva alla procura della Repubblica.
Nella sua missiva a Scura la parlamentare ha ricordato una sua interrogazione sulle ultime nomine e un esposto già trasmesso alle procure ordinaria e contabile. Per l’esponente M5s gli incarichi a Gioffrè e Le Pera sono inconferibili per legge, mentre l’incarico a Carpentieri è inopportuno, oltre che escluso in via generale dalla Corte dei conti. Secondo Nesci, «Il commissario Scura deve dimostrare se sta dalla parte della legalità o se, col silenzio e l’immobilismo, avvalora violazioni di legge che non sono più tollerabili nella sanità calabrese».