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TAURIANOVA (RC), SABATO 09 NOVEMBRE 2024

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Napoletane e siciliane, le carte da gioco più diffuse in Calabria Regione che vai, carte da gioco che trovi. In Italia i giochi di carte restano molto diffusi anche in tempi in cui il mondo dello svago e dell’intrattenimento trasloca progressivamente sul web, ed ogni fetta di territorio è legata a una particolare tipologia

Napoletane e siciliane, le carte da gioco più diffuse in Calabria Regione che vai, carte da gioco che trovi. In Italia i giochi di carte restano molto diffusi anche in tempi in cui il mondo dello svago e dell’intrattenimento trasloca progressivamente sul web, ed ogni fetta di territorio è legata a una particolare tipologia

Regione che vai, carte da gioco che trovi. In Italia i giochi di carte restano molto diffusi anche in tempi in cui il mondo dello svago e dell’intrattenimento trasloca progressivamente sul web, ed ogni fetta di territorio è legata a una particolare tipologia. In Calabria sono popolari le carte napoletane e quelle siciliane, che insieme “coprono” tutta l’area meridionale dello Stivale. Le prime sono diffuse, oltre che in Campania, nel Sud del Lazio e in Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Basilicata; le seconde invece sono apprezzate in Sicilia e in Calabria. Ripercorriamo dunque le loro origini e caratteristiche.

I mazzi napoletani risalgono al XVI secolo, o perlomeno è in questo periodo che viene individuata la loro prima traccia storica. Le carte esistevano già da almeno 500 anni. La prima peculiarità dei mazzi partenopei risiede nel significato dei semi delle carte napoletane: bastoni, spade, coppe e denari, a simboleggiare le varie stratificazioni della classe sociale. La maggior parte dei mazzi regionali consta di sole 40 carte non di 52 come i francesi. Le carte numeriche vanno infatti dall’asso al 7, al quale seguono le figure della donna, del fante e del re. Mancano inoltre i jolly.

Quelle napoletane sono indubbiamente le carte italiane più conosciute in assoluto. Tra l’altro vantano un background culturale non indifferente, in quanto in passato disegni e raffigurazioni venivano realizzati da artisti scelti, che hanno poi trasmesso il loro mestiere alle generazioni successive, contribuendo a mantenere vivo il folklore. Nemmeno i giochi di carte che al giorno d’oggi vengono praticati su un casinò live attivo online hanno abbattuto la tradizione. Anzi, nel caso di alcuni singoli giochi è comunque possibile imbattersi in qualche sezione a tema sulle piattaforme di intrattenimento. D’altro canto, il gioco live mette i partecipanti in comunicazione con sale vere e proprie, di conseguenza si maneggiano carte autentiche, senza bisogno di realizzarne una controparte digitale.

Le carte napoletane vengono impiegate prevalentemente al Sud. Dopo la Campania, è la Calabria la regione che sembra farne maggiore uso a scopo ludico, complice l’assenza di un originale mazzo calabrese dalle parti di Cosenza o Catanzaro. Così come quelle napoletane, però, anche le carte siciliane godono di un certo successo presso gli appassionati del gioco che abitano la punta dello Stivale. Come le partenopee, presentano molte somiglianze con le carte spagnole e il re di denari è noto come “matta”, denominazione che assume principalmente nel gioco del 7 e mezzo, dove può assumere qualsiasi valore. I semi sono gli stessi, ma i bastoni vengono chiamati “mazze” e i denari “ori”.

Le carte siciliane sono di dimensioni più minute in confronto a quelle di altri mazzi italiani. Ne consegue che la cura stilistica non sia paragonabile a quella riservata alle carte napoletane. Solo gli assi vantano una certa attenzione sotto questo punto di vista. Sono tuttavia presenti molti più disegni del solito, con tanto di omaggi alla terra sicula: nel 3 di denari, ad esempio, è possibile apprezzare il simbolo della trinacria. Anche in questo caso le unità che compongono il mazzo sono 40. Per quanto concerne le origini, si ritiene che le carte siciliane derivino in qualche modo da quelle del Tarocco, che però contava 24 carte in più.