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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Molochio, la musica rende immortale il nonnino d’Italia Nonno Salvatore Caruso rivive nelle note della canzone scritta dal nipote Giovanni

Molochio, la musica rende immortale il nonnino d’Italia Nonno Salvatore Caruso rivive nelle note della canzone scritta dal nipote Giovanni
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di Teresa Cosmano

Ad un mese e mezzo dalla morte di Salvatore Caruso, colui che per lungo tempo è stato il nonnino d’Italia, raggiungendo il traguardo di 110 anni, il nipote Giovanni, l’ha voluto ricordare con una canzone, toccante e malinconica, dal titolo “Vorrei incontrarti”. Giovanni, 21enne di Molochio, studente di Agraria all’Università di Reggio Calabria, ha voluto in questo modo rendere immortale nonno Salvatore, che per anni ha rappresentato l’esempio di “lunga vita in buona salute”, tanto che la comunità scientifica mondiale si era interessata a lui. Quella dedicata al nonno non è la prima canzone che Giovanni scrive e compone, da autodidatta.

«Ho cominciato ad interessarmi alla musica dall’età di sei anni – racconta Giovanni – seguendo le orme di mio fratello, di 4 anni più grande, ed è proprio nella musica che mi sono rifugiato in uno dei giorni più grigi della mia via, la morte di nonno Salvatore, a cui ero profondamente legato. “Vorrei incontrarti” l’ho scritta il giorno successivo al funerale. Ricordo che ero molto abbattuto, sentivo la mancanza del nonno e avevo bisogno di sfogarmi. Anche se la sua età era piuttosto avanzata, non accettavo in nessun modo la sua morte, così mi chiusi nella sua camera e cominciai a rovistare tra le sue cose e a leggere i suoi appunti. Il mio sguardo si posò sul secondo libro scritto dal nonno, all’età di 103 anni, “Un racconto del guardiano del cimitero”, nel quale dava la sua personale interpretazione della vita. Lessi le prime pagine, quelle puramente biografiche e fu così che ebbi l’ispirazione di scrivere. Presi subito carta e penna, quelli che trovai sul comodino di mio nonno, e misi nero su bianco le mie emozioni. Le parole mi vennero di getto, la musica e la poesia erano dentro di me. In quello stesso momento pensai che, la musica e la poesia, messe insieme riuscivano a provocare in me una luce tale da farmi vedere il lato positivo di quel drammatico 23 dicembre».

Da un viaggio introspettivo, Giovanni Caruso ha così messo in musica le “gesta” di nonno Salvatore, da tutti conosciuto come “U’ ragiuneri”, rendendolo immortale. Il brano è stato realizzato nello studio Spainaudio di Molochio, con la produzione artistica di Alessandro Luvarà. La musica è stata arrangiata da Meki Marturano (batteria), Silvio Ariotta (basso), Roberto Di Virgilio (chitarre), Alessandro Luvarà (tastiere).

salvatore caruso 110

TESTO “VORREI INCONTRARTI”
Era già nato nel cinquanta
cresciuto dentro un temporale
maturato con le guerre,
credeva di essere normale.
Recitava Omero e Dante
passava intere giornate a contemplare,
ha avuto sempre la convinzione
di esser come un immortale.
Aveva un dono enorme
era nel suo repertorio
suonava la chitarra,
sognava la sua sposa,
…..ma non credeva….
non pensava mai la fine…
La finestra era aperta,
penetrava un pò di luce,
lui leggeva, lì seduto,
era quello il suo vigore
era ancora l’eccezione,
era un ulivo congiunto alla radice,
era il decano di un’intera nazione
ormai in ferie.
Era vigilia di natale e non potevano mancare
quel vestito,
la cravatta
quelle scarpe nere.
Ma era lui che voleva tornare dal suo grande amore,
voleva solo festeggiare,
era con lei che ha scelto di restare.
Ti abbraccerei ancora, i tuoi ricordi sono a tratti
proverò ancora a rivederti
se potessi un giorno…
vorrei incontrarti.