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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Nel 2009 reddito medio 19 mila euro. Il 2% sotto i 35 mila

Nel 2009 reddito medio 19 mila euro. Il 2% sotto i 35 mila

Nell’anno più duro della recessione, i ricchi d’Italia, con reddito sopra i 70mila euro, si sono ridotti di altre 3mila unità. I contribuenti sopra 200 mila euro – 7%

Nel 2009 reddito medio 19 mila euro. Il 2% sotto i 35 mila

Nell’anno più duro della recessione, i ricchi d’Italia, con reddito sopra i 70mila euro, si sono ridotti di altre 3mila unità. I contribuenti sopra 200 mila euro – 7%

(ANSA) ROMA – Nel 2009, l’anno più duro della recessione, i ricchi d’Italia, con reddito sopra i 70mila euro, si sono ridotti di altre 3mila unità e quelli sopra i 200mila sono calati del 7%. Sono i dati delle dichiarazioni dei redditi raccolti dal Dipartimento delle Finanze, anticipato oggi dal Sole 24 Ore. Secondo il fisco, Il 90,2% dei contribuenti ha dichiarato meno di 35mila euro e soltanto lo 0,17% delle persone fisiche ha denunciato un imponibile superiore ai 200mila euro. Nonostante queste dinamiche, il gettito complessivo ha tenuto, con oltre 146 miliardi di entrate, grazie soprattutto alla lotta all’ evasione fiscale, che ha assicurato due miliardi in più di entrate aggiuntive (da 6,8 del 2008 a 9,1). A calare sono stati soprattutto i redditi dei residenti del Nord Italia (-0,5% in Lombardia e -0,2% in Emilia Romagna), dove la rete di servizi e industria è stata più colpita dalla crisi. In crescita i redditi del Sud e delle regioni a statuto speciale. Intanto, sul fronte della lotta all’ evasione è conto alla rovescia per il nuovo redditometro che dovrebbe essere pronto a metà aprile. I controlli dovrebbero essere articolati in due fasi a partire dai redditi e dalle spese del nucleo familiare. “Dalle nuovissime elaborazioni fornite dal Dipartimento delle Finanze, e anticipate dal quotidiano finanziario, sulle dichiarazioni 2010 i ricchi d’Italia sono in calo del 7%. Dei circa 5.300 contribuenti persi nel 2009, poco più della metà (2.755) sono lavoratori dipendenti (-6,1%), i pensionati sono 124 in meno (-0,6%), mentre i cosiddetti contribuenti indipendenti si riducono di 2.405 unità, con un calo di quasi il 20%. Secondo i redditi 2008 questa “microclasse” di contribuenti agiati era composta per il 58% da lavoratori dipendenti, per il 26% da pensionati e per il rimanente 16% dagli indipendenti. I dati, elaborati quasi a tempo di record, si riferiscono alle sole persone fisiche che hanno inviato al fisco, entro il 5 ottobre scorso, i modelli Unico 2010 e 730 o sono stati denunciati dal sostituto d’ imposta con il modello 770. La flessione dei “ricchi”, a ben vedere – scrive Il Sole – rispecchia una riduzione più generale dei contribuenti Irpef che sono complessivamente diminuiti rispetto all’anno 2008 di circa 28omila soggetti. Un 10% in meno riguarda ragazzi con età inferiore a 24 anni, mentre più contenuta (al 3%) la contrazione dei contribuenti Irpef compresi nella fascia di età tra i 25 e 44 anni di età. Un calo giustificato dall’ amministrazio-ne con le minori possibilità di accesso al mercato del lavoro e in particolare alla riduzione dell’ occupazione temporanea”. “Ciò che emerge a chiare lettere dalle dichiarazioni 2010, infatti – scrive il Sole 24 Ore – è il forte impatto della crisi economica che ha interessato i redditi di dipendenti, pensionati, autonomi e imprenditori individuali. La crisi, iniziata nel quarto trimestre del 2008, ha manifestato i suoi effetti con un calo del 5% del Pil reale e del 3% del Pil nominale. Ma, come spiegano dal dipartimento delle Finanze, sia le basi imponibili che il gettito hanno sostanzialmente tenuto grazie soprattutto all’ attività di recupero della lotta all’ evasione (si veda il servizio nella pagina precedente). L’ Irpef versata nel 2009 è stata pari a oltre 146,4 miliardi che con un 0,2% è sostanzialmente pari a quella del 2008, di cui 89,5 versata dai dipendenti (-0,8%) e 47,7 miliardi pagata dai pensionati ( 5,8%). Crolla del14,6%l’ Irpef versata da autonomi e imprenditori, grazie soprattutto sia al sensibile incremento dei contribuenti in perdita e al calo dei redditi di partecipazioni sia anche per le nuove metodologie di analisi adottate dall’ amministrazione”.
FINANZE, 2009 CRISI PROFONDA MA DICHIARAZIONI TENGONO – Il 2009 è stato un anno di crisi “molto profonda” con un crollo del Pil del 5,2% ma “il quadro che emerge dalla lettura complessiva dei dati delle dichiarazioni dei redditi è comunque di tenuta, tanto delle base imponibili quanto del gettito”. E’ quanto si legge nell’analisi delle statistiche sull’Irpef per l’anno di imposta 2009 stilata dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. La ‘tenuta’ delle dichiarazioni dei redditi è da ascrivere anche, secondo le Finanze, all’attività di recupero dell’evasione fiscale che ha segnato quota 9,1 miliardi con un aumento del 32% rispetto al 2008, un andamento proseguito peraltro anche nel 2010 (10.5 miliardi)
DICHIARAZIONI 2010, -7% PAPERONI SOPRA 200.000 EURO – Drastico calo dei contribuenti “Paperoni”, con redditi sopra i 200.000 euro. E’ quanto emerge dai dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2010 per l’anno 2009. “La crisi economica – mette in risalto il dipartimento per le politiche fiscali – ha comportato una contrazione del numero dei contribuenti sia nelle classi di reddito complessivo più basse, sia in quelle più alte. In particolare i soggetti con reddito complessivo maggiore di 200.000 euro sono diminuiti del 7%”
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