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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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‘Ndrangheta: assolto in appello il superpoliziotto Carmine Gallo

‘Ndrangheta: assolto in appello il superpoliziotto Carmine Gallo

Scagionato pure il collega Ninni. I due erano accusati dell’evasione di Tocci

‘Ndrangheta: assolto in appello il superpoliziotto Carmine Gallo

Scagionato pure il collega Ninni. I due erano accusati dell’evasione di Tocci

 

 

Carmine Gallo, il superpoliziotto che in passato, oltre ad esser stato un uomo di punta della Squadra Mobile di Milano, ha lavorato fianco a fianco con gli inquirenti per combattere la ‘ndrangheta e piu’ in generale la criminalità organizzata, oggi è stato assolto con formula piena assieme al collega Filippo Ninni, già capo della Polaria e della Criminalpol lombarda, dall’accusa di procurata evasione di Giorgio Tocci, il killer dei clan calabresi poi diventato collaboratore di giustizia: i due, stando al capo di imputazione, nel settembre di 4 anni fa, non avrebbero impedito al pentito di violare per due volte le prescrizioni stabilite dalla detenzione domiciliare e cioé il rientro a casa entro le 19.30. La decisione è arrivata nel primo pomeriggio dai giudici della terza Corte d’Appello di Milano dopo un cambio di rotta dell’accusa. Mesi fa il sostituto pg Giulio Benedetti aveva chiesto per i due la conferma della condanna inflitta in primo grado: cinque mesi di carcere con la sospensione e la non menzione. Ma oggi, durante le repliche, un nuovo sostituto procuratore generale, Carmen Manfredda, dopo aver studiato il fascicolo, ha ribaltato la prospettazione accusatoria: nessuna procurata evasione da parte di Gallo e Ninni, ma un tentativo di risolvere i problemi di salute Tocci e per i quali non era rincasato per tempo. Da qui la richiesta, poi accolta, di assoluzione dei due poliziotti, difesi rispettivamente dagli avvocati Antonella Augimeri e Gianluca Maris e da Angelo Colucci, “perché il fatto non sussiste”. Tocci invece, assistito da Aldo Egidi, è stato scagionato dall’imputazione di calunnia nei confronti di alcuni carabinieri perché il fatto non costituisce reato, ma è stato condannato a cinque mesi di reclusione per quelle due evasioni da lui ammesse e per cui ora è in carcere.

redazione@approdonews.it