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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Ministeri, Calderoli: “Spostamento dipartimenti si farà”

| Il 25, Mag 2011

Il ministro: ‘Berlusconi ci ha dato la sua parola’. Premier contro Agcom: ‘Mi vogliono zittire’

Ministeri, Calderoli: “Spostamento dipartimenti si farà”

Il ministro: ‘Berlusconi ci ha dato la sua parola’. Premier contro Agcom: ‘Mi vogliono zittire’

 

(ANSA) Il tema dello spostamento dei ministeri al Nord è ‘congelato’ fino a dopo i ballottaggi. E’ la decisione a cui sarebbero giunti Berlusconi e Bossi dopo un vertice a Palazzo Grazioli.

CALDEROLI, NO STOP SPOSTAMENTO DIPARTIMENTI – Calderoli:” Nessuno stop a spostamento Dipartimenti al Nord”. “Nessuno stop allo spostamento dei dipartimenti al Nord, ma la questione è così importante da non poter essere strumentalmente interpretata come semplice argomento da campagna elettorale per i ballottaggi”. Lo ha dichiarato il sen. Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore federale della Lega Nord. “Lo si farà – ha concluso Calderoli – e comunque, il Presidente Berlusconi ci ha dato la sua parola”. E il Cavaliere ha attaccato l’Agcom per le multe ai tg dopo le sue interviste: ‘Siamo all’assurdo, vogliono zittirmi’. S’infiamma intanto la campagna elettorale. Pisapia va in Procura: ‘Mi diffamano’. Ok della Cei alla moschea a Milano.

BERLUSCONI E BOSSI ‘CONGELANO’ PER ORA SPOSTAMENTO – Nessuna novità sull’ipotesi di spostare alcuni ministeri al Nord come chiesto dalla Lega. Nel corso del vertice a palazzo Grazioli, spiegando alcuni presenti, Silvio Berlusconi ed Umberto Bossi avrebbero concordato di ‘congelare’ la proposta fino a dopo i ballottaggi con la rassicurazione ricevuta dai leghsiti che, dopo il voto, il tema tornerà oggetto di discussione. Nel frattempo anche nel Pdl si metteranno appunto delle ipotesi da sottoporre agli alleati per trovare un’intesa.

PATTO SU RIFORME, FISCO E RILANCIO ECONOMIA – Non si è entrati nei dettagli, anche per l’assenza di Giulio Tremonti, ma quel che è certo è che si é registrato un pieno accordo sulla necessità di andare avanti con le riforme, a cominciare da quella fiscale e dalle misure per il rilancio dell’economia. Chi era presente al vertice di palazzo Grazioli assicura che fra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi si è registrata totale sintonia sulla necessità di uno sprint che per dare una ‘scossa’ all’azione del governo nei prossimi due anni. In particolare, riferiscono fonti presenti all’incontro, si sarebbe convenuto sulla necessità di “accelerare” sulla riforma del fisco e sulle misure per il rilancio dell’economia. “Entrambi hanno insistito molto su questi due aspetti”, spiega una fonte presente all’incontro. BERLUSCONI AI SUOI, MI IMPEDISCONO DI PARLARE – Silvio Berlusconi si lamenta con i suoi dell’Agcom. Ogni mia parola costa 800 euro di multa, siamo all’assurdo, mi impediscono di parlare, avrebbe detto parlando in aula con alcuni deputati del Pdl mentre erano in corso le votazioni sulla fiducia al decreto omnibus.

L.ELETTORALE: LEGA SONDA OPPOSIZIONI, CAMBIARLA PRESTO – Per ora si tratta di contatti informali in attesa di capire come andranno a finire i ballottaggi ma, a quanto si apprende da ambienti parlamentari, la Lega ha sondato le opposizioni per capire la disponibilità ad una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, ritirando fuori dal cassetto i modelli tedeschi e spagnoli già al centro del confronto politico al tempo del governo Prodi. Il Carroccio sarebbe quindi intenzionato a riprendere in mano un dossier, quello della riforma del Porcellum, finito di fatto nelle nebbie del Senato e ad aprire ad un confronto con le opposizioni. Confronto sul quale hanno aperto il vicepresidente vicario di Fli Carmelo Briguglio e l’Udc mentre Massimo D’Alema, parlando oggi con i giornalisti in Transatlantico, ha definito “necessaria” una riforma della legge elettorale pur non sapendo “se ci sono le condizioni”.

BERLUSCONI, CONTATTI LEGA-PD? NON NE SO NULLA – “Non ne so nulla”. Ha risposto così il premier Silvio Berlusconi ai cronisti che lasciando Montecitorio gli chiedevano se sapesse dei presunti contatti tra Lega e Pd per la riforma della legge elettorale.

PISAPIA,DENUNCIO A PROCURA CAMPAGNA DIFFAMAZIONE – Domani mattina il candidato sindaco del centrosinistra a Milano, Giuliano Pisapia, presenterà una denuncia alla Procura di Milano per “tutta una serie di episodi di diffamazione e soprattutto di scorrettezze che hanno rilievo penale in campagna elettorale”. “E’ del tutto evidente – ha detto l’avvocato all’uscita di un incontro con le Acli – che è una campagna organizzata di denigrazione della mia persona e del mio programma”. Pisapia ha raccontato di “gruppi di persone che vanno in giro a disturbare in metro e nei quartieri la gente dicendo di essere esponenti dei comitati di zona di Pisapia, altre persone travestite da zingari, o in ogni caso da persone povere, straniere, che diffondono volantini come se riguardassero la mia campagna elettorale che sono del tutto falsi”. Ma Pisapia ha parlato soprattutto di “altre persone che si presentano nei quartieri vestite da zingari e che dichiarano che in quel luogo, e danno anche volantini, sarà costruita la nuova grande moschea, la più grande moschea d’Europa”. Secondo l’avvocato “queste condotte hanno rilevanza penale e sono veri e propri reati”. Pisapia non ha voluto dire qual è l’ipotesi di reato promettendo che lo farà domani. “Mi è sembrato giusto, nell’interesse di una campagna elettorale serena che si confronti sulla verità e non sulle menzogne – ha spiegato -, esporre alla Procura della Repubblica queste condotte ed azioni che sono ripetute, soprattutto in periferia, anche perché è del tutto evidente che è una campagna organizzata di denigrazione della mia persona e del mio programma”.

MINISTERI:BOSSI, BERLUSCONI SI CONVINCERA’ – Sull’opportunità di spostare alcuni ministeri al nord “Berlusconi si convincerà “. Così risponde il leader della Lega, Umberto Bossi, ai giornalisti che gli sottolineavano come il premier “non fosse d’accordo sui ministeri al nord”. I ministeri decentrati sul territorio “ci sono in tutta Europa, in Inghilterra, in Francia. Perché non ci devono essere qui?”. Aggiunge il ministro leghista tornando così a chiedere con insistenza il trasferimento di alcuni dicasteri a Milano. “Ma tra Pdl e Lega c’é scontro su questo tema”, fanno notare i cronisti. “Non c’é scontro”, replica il senatur.

‘ALEMANNO CONTRARIO? ‘TE CREDO …’ – Umberto Bossi usa il romanesco per rispondere ai cronisti che gli fanno notare che il sindaco di Roma è contrario allo spostamento di alcuni ministeri al Nord. “Te credo …!”, esclama il senatur replicando ai cronisti nei pressi di Montecitorio. “Il voto del 15 e 16 maggio ha confermato che il PdL è il primo partito del Paese. Non esistono alternative possibili al nostro governo e non possiamo immaginare un’Italia governata dalla sinistra e condizionata da una sinistra estrema”. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, in un nuovo videomessaggio diffuso su Youtube e apparso sul sito del partito.  “I ballottaggi del 29 maggio sono una nuova sfida, a Milano come a Napoli, a Trieste come a Cagliari. Possiamo e dobbiamo vincere perché abbiamo uomini e idee giuste grazie al sostegno di voi moderati”.  “A Milano la Moratti può e deve vincere alla vigilia dell’Expò. Non si può consegnare la città alla sinistra più radicale, dobbiamo spiegare ai milanesi che il sindaco di estrema è incompatibile con l’Expo e dannoso per i milanesi perché con la sua amministrazione aumenterebbero le tasse e ci sarebbe più immigrazione e più baracche in giro degli zingari”. “A Napoli il nostro candidato farà uscire la città dagli ultimi 18 anni di mal governo della sinistra. Il candidato delle sinistre si propone come il nuovo ma è il vecchio che ritorna perché è sostenuto dai partiti responsabili dello sfascio di Napoli. Invece con Lettieri Napoli tornerà a essere la capitale del Mediterraneo, una città sicura, in cui i giovani non saranno più costretti ad emigrare”.

BERSANI, MULTA AGCOM NON SANA GESTO BERLUSCONI – ”Il gesto di Berlusconi che appare su cinque Tg con il simbolo del partito alle spalle e’ insanabile: nessuna multa dell’Agcom puo’ sanarlo”. Lo afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani riferendosi alle multe dell’Agcom arrivate ai Tg Rai e Mediaset per gli interventi del presidente del Consiglio. Bersani, al termine di una cerimonia a Montecitorio su Alessandro Natta, rileva che ”la presa di posizione dell’Agcom c’e’ stata. Il problema ora, pero’, e’ chi paga per la sanzione; io tenderei ad escludere che a pagare debbano essere i cittadini contribuenti italiani. Ma il problema e’ che bisogna rompere il giocattolo dei rimedi ‘ex post’ che non funziona rispetto ad atteggiamenti e stili impossibili in qualunque democrazia del mondo. Il problema e’ che quello che Berlusconi ha fatto non deve essere consentito. Serve un’autorita’ che intervenga prima” PAR CONDICIO: MEGAMULTA A TG1 E TG4, MA AGCOM SI SPACCA Stangata dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni sui telegiornali, dopo la ‘offensiva’ tv del premier Silvio Berlusconi di venerdì scorso. A maggioranza l’Agcom ha inflitto il massimo della multa, 258 mila euro, a Tg1 e Tg4 perché “recidivi”, e 100 mila euro a Tg2, Tg5 e Studio aperto. Si spaccano la stessa Authority – i commissari di maggioranza parlano di decisione dettata dalle “pressioni” della sinistra – e gli schieramenti, con l’opposizione che plaude e il centrodestra che contesta l'”offesa al diritto”. L’Idv presenta un esposto per il danno erariale. Mediaset “allibita” annuncia ricorso al Tar; in Rai la partita si giocherà nel cda di domani. “Nessuna valutazione politica”, assicura il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò. BERLUSCONI: CON LA SINISTRA MILANO SARA’ UNA CITTA’ ISLAMICA

Silvio Berlusconi, in vista dei ballottaggi di domenica, conferma di voler cambiare temi ma non toni nella campagna elettorale. In un videomessaggio postato sul sito web del Pdl, il premier lancia stilettate contro i candidati avversari nelle partite decisive di Milano e Napoli: accusa Giuliano Pisapia di volere una città “islamica” e di andare a braccetto coi centri sociali, mentre bolla Luigi De Magistris come “il peggio della politica” italiana. Il tutto proprio nel giorno in cui Pisapia e Letizia Moratti, con un gesto di distensione, si sono stretti simbolicamente la mano alla cerimonia per l’anniversario della strage di Capaci. Ancora polemiche sulla proposta leghista di spostare al Nord dei ministeri.
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