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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Movimento Labor Lamezia: “Realizzare un tavolo di lavoro sul fenomeno delll’immigrazione”

Movimento Labor Lamezia: “Realizzare un tavolo di lavoro sul fenomeno delll’immigrazione”

| Il 27, Ago 2014

Bisogna costruire un percorso di sicurezza e di interculturalità responsabile

Movimento Labor Lamezia: “Realizzare un tavolo di lavoro sul fenomeno dell’immigrazione”

Bisogna costruire un percorso di sicurezza e di interculturalità responsabile

 

Lamezia Terme, 27.08.2014 – “Il multiculturalismo è fallito. Questa la riflessione che fa il Movimento Labor Lamezia ha fatto nel corso di un incontro sulle tematiche e le problematiche che ci sono in città, in merito alle tante persone di nazionalità diverse che oramai vivono sul nostro territorio o lo attraversano solo per poco tempo”. Così, il portavoce del Movimento Labor, Pasquale Scaramuzzino. “Ciò che dobbiamo fare – prosegue – è passare dalla multiculturalità alla interculturalità, dalla coesistenza di culture che non comunicano tra di loro, all’ esperienza del dialogo; bisogna costruire un confronto che non sia scontro, nel quale anche i valori siano comunicati ma senza perdere la propria identità: una sorta di convivenza culturale, molto delicata e complessa. Il multiculturalismo è un dato di fatto fin dall’ antichità, ma oggi è diventato «emblematico in molte città, come la nostra, dove si vedono compresenze di identità culturali diversissime». Di qui il passaggio necessario al modello «interculturale responsabile», che riguarda il rapporto con la propria identità e quella altrui: «Il dialogo, come dice questa bella parola greca, presuppone il dia-logos e quindi il rapporto tra due logoi. Il che significa che l’interculturalità non ha come meta l’ identificazione, la costruzione di un’ unica società globalizzata». Noi vogliamo parlare di cittadinanze, di riconoscimento e di valorizzazione delle differenze. Vogliamo che tutti i cittadini e le cittadine differenti siano portatori e portatrici di diritti e risorse: vogliamo un sistema di partecipazione stabile che parta dal protagonismo delle periferie. Siamo convinti che l’insicurezza urbana, che può esserci in un contesto multietnico come il nostro, si sconfigge con l’apertura, la trasparenza, la relazione, ma anche con un’azione istituzionale e programmatica di controllo e di monitoraggio del fenomeno. Per questo ci facciamo promotori della nascita di un assessorato all’accoglienza e all’immigrazione, riconoscendo il ruolo sociale delle comunità migranti presenti nel nostro territorio; per coerenza con i principi di libertà e di uguaglianza che hanno sempre contraddistinto la nostra cultura politica. Dopo migliaia di morti nel Canale di Sicilia e dopo i recenti naufragi che hanno causato centinaia di vittime, uomini, donne e bambini, provenienti da paesi in guerra come la Somalia, L’Eritrea, la Siria, e dopo gli ultimi 1700 immigrati arrivati a Reggio Calabria, tutti in diritto di chiedere legittimamente lo status di rifugiati o richiedenti asilo secondo le norme internazionali, nasce la necessità di costruire insieme a tutte le forze politiche, sociali, culturali e religiose che operano sul nostro territorio, un piano-forma che venga messo al più presto in fase operativa e che abbia come obiettivo il riconoscimento di diritti di cittadinanza, contro l’esclusione sociale, la ghettizzazione, nel rispetto della sicurezza dei cittadini. Stabilire linee di intervento, prevenzione e contrasto, per garantire la sicurezza sul territorio, relativamente alle tante situazioni urbane di degrado che potrebbero verificarsi, in sinergia con tutte le agenzie di controllo del territorio. La crisi economica ed occupazionale, l’impoverimento dello stato sociale, la messa in discussione delle sicurezze che si ritenevano acquisite, l’emergenza delle nuove povertà, gli effetti delle immigrazioni creano ansie e paure profonde e alimentano il senso di insicurezza urbana. Il movimento Labor Lamezia, sta già lavorando ad un alfabeto per l’intercultura responsabile, per una “città sicura”, per dare nuovi significati ad alcune parole chiave del vocabolario tradizionale e per progettualizzare, a partire dalle scuole, una nuova idea di società costruita su un comune “ethos” civile, dove siano ben definiti i principi e le regole della convivenza. La nostra tesi – evidenzia altresì Scaramuzzino – è chiara: se vogliamo con-vivere insieme, nella pluralità e nella coesione sociale, abbiamo bisogno di una grande azione di pedagogia sociale. Dobbiamo inoltre saper rispondere alla domanda di sicurezza con interventi organici su molti fronti. La sicurezza è un tema dominante della vita quotidiana di un gran numero di persone; è oggetto di grande attenzione da parte dei media; è argomento di servizi, dibattiti, interviste, programmi politici e campagne elettorali.E’ necessario inoltre coinvolgere in percorsi di partecipazione alla vita attiva della città, anche le numerose comunità immigrate ormai integrate e che nella nostra città lavorano, pagano le tasse e contribuiscono alla crescita sociale e culturale di Lamezia. Questa – conclude il portavoce di Labor – è una via preziosa verso l’interculturalità, come grammatica di civilizzazione, perché nella com-presenza delle culture, delle religioni e dei simboli, è inscritto il futuro delle società future. Superare i contrasti; per una città che sappia accogliere responsabilmente e sappia anche responsabilizzare il vivere nel proprio contesto urbano e sociale”.