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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“Necessario istituire Ministero per il Mezzogiorno” Lo ha dichiarato l'onorevole Nino Foti alla presentazione di "Laboratorio Sud"

“Necessario istituire Ministero per il Mezzogiorno” Lo ha dichiarato l'onorevole Nino Foti alla presentazione di "Laboratorio Sud"
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Una nuova piattaforma aperta alla partecipazione delle realtà pubbliche e
private espresse dal territorio per riportare all’attenzione dell’agenda
politica il Mezzogiorno e immaginare un progetto organico per rilanciare il
Sud. Questo è l’obiettivo di “*LABSUD – LaboratorioSud*” il nuovo progetto
nato dalla collaborazione fra Fondazione Magna Grecia e Eurispes,
presentato oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati.

Diversi gli spunti emersi nel corso dell’incontro al quale oltre al
Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, al Presidente della Fondazione
Internazionale Magna Grecia On. Nino Foti e all’On. Settimo Nizzi, hanno
partecipato, offrendo il proprio contributo i diversi rappresentanti delle
amministrazioni territoriali delle Regioni Puglia, Campania, Calabria, e
Sardegna e i vari partner del mondo imprenditoriale, datoriale e
associazionistico che hanno già aderito al progetto.

Ad aprire i lavori l’*On. Nino Foti*, Presidente della Fondazione Magna
Grecia. Esiste purtroppo, ha esordito Foti, un Paese diviso a metà, ma non
si è ancora capito che quella del Mezzogiorno è un’emergenza nazionale, che
riguarda 20 milioni di cittadini, e che frena lo sviluppo di tutta l’Italia.

Nessuno, ha continuato Foti, vuole mettere in discussione le inefficienze
della classe politico-amministrativa del Sud, non si può accettare però,
che dietro l’alibi del “Sud piagnone e sprecone” si tenti di nascondere le
responsabilità dei vari Governi rispetto alla soluzione dei problemi del
Mezzogiorno.

Non c’è mai stato infatti un vero impegno negli ultimi decenni per ridare
slancio al Meridione, tutt’altro. Molte risorse destinate al Mezzogiorno
vengono costantemente disperse: dalla finanziaria dello scorso anno ad
esempio sono stati sottratti 3 miliardi e mezzo, utilizzati maggiormente
per abbassare il costo del lavoro al Nord.

C’è tuttavia parte del Sud che non è più disposta a sottostare a questa
condizione, un Mezzogiorno sano, fatto di amministratori validi, di una
società civile combattiva e di realtà d’eccellenza. Anche per dare a questo
Sud una voce nuova nasce il Laboratorio.

Noi faremo la nostra parte, conclude Foti, chiediamo però, che anche lo
Stato si assuma le proprie responsabilità istituendo al più presto un
*Ministero
per il Sud*. Non vogliamo l’ennesima struttura assistenzialistica, ma
un’entità che con pieni poteri operi per il riallineamento del Mezzogiorno
al resto d’Italia aumentando le attenzioni e il “controllo nei confronti
del territorio. Un controllo non di pubblica sicurezza ma di sicurezza per
le popolazioni operose. Questo è il primo debito dello Stato nei confronti
delle comunità meridionali”.

Oltre al ministero per il Mezzogiorno organizzato in maniera attuale, ha
aggiunto l’*On. Settimo Nizzi*, sarebbe utile una seria commissione
d’inchiesta che faccia capire ai 20 milioni di italiani che vivono al Sud,
i veri motivi del mancato sviluppo di questa importante parte dell’Italia e
sopratutto dare al Governo gli indirizzi per la più rapida risoluzione dei
problemi.

Quello della questione meridionale, ha affermato invece il *Presidente
dell’Eurispes Gian Maria Fara*, è un tema quasi obsoleto, basti pensare
che, trent’anni fa, fu uno dei primi problemi affrontati da una neonata
Eurispes. Purtroppo la realtà in termini economici, sociali ma soprattutto
culturali non è di molto mutata, così come fotografato dai dati del recente
rapporto Svimez. Eppure è impensabile una crescita del Paese che prescinda
da quella del Sud.

Ci chiediamo, ha proseguito Fara, come sia possibile che le amministrazioni
locali utilizzino un misero 50% della dotazione europea per gli interventi
al Sud e come a questo ritmo ci si possa adeguare al grande disegno
europeo. Infine, focalizzando l’attenzione sul nuovo progetto presentato il
Presidente dell’Eurispes ha indicato per punti gli obiettivi del
Laboratorio per il Sud definendoli “chiari, ben delineati ed ambiziosi”:

1- produrre dati ed informazioni a getto continuo, per creare una vera e
propria piattaforma di rilevazioni provenienti dal territorio attraverso
l’Indice di Potenzialità Inespresse

2- dare assistenza ad imprese ed amministrazioni a livello locale per
utilizzare al meglio le risorse stanziate dall’Unione europea

3- orientare e formare: il Sud produce intelligenze, formate a spese del
Sud stesso, che abbandonano la loro terra, diventando patrimonio di altri
paesi europei

4- dare sostegno fattuale per l’internazionalizzazione delle imprese del
Sud: il nostro Meridione straripa di potenzialità inespresse da mettere in
risalto. Per far questo è indispensabile il sostegno delle amministrazioni
locali.

A seguire spazio ai contributi dei diversi partecipanti e primi partner del
Laboratorio per il Sud – tra i quali anche le *ACLI* e *AIC* Associazione
Italiana Coltivatori – intervenuti alla conferenza stampa.

*Giuseppe Raffa, Presidente Provincia di Reggio* Calabria, ha sottolineato
l’importanza strategica della Calabria che rappresenta un punto di transito
e di passaggio per la Sicilia. In questo senso, ha dichiarato, è
importante avere una visione d’insieme, non solo regionale, per attuare
politiche di intervento mirate. Anche Gioia Tauro, ad esempio, ha tutte le
caratteristiche per essere un punto di forza del territorio regionale e in
proiezione anche di quello nazionale.

Mentre il *Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese,* ha ribadito la necessità
di investire sul territorio e sulle bellezze paesaggistiche delle quali
siamo ricchi, il delegato del *Comune di Golfo Aranci* ha affermato che
anche quando vi sono investimenti in questo settore, questi non riescono a
produrre risultati anche in termini di ricchezza, poiché le regioni come la
Sardegna, che vivono di turismo, hanno necessità che vi sia una politica
unitaria nazionale di riferimento.

Il *Sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà*, ha poi esortato il Laboratorio
per il Sud a darsi subito un compito operativo insieme all’amministrazione
comunale: l’area dismessa del retroporto di Gioia Tauro, ha dichiarato, può
essere recuperata adibendola ad accogliere le startup, soprattutto
giovanili, e farne quindi un incubatore di imprese. Potrebbe essere questo
un primo punto sul quale iniziare un’importante collaborazione.

*Giuseppe Romano, Sindaco di Brusciano e Presidente del Consorzio ASI
Napoli* ha ribadito la necessità di fare sinergia perché il Meridione
divenga un polo, un punto di riferimento per l’economia del Paese. La prima
sperimentazione dell’IPI – Indice di Potenzialità Inespressa, ha
suggerito, può avvenire applicando i parametri dell’indicatore alla realtà
delle imprese del Consorzio Sviluppo Industriale. Il Laboratorio per il Sud
può sopperire inoltre alla necessità di attivare progetti e percorsi
formativi per gli amministratori locali. Romano ha lanciato infine l’idea
del *Piano agricolo comunale* per individuare e valorizzare all’interno dei
diversi territori prodotti di eccellenza a “denominazione comunale”.

*Antonio Messina, Sindaco di Villa San Giovanni* ha voluto sottolineare
come spesso i progetti per cui si stanziano fondi comunitari non sono
fattibili e questo perchè non sono tengono in considerazione le peculiarità
delle realtà locali. Per questo occorre definire i programmi di LabSud
nelle singole regioni, per rispondere alle effettive esigenze territoriali.
A seguire ha ribadito “Il governo Monti ha scelto di bloccare la
costruzione del Ponte sullo stretto di Messina causando diversi danni non
solo di natura economica. Si torna oggi a parlare del ponte come reale
rilancio strategico per tutto il bacino del Mediterraneo, sperando sia la
volta buona”.

Per* Antonio Foccillo, segretario confederale della UIL,* i dati del
rapporto Svimez parlano chiaro e il divario tra Nord e Sud ha cause
variegate. Dalla carenza di dipendenti nel settore pubblico, alla mancanza
di fondi per l’Università che ne risulta gravemente depotenziata, fino alla
mancanza di informazione e di pubblicità sulla questione Sud a livello
internazionale.

*Salvatore Carbonaro di Federmanager *ha espresso la disponibilità da parte
della propria struttura, che già lavora in direzione
dell’internazionalizzazione delle imprese, ad intraprendere attività di
sostegno a favore dello sviluppo delle aziende in difficoltà che deficiano
di cultura manageriale, mentre, in conclusione, *Rino Tarelli della CISL* ha
sostenuto come non sia più possibile scindere le tematiche del Mezzogiorno
dal contesto nazionale. Il Sud, ha dichiarato, deve recuperare in termini
di sviluppo attraverso investimenti e interventi che producano soprattutto
occupazione. Solo così l’Italia potrà ricominciare “a camminare su due
gambe”.