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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Napolitano contro la procura di Palermo. ‘Non incrinare facolta’ del capo dello Stato

Napolitano contro la procura di Palermo. ‘Non incrinare facolta’ del capo dello Stato

Intercettazioni lesive per prerogative del presidente della Repubblica. Alla decisione di sollevare il conflitto di attribuzione con Palermo, Napolitano è pervenuto, ispirandosi all’insegnamento di Einaudi, per “evitare”, cita, precedenti “grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà” previste dalla Costituzione

Napolitano contro la procura di Palermo. ‘Non incrinare facolta’ del capo dello Stato

Intercettazioni lesive per prerogative del presidente della Repubblica. Alla decisione di sollevare il conflitto di attribuzione con Palermo, Napolitano è pervenuto, ispirandosi all’insegnamento di Einaudi, per “evitare”, cita, precedenti “grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà” previste dalla Costituzione

 

 

(ANSA) Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano solleva il conflitto con la procura di Palermo. ‘Intercettazioni lesive per prerogative del capo dello Stato’. Alla decisione di sollevare il conflitto di attribuzione con Palermo, Napolitano è pervenuto, ispirandosi all’insegnamento di Einaudi, per “evitare”, cita, precedenti “grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà” previste dalla Costituzione.

“Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – si legge in una nota – ha oggi affidato all’Avvocato Generale dello Stato l’incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione”.

“Alla determinazione di sollevare il confitto – prosegue la nota – il Presidente Napolitano è pervenuto ritenendo ‘dovere del Presidente della Repubblica’, secondo l’insegnamento di Luigi Einaudi, ‘evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell’occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuiscé”. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.