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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Molochio, la Corte dei conti condanna il sindaco sospeso L'accusa è di danno erariale per aver assunto illegittimamente un ragioniere. Il provvedimento riguarda anche Francesco Miceli (attualmente sindaco facente funzione) e l'ex assessore Gabriella Caruso

Molochio, la Corte dei conti condanna il sindaco sospeso L'accusa è di danno erariale per aver assunto illegittimamente un ragioniere. Il provvedimento riguarda anche Francesco Miceli (attualmente sindaco facente funzione) e l'ex assessore Gabriella Caruso
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Un danno erariale per oltre 60mila euro quello che, secondo la Corte dei conti, avrebbe procurato il sindaco sospeso Beniamino Alessio, insieme all’allora vicesindaco Francesco Miceli (oggi sindaco facente funzione dopo la sospensione di Alessio a seguito della condanna per abuso d’ufficio, ndr) e all’ex assessore Gabriella Caruso, alle casse del comune di Molochio. I fatti risalgono al 2012, quando con Decreto sindacale, adottato dal vice sindaco reggente Miceli, venne conferito l’incarico di “istruttore direttivo categoria D responsabile area finanziaria con contratto di diritto pubblico a tempo parziale e determinato con decorrenza 19 settembre 2012 e fino alla data del 31.12.2012, salvo proroghe o revoca anticipata, ai sensi dell’art. 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000
n. 267”, ad Antonio Muscari.

L’attribuzione veniva motivata col fatto che il posto in pianta organica si era reso vacante, per mobilità volontaria del dipendente Sergio Sciglitano e sulla scorta di “conoscenza diretta o per altre informazioni assunte” da Miceli. L’incarico a Muscari venne poi prorogato per gli anni 2013 e 2014 con separati decreti sindacali e contestuali contratti individuali di lavoro, da parte del sindaco Alessio. Con deliberazione della G.M. n.71 del 17.9.2012, cui avevano partecipato gli assessori Francesco Miceli, Giovanni Celea e Gabriella Caruso e il segretario comunale Giovanni Cosentino, era stato conferito a Muscari “l’incarico esterno per elaborazione stipendi ai dipendenti”, per i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2012, a fronte del corrispettivo di 2.000 euro oltre IVA e Cap come per legge, per l’assenza del ragioniere del Comune trasferito per mobilità volontaria ad altro ente e per la mancata disponibilità del precedente dipendente nel frattempo incaricato, in quanto “oberato da gravosi impegni”, atto di cui lo stesso assessore Miceli aveva attestata la regolarità tecnico-amministrativa.

Secondo la Corte dei conti, da qui ne sarebbe derivato un danno erariale di più di 60mila euro. A seguito della citazione in giudizio, gli incolpati hanno depositato memorie illustrative, il cui contenuto non è stato ritenuto sufficiente per disporre alcuna archiviazione, tranne che per Cosentino e Celea, che hanno depositato copia dei bonifici disposti in favore del Comune di Molochio, attestanti la disposizione di pagamento per una parte della quota conferita a Muscari. Si è proceduto invece nei confronti di Gabriella Caruso, rimasta contumace. La Procura ha pertanto ravvisato gli estremi di un’ipotesi di responsabilità erariale per il danno patrimoniale diretto subito dall’Amministrazione comunale di Molochio, pari alle somme corrisposte illegittimamente ad Antonio Muscari. Tali compensi risulterebbero infatti, ad avviso della Procura, essere stati corrisposti al professionista in assenza dei presupposti normativi legittimanti all’epoca dei fatti, il conferimento a personale esterno all’Amministrazione di incarichi remunerati, realizzando così un uso distorto delle risorse pubbliche. Inoltre, gli affidamenti degli incarichi in questione sarebbero avvenuti “senza alcuna previa procedura di verifica interna attestante la sussistenza (o l’assenza) di altri dipendenti aventi la professionalità richiesta, già presenti in ruolo”. Pertanto, la Corte dei conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Calabria, ha condannato Alessio al pagamento di 45.872 euro, Miceli al pagamento di 7.311 euro, Caruso al pagamento di 605 euro e Muscari al pagamento di 20.044 euro. Sulla faccenda è intervenuto, attraverso una nota, il gruppo di minoranza Amo Molochio, che non ha perso occasione per chiedere ancora una volta agli amministratori di dimettersi.

«Dopo l’arresto del sindaco del 4 luglio 2012 – si legge – per il reato di truffa aggravata e continuata e la conseguente sospensione dello stesso, e dopo la condanna del 13 10.2015 (n. 1367) ad anni uno di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno a favore del comandante della polizia municipale con la conseguente seconda sospensione, sempre di Alessio ancora in atto, in data 4 agosto 2016 è arrivata la censura della corte dei conti sezione Calabria n. 193/16. La Corte dei Conti ha condannato per illegittimità i seguenti amministratori: Miceli Francesco sindaco facente funzioni; Alessio Beniamino sindaco sospeso; Caruso Gabriella ex assessore comunale. Nella censura sono compresi anche altri funzionari ed amministratori: Muscari Antonio ragioniere incaricato; Cosentino Giovanni Segretario comunale e Celea Giovanni ex assessore comunale “attuale capo gruppo di maggioranza”. Questi ultimi, Giovanni Cosentino e Giovanni Celea, non sono stati interessati dalla sentenza in quanto hanno versato anticipatamente l’importo contestatogli.
In sostanza la Corte dei conti della Calabria condanna i soggetti citati al pagamento di circa 75.000,00 euro oltre spese, interessi e rivalutazione monetaria per avere assunto illegittimamente il ragioniere Muscari Antonino.
Questo curriculum giudiziario/contabile sintomatico di una gestione malsana, attuata in questi anni con comportamenti ed azioni illegali ed illegittimi, in barba ai principi di buona ed efficiente azione ammnistrativa, è soltanto uno spaccato dell’intera attivita’/ politco-amministrativo.
Infatti, i comportamenti illegittimi ed illegali si sono ripetuti più volte in altre situazioni.
Ricordiamo le vicende delle casa popolari laddove i cittadini sono stati vessati e “costretti” ad acquistare le stesse a prezzi maggiorati;
la questione vigili urbani che vengono pagati a spese della comunità, dopo che il comandante dei vigili è stato parcheggiato presso l’ufficio anagrafe; e dopo che un concorso pubblico che dura ormai da anni e non viene concluso; Anzi addirittura l’intera commissione si è dimessa quando mancava soltanto l’ultima prova d’esame orale. “MISTERI… DELLA POLITICA LOCALE”.
Ci domandiamo e domandiamo a tutti i cittadini quale credibilità, quale onorabilità hanno gli amministratori per continuare a rappresentare la comunità.
La minoranza consiliare “Amo Molochio alternativa democratica e Centro studi G. Lazzati” chiede ai predetti signori di dimettersi dignitosamente ma immediatamente;
Alle autorità competenti chiediamo la verifica di tutta l’azione amministrativa posta in essere in questi anni. Soltanto il ripristino della legalità e della legittimità potranno consentire alla comunità molochiese un riscatto sociale dignitoso e la riappropriazione democratica della cosa pubblica».