“Nel Fli calabrese è giunto il momento di fare una seria e costruttiva verifica”
redazione | Il 20, Mag 2012
Riflessione di Antonello Iuliano
“Nel Fli calabrese è giunto il momento di fare una seria e costruttiva verifica”
Riflessione di Antonello Iuliano
Riceviamo e pubblichiamo:
Nel preparare questa tornata elettorale a Catanzaro, in Fli sono stati messi da parte esponenti di spicco e componenti storici locali che, appena un anno fa, quando il partito era neonato nonché un’entità pressoché sconosciuta, gettando il cuore oltre l’ostacolo, con passione e spirito di sacrificio, oltre che con vero animo garibaldino, incuranti di una possibile “figuraccia”, hanno messo la faccia e si sono “immolati” per sostenere la causa ed il progetto del Movimento.
Quest’anno, il nuovo gruppo dirigente, quello degli yes man, ha voluto costituire una lista mista (fritto misto?!) ed ha ottenuto un risultato che conferma il mio (e con me quello di tutti gli iscritti al circolo territoriale Catanzaro) pensiero: si trattava solo di una sorta di cartello o assembramento elettorale privo di progetto, linea d’azione e prospettive per il futuro.
L’atteggiamento di chi è alla guida del FLI regionale (ma anche in provincia di Cz e di chi li ha seguito e/o sostenuto), ha profondamente deluso il sottoscritto, tutti i cento iscritti al circolo cittadino (il più numeroso della Calabria), nonché i numerosissimi simpatizzanti (oltre 1200 in regione) che Ciambrone e tutti quelli che hanno in Lui un punto di riferimento in Fli, stanno provando a persuadere per un definitivo ingresso nel Movimento di Fini.
Ora è arrivato il momento di fare il punto della situazione e, conseguentemente, delle scelte non più rinviabili.
Chi ha avuto un comportamento altalenante, ambiguo, o peggio ancora disfattista ed autoritario, inevitabile premessa a questa caporetto elettorale, abbia il coraggio di ammetterlo, di prendere atto del fallimento della propria linea politica e di condotta e, si presenti dimissionario ad una necessaria ed improcrastinabile Assemblea regionale di verifica.
E’ vero, il Circolo territoriale Fli Catanzaro e l’Associazione “Area Liberale per Fini”, per bocca di Ciambrone loro punto di riferimento ed autorevole rappresentante, lo avevano più e più volte detto e sottolineato, tentando di dissuadere tutti dal prendere parte ad un “suicidio politico”, in tutte le opportune sedi (molto prima che pubblicamente sulla stampa), senza però essere ascoltati. Hanno, altresì, chiesto che all’indomani del voto ci fosse un momento di confronto per verificare scelte e conseguenti risultati, comunque fosse andata.
Oggi, terminata la fase elettorale, vi sia -quindi- come in un qualunque ambito democratico che si rispetti- il momento della “resa dei conti” (nel senso più ampio del termine ovvero di presentazione dei risultati ottenuti con la propria gestione nel periodo di riferimento), affinchè sia chiaro a tutti gli iscritti Fli in Calabria e, non solo a questi, chi e quanto ha determinato questo fallimentare risultato (0,19% a Catanzaro), che è ben al di sotto di ogni più pessimistica previsione.
Il tutto senza i soliti i”giochetti” e tentativi di rovesciare la “frittata delle responsabilità”. Senza, cioè, tentar di addossare ad altri le proprie responsabilità.
La conclusione di questa ultima tornata, deve costituire il momento della “ripartenza” per tutti gli iscritti al Fli in Calabria, che hanno bisogno di chiarezza e verità. Bisogno di conoscere i motivi del fallimento di una politica accentratrice ed autoritaria, condotta in maniera personalistica, che non ha saputo svolgere il ruolo della “bacinella bocchiniana”. Non ha saputo, cioè, rappresentare quel contenitore di valida alternativa di idee e contenuti per i delusi del centrodestra berlusconiano, lasciando così ai “soliti vecchi noti” del centro-sinistra calabrese, il bandolo della matassa. Questi, rifattisi un po’ il lifting ed ammantatisi di giovanilismo di maniera, hanno avuto, nella maggior parte dei casi, facile buon gioco, non tanto per meriti propri, quanto per demeriti altrui.
Scaricare – o comunque tentare di farlo – su altri le proprie esclusive responsabilità e condotte, agitare gli spettri e le teorie dei “complotti e nemici ad ogni angolo”, far partire diffide e scomuniche nei confronti di chi, sia pur valido non la pensa come il capo assolutista, cercando così di spalmare i fallimentari risultati del proprio operare, come sono solite fare alcune persone in Fli, ha solo impedito di comprendere, crescere e, quindi, radicarsi sul territorio.
Tutto ciò non ha portato e non porterà mai a nulla di buono e di costruttivo.
E’ ora di dire basta a tale modus operandi.
Perchè non basta dire di essere il capitano per pretendere che tutti obbediscano e remino nella stessa direzione; bisogna saper dare le giuste indicazioni. Altrimenti se qualcuno, fosse uno degli ufficiali o anche un semplice mozzo, si accorge che la nave sta andando contro gli scogli o l’iceberg titanico (e pertanto rischia di affondare con tutti i passeggeri a bordo), ha il dovere di dare l’allarme, di urlare per avvertire del pericolo e se necessario –quando, quale che fosse il motivo, il capitando non corregge la rotta- di disobbedire agli ordini folli del comandante.
Sarà pure, magari, inizialmente accusato di ammutinamento ma avrà, poi, l’indubbio grande merito di aver salvato nave e passeggeri.
Antonello Iuliano, coordinatore reggente Circolo Territoriale FLI Catanzaro
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