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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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‘Ndrangheta, Magorno: “L’allarme di Rosy Bindi sia un punto di partenza per la lotta”

“Una battaglia indirizzata a smantellare la presenza di quei poteri verso i quali, a dire il vero, da tempo abbiamo puntato l’indice denunciandone la presenza”

‘Ndrangheta, Magorno: “L’allarme di Rosy Bindi sia un punto di partenza per la lotta”

“Una battaglia indirizzata a smantellare la presenza di quei poteri verso i quali, a dire il vero, da tempo abbiamo puntato l’indice denunciandone la presenza”

 

 

CATANZARO – ”La ‘ndrangheta nutre la sua forza dalla connivenza con una zona grigia della società calabrese e dal sostegno di poteri occulti e insospettabili spesso rappresentati da pezzi deviati delle istituzioni”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno “condividendo in pieno – riporta una nota – le cose dette dalla Presidente della Commissione Antimafia, on. Rosy Bindi, nella recente visita a Limbadi”. ”L’allarme della presidente Bindi – prosegue Magorno – non deve rimanere inascoltato, anzi deve essere il punto di partenza di un impegno comune di tutto il Pd calabrese. Una battaglia indirizzata a smantellare la presenza di quei poteri verso i quali, a dire il vero, da tempo abbiamo puntato l’indice denunciandone la presenza. Occorre incidere su questo blocco che opprime alcuni territori della nostra regione e che di certo impedisce ogni forma cambiamento. Il Pd tornerà presto a Limbadi e nel suo territorio dove terrà delle iniziative, alle quali ha assicurato la sua presenza Pina Picierno responsabile legalità e Sud della segreteria nazionale Pd, e proporrà azioni concrete, perché se vogliamo vincere questa partita decisiva per il futuro della nostra regione la dobbiamo giocare sul campo più difficile, dove storicamente esistono presenze criminali rilevanti e soffocanti, ma dove è presente anche una società civile ed un tessuto sano e vivo che vuole ribellarsi e scrivere una nuova storia di legalità e sicurezza”. “In questo senso – sostiene ancora Magorno – la questione del pieno utilizzo dei beni confiscati risulta decisiva, per l’importante segnale che lo Stato può dare ai cittadini e perché tocca la criminalità in maniera tangibile nei suoi interessi concreti. Noi democratici vogliamo una ‘primavera calabrese’, che potrà nascere solo se si ha il coraggio di estirpare le radici che la ndrangheta e l’illegalità hanno messo in quel terreno inquinato, costituito da poteri che agiscono nell’ombra e mai alla luce del sole”.