Nelle scarpe di un altro
redazione | Il 19, Lug 2012
Le mariolate: ancora un altro libro per ridere in estate
di MARIO CANNIZZARO
Nelle scarpe di un altro
Le mariolate: ancora un altro libro per ridere in estate
di Mario Cannizzaro
Per leggere bene questo libro e sorridere durante questa rovente estate, ora preda di Virgilio, vi consigliamo di osservare queste semplici regole:
a) se siete in riva al mare, occhio alla predatrice orca assassina;
b) se siete nelle immediate vicinanze di fiumi e laghi, attenzione alle fauci spalancate del coccodrillo;
c) se siete nella frescura dei boschi ….. attenti al lupo!
Adottati questi basilari accorgimenti, potete rilassarvi e dedicarvi per ridere alla piacevole lettura del libro “Nelle scarpe di un altro” di Gillian Cross, edito in Italia da Arnoldo Mondadori – Milano – anno 2000.
È per certi versi la comica storia di un povero ragazzo di nome Lee che frequenta una scuola la cui preside è un autentico Rambo che spara ordini insensati. Tra i professori, poi, c’è una specie di Re dei vampiri (per capirci una sottospecie di Conte Dracula) nemico giurato di qualsiasi cosa piaccia ai ragazzi……..finché un giorno il povero Lee inciampa in una sudicia e scorbutica barbona dai misteriosi poteri, e tutto cambia.
Il povero Lee era costretto a subire i rimproveri della signorina Cherry dai riccioli biondi che le incorniciavano il viso oscillando. Ma la cosa che faceva più paura al povero Lee era l’incontro con la temibile, rissosa e presuntuosa signora Puddock, in possesso di una stazza da lottatore di sumo dagli occhi porcini. Micidiale e terribile fu il suo incontro con il poveretto Lee: in mezzo al corridoio, la signora Puddock puntava il suo mortale sguardo laser proprio contro di lui. I prosciutti che chiamava braccia erano tesi e carichi, e la facciona paonazza appariva stravolta da una terrificante smorfia stile maschera del teatro giapponese, tanto da sembrare un bisonte impazzito che puntò dritto verso di lui (vedi i tori scatenati) anche se per l’occasione aveva indossato un grazioso abituccio a fiori.
Il povero Lee doveva anche affrontare lo sguardo ipnotico da serpente a sonagli da fare spavento del sig. Merton, i cui gelidi occhi emanavano un bagliore sinistro, non diverso da quello che doveva illuminare lo sguardo del Conte Dracula quando avvistava una polposa fanciulla da mordere sul collo. Ma Lee temeva particolarmente lo sguardo dagli occhi torvi della signora Puddock e il vampiresco signor Merton quando lo scrutava da sotto le palpebre strette come fessure. Ed infine lo sfortunato e simpatico Lee incontra la vecchia sporca dai lunghi capelli grigi che formavano un groviglio unto ed inestricabile e tutto comincia a cambiare.
E poi la vecchia fece una smorfia grottesca scoppiando in una clamorosa risata tanto da assomigliare ad un grosso coleottero che agita inutilmente le gambe, e per Lee ci fu una svolta positiva anche se la signorina Cherry affermava che “non può essere”, aggiustandosi, dopo aver visto la propria immagine riflessa, i riccioluti e dorati capelli.
Mi raccomando: leggete, sorridete e meditate.
BUONE VACANZE Mario
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