di Caterina Sorbara
Francesco Anastasio nel suo libro dal titolo “Negozi e negozianti in Via Roma – Dal dopoguerra ad oggi”, ha con meticolosità descritto un pezzo di storia di Gioia Tauro, una città a vocazione commerciale, importante punto di riferimento per tutta la Piana del Tauro.
Via Roma, da sempre è stata il cuore pulsante della città, dove erano concentrate tutte le attività commerciali ed imprenditoriali.
Un tempo era denominata Via Commercio e, partiva da Piazza Silipigni ed arrivava al Quadrivio Sbaglia.
Anche se nel corso degli anni ha cambiato il suo volto,ha mantenuto intatte le sue caratteristiche.
Nel libro, Anastasio, ricorda tutti i negozi e i loro proprietari, come per esempio lo storico panificio di Natale Pappacoda, uno dei primi impianti moderni per la panificazione; l’emporio della famiglia del signor Nicola Orso; la merceria dei fratelli Vizzari; la signora Annunziata, proveniente da Bagnara, antesignana del commercio gioiese di filati e corredi; la Sala Cardone, usata come sala per i matrimoni; il cinema Politeama, il bar delle Rose con la stopria del caffè, minimarket del signor Nicola Nostro e l’arrivo dell’Upim ,unico in tutta la Piana.
Nel libro Anastasio elenca tutte le famiglie arrivate a Gioia Tauro dalla Costiera Amalfitana, come per esempio: i Gargano, Anastasio Matteo, Pisani Antonio, la famiglia Proto, i Corvo, gli Aloia, i Vissicchio, gli Esposito, i Torre, i Cretella, gli Orso, i Gambardella, i De Vivo,Scannapieco Vincenzo, Cappellini Alfredo, Russo Biagio, Normanno Davide, De Felice Giovanni, Milano Andrea,Russo Gaetano, De Rosa Luigi e Andrea e tante altre famiglie che hanno dato lustro alla città grazie alla loro operosità.
Molti di quei negozi ,oggi non ci sono più, sostituiti però da nuovi esercizi, perché Gioia Tauro , conferma ancora oggi la sua vocazione commerciale e, nonostante la nascita di tanti centri Commerciali, Gioia Tauro rimane sempre la meta preferita di tutti gli abitanti della Piana del Tauro.
Il libro è denso di ricordi personali che l’autore descrive con precisione ed è arricchito da cartoline in bianco e nero e a colori che fanno parte della collezione dell’autore e, che si possono anche visionare sul sito www.cartolinedigioiatauro.it.
Leggendo il libro ,ho ritrovato le parole di mio nonno, quando mi raccontava delle famiglie amalfitane che erano arrivate a Gioia Tauro, dando un forte impulso al commercio, ho sentito ancora il profumo del prosciutto del market Nostro, l’odore della prima Barbie acquistata all’Upim e ho rivisto il sorriso di don Andrea Corvo, mentre mi vendeva il mio primo lucidalabbra.
Un libro che appartiene ad ognuno di noi, che ci riporta indietro, nel tempo che fu, un tempo che ci appartiene, che è nostro da sempre e per sempre.