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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Nesci e Dieni visitano l’ospedale di Melito e puntano al rilancio Le due parlamentari pentastellate chiedono la riqualificazione del nosocomio di Melito Porto Salvo

Nesci e Dieni visitano l’ospedale di Melito e puntano al rilancio Le due parlamentari pentastellate chiedono la riqualificazione del nosocomio di Melito Porto Salvo
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«L’ospedale di Melito Porto Salvo (Rc) deve essere preso in debita considerazione nell’interesse della comunità e al di fuori di ogni calcolo elettorale». Lo dichiarano le deputate M5s Dalila Nesci e Federica Dieni, che con un gruppo di attivisti del locale Meet Up hanno oggi visitato la struttura sanitaria. «C’è bisogno – proseguono le parlamentari 5 stelle – di un’effettiva riqualificazione, a partire da un utilizzo ragionato degli spazi disponibili. Per quanto concerne i lavori di adeguamento, intanto del Pronto soccorso, interesseremo l’Asp di Reggio Calabria, la quale al momento ha un governo tutto prefettizio che può accelerare i tempi d’intervento. Porremo anche il problema della vetustà e della manutenzione delle apparecchiature diagnostiche, iniziando dalla tac e dagli strumenti di radiografia». «Più in generale – evidenziano le parlamentari – si tratta di dare una funzione e dotazione specifica al presidio di Melito Porto Salvo, per cui potrebbe essere utile un accorpamento all’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, anche con migliore distribuzione delle professionalità disponibili sul territorio. Altra questione preminente è il trasporto dei malati. Con l’avvio, nel 2010, del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, si disse che sarebbero state impiegate altre ambulanze, nuove e più moderne, il che rimase lettera morta. Alla direzione generale dell’Asp rappresenteremo pure questa necessità». «Soprattutto, anche per risolvere – concludono Nesci e Dieni – i problemi di carenza di personale, bisogna uscire dal commissariamento governativo e dallo stesso piano di rientro, fatto di tagli ai servizi e diritti dei calabresi, mentre il fondo sanitario delle regioni del Nord è decisamente maggiore, nonostante le minori uscite per la cura dei pazienti cronici».