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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Nella II giornata di Confini e Horcynufest la video arte e il cinema italiano d’autore del premio Maurizio Grande

Nella II giornata di Confini e Horcynufest la video arte e il cinema italiano d’autore del premio Maurizio Grande

| Il 14, Dic 2013

Al Teatro Siracusa la storica francese Sylvie Lindeperg, il regista reggino Fabio Mollo e i video artisti Valentina Ferrandes, Eleonora Beddini – Andrea Nevi e Matteo Bernardini

Nella II giornata di Confini e Horcynufest la video arte e il cinema italiano d’autore del premio Maurizio Grande 

Al Teatro Siracusa la storica francese Sylvie Lindeperg, il regista reggino Fabio Mollo e i video artisti Valentina Ferrandes, Eleonora Beddini – Andrea Nevi e Matteo Bernardini

 

 

REGGIO CALABRIA – Si respirerà video-arte e grande cinema, domani, al Teatro Politeama Siracusa, per la seconda giornata della versione invernale dell’Horcynus Festival 2013 e di Confini, il programma internazionale di arti visive del Mediterraneo a cura della Fondazione Horcynus Orca.

Si comincia nel pomeriggio con l’Horcynus Festival che propone alle 18, nell’ambito del Premio cinematografico Maurizio Grande, organizzato in collaborazione con il Circolo del cinema “Charlie Chaplin”, la proiezione di “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Aleotto. Il film, opera prima del regista, insignito del Premio del Pubblico Rarovideo, è una commedia al sapore etilico ricca di siparietti comici, che ruota intorno al fertilissimo tema de ‘lo scemo del villaggio’. Grasse risate e gomiti alzati per una storia leggera e svagata ambientata in un paesino della provincia friulana.

In serata, alle 20.00, per Confini l’appuntamento quotidiano con il Festival internazionale di video-arte, un viaggio nella produzione dei video d’artista del Mediterraneo a cura di Martina Corgnati. Ospiti d’eccezione i video artisti Valentina Ferrandes, Eleonora Beddini – Andrea Nevi e Matteo Bernardini.

Alle 20.30 si torna all’HorcynusFest con la consegna del Premio Maurizio Grande a Sylvie Lindeperg, storica francese specializzata in Seconda Guerra Mondiale e storia del cinema, materia che insegna alla Facoltà di Storia dell’Arte della Sorbonne di Parigi. Lindeperg è particolarmente apprezzata dagli addetti ai lavori per la sua peculiare concezione del cinema come strumento privilegiato al servizio dell’analisi e del racconto storico, che traspare particolarmente nel saggio “La voie des images. Quatre histoires de tournage au printemps-été 1944” (Verdier editore), in cui mette a confronto i documentari nazisti e degli alleati sui campi di concentramento. Per questo lavoro verrà premiata dal presidente del Circolo Chaplin Claudio Scarpelli e dalla giuria composta, come ogni anno, dal docente di estetica all’Università La Sapienza Pietro Montani, dal critico cinematografico Enrico Magrelli, dallo scrittore e ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Charles de Gaulle di Lille Jean Paul Manganaro e dallo scrittore editore e regista francese Jean Luc Comolli.

A seguire, alle 21.00, la conversazione con il regista reggino Fabio Mollo, autore del pluripremiato film “Il Sud è niente”, in questi giorni nelle sale. Per approfondire l’ispirazione che ruota intorno al suo primo lungometraggio, sarà proiettato in sala il corto “Giganti”, Premio per il miglior cortometraggio al Torino Film Festival 2007, menzione speciale per la regia ai Nastri d’Argento 2008, menzione speciale della stampa internazionale a Clermont-Ferrand 2008, nonché selezionato in concorso al 58esimo Festival di Berlino.

Infine, alle 22.00, la proiezione del film “Come il vento” di Marco Simon Puccioni con Valeria Golino. Ispirato alla storia vera di Armida Miserere, la pellicola, presentata in anteprima a novembre al Festival Internazionale del Film di Rom, racconta i momenti salienti della vita e della drammatica morte di una donna che diventa direttore di carcere negli anni Novanta per inseguire il sogno di cambiare il mondo. Un sogno destinato a frantumarsi contro la perdita dell’amore più grande, che rende tutto tristemente vano.