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Omicidio di Reggio, arrestato l’amante della moglie della vittima

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Sarebbe stato un reggino ad uccidere il 38enne polacco in pieno giorno in una strada del centro. Gli inquirenti ricostruiscono un triangolo amoroso che ha fatto scattare la scintilla fatale

Movente passionale dietro l’omicidio di Reggio Calabria. Arrestato l’amante della moglie della vittima

Sarebbe stato un reggino ad uccidere il 38enne polacco in pieno giorno in una strada del centro. Gli inquirenti ricostruiscono un triangolo amoroso che ha fatto scattare la scintilla fatale

 

REGGIO CALABRIA – Ci sarebbe un movente passionale dietro all’omicidio avvenuto in una strada del centro a Reggio Calabria. La Squadra mobile della questura ha fermato il presunto assassino di Marcin Krol, il polacco di 38 anni conosciuto anche col falso nome di Rafal Krzysztof Strojek e ucciso mercoledì con alcuni colpi di pistola. Si tratta di un reggino, Pietro Bruno, di 36 anni, nei confronti del quale è stato eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’omicidio è avvenuto al culmine di una lite per una donna, la moglie della vittima. Si ritiene infatti che Pietro Bruno avesse una relazione con lei. Krol sarebbe venuto a conoscenza della cosa e avrebbe avuto una discussione molto accesa con il suo assassino. Da qui gli spari che, in pieno giorno, hanno interrotto la tranquillità di via Pio XI. Bruno si era dato alla fuga, facendo perdere le proprie fino a questa mattina quando è stato sottoposto al fermo giudiziario dai poliziotti della Questura. Per lui le accuse sono omicidio aggravato e detenzione e porto di una pistola.

ECCO LA NOTA DIRAMATA DALLA QUESTURA DI REGGIO CALABRIA

Fermato dalla Polizia di Stato l’autore dell’omicidio di KROL Marcin classe 1971, di nazionalità polacca, alias STROJEK Rafal Krzysztof classe 1976 (polacco).

E’ stato fermato questa mattina a Reggio Calabria dagli investigatori della locale Squadra Mobile l’autore dell’omicidio del cittadino di origini polacche KROL Marcin (alias STROJEK Rafal Krzysztof), avvenuto alle ore 12.30 circa del 20 agosto 2014, in Via Pio XI, nei pressi della sala giochi e scommesse denominata Passion 365.

Si tratta del trentaseienne reggino BRUNO Pietro, uno dei soci della suddetta sala giochi.

Nei suoi confronti, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in persona del Procuratore Aggiunto dott. Nicola GRATTERI e del Sostituto Procuratore dott.ssa Sara AMERIO, concordando pienamente con le risultanze investigative acquisite dalla Squadra Mobile nel corso di articolate indagini condotte senza soluzione di continuità, ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato e per detenzione e porto di una pistola.

Al termine dell’azione delittuosa, BRUNO Pietro si era dato immediatamente alla fuga, facendo perdere le proprie tracce fino a questa mattina quando è stato sottoposto al fermo giudiziario dai poliziotti della Questura.

La minuziosa ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile, consentiva nel giro di poche ore di individuare l’autore materiale del delitto e il movente di natura passionale che lo aveva determinato.

Invero, la causale dell’omicidio era stata dettata da motivi di gelosia, dal momento che il BRUNO aveva una relazione con la moglie del cittadino polacco ucciso, anch’essa di origini polacche.

Le indagini consentivano, altresì, di accertare che il soggetto assassinato era presente a Reggio Calabria sotto il falso nome di STROJEK Rafal Krzysztof, mentre la sua vera identità era quella di KROL Marcin,

Nel corso del sopralluogo venivano rinvenuti 2 ogive e 3 bossoli cal. 7.65. La vittima veniva attinta da quattro colpi di pistola nella regione toracica e da un quinto colpo al braccio.

All’interno della sala giochi i poliziotti verificavano che l’hard disk del sistema di video sorveglianza era stato asportato, sicché non era stato possibile visionare le immagini, potenzialmente utili alle indagini, riprese dalla telecamera puntata direttamente sulla strada in direzione del marciapiede dove giaceva il cadavere.

Portato in Questura, al termine degli adempimenti di rito, il fermato è stato condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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