“Meno spese militari, più servizi per i cittadini”. Gianni Speranza alla festa di SEL di Firenze
Set 21, 2011 - redazione
Il sindaco di Lamezia Terme, ha partecipato ad un dibattito presenti il sindaco di Cagliari Zedda, Mattei ass. di Firenze e Paolo Cento
“Meno spese militari, più servizi per i cittadini”. Gianni Speranza alla festa di SEL di Firenze
Il sindaco di Lamezia Terme, ha partecipato ad un dibattito presenti il sindaco di Cagliari Zedda, Mattei ass. di Firenze e Paolo Cento
LAMEZIA TERME – Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha partecipato nei giorni scorsi, invitato alla festa regionale di Sel a Firenze, al dibattito contro la manovra economica del governo e i tagli alle autonomie locali: “Meno spese militari, più servizi per i cittadini”.
Insieme al sindaco Speranza erano presenti, tra gli altri, Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, Massimo Mattei, assessore del Comune di Firenze, Paolo Cento, responsabile nazionale enti locali Sel.
“Sono preoccupato – ha detto il sindaco Gianni Speranza nel corso dell’assemblea – per i tagli decisi dal Governo nei confronti degli enti locali. Solo quest’anno alla nostra città il Governo ha tagliato 2 milioni e mezzo di euro di trasferimenti e ancora molto più grandi sono i tagli annunciati per il prossimo anno. Una manovra punitiva nei confronti degli enti locali e quindi, di conseguenza, nei confronti dei cittadini. Gli effetti, infatti, non sono soltanto perversi sui bilanci comunali, ma c’è il rischio concreto di avere negative ripercussioni in particolare sul livello dei servizi erogati ai cittadini. Una manovra economica sbagliata, soprattutto nelle parti che riguardano gli enti locali. Nei giorni scorsi il nostro Comune ha chiuso simbolicamente alcuni sportelli dell’ufficio Anagrafe e Stato Civile. Una forma di protesta che stiamo portando avanti insieme a tutti i Comuni italiani per renderli più solidi, competitivi e vivibili”.
“Per anni ci hanno raccontato dal Governo – ha concluso Speranza – la favola che la crisi era alle nostre spalle, che il peggio era passato e che l’Italia era riuscita ad affrontare l’emergenza meglio di altri. Ci hanno detto che non eravamo né la Grecia, né la Spagna. E invece, nelle ultime settimane, la realtà ci ha fatto precipitare in una situazione assai grave e preoccupante. E’ urgente cambiare, quindi, politica e governo”.