Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Medico e infermieri malmenati in ospedale calabrese Aggrediti dai parenti di un giovane di Rosarno deceduto. Le reazioni della politica

Medico e infermieri malmenati in ospedale calabrese Aggrediti dai parenti di un giovane di Rosarno deceduto. Le reazioni della politica
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Un medico e tre infermieri del reparto di rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone sono stati aggrediti dai familiari di un giovane di Rosarno, affetto da Sla e deceduto dopo oltre un mese di degenza. È successo giovedì sera, poco prima della mezzanotte. Gli agenti della Squadra Volante della Questura hanno faticato alcune ore per indurre alla calma gli aggressori, poi denunciati per lesioni e danneggiamento di attrezzature del reparto. Solidarietà al medico aggredito, che ha riportato traumi guaribili in quindici giorni, è stata espressa dal Consiglio dell’Ordine dei medici e dal Tribunale del malato.

SENATORE MARCO SICLARI

«L’aggressione al medico della Rianimazione dell’ospedale di Crotone e il danneggiamento della struttura sono atti incresciosi che da cittadino e da medico ma, soprattutto, da rappresentante delle istituzioni, non possono asciarmi indifferente». Con queste parole il senatore Marco Siclari capogruppo di Forza Italia in commissione igiene e sanità commenta l’ennesimo atto di violenza consumato ai danni di professionisti che con enormi difficoltà e disagi continuano a prestare soccorso ai pazienti. Il senatore Siclari non si limita ad esprimere solidarietà e vicinanza al collega medico: «Forza Italia sta già lavorando in commissione salute al Senato su un tema così delicato che da medico conosco bene. Sono certo che a breve saremo in grado di dare risposte concrete per dare sicurezza a tutti gli operatori medici sanitari delle strutture ospedaliere e, in particolare, in quelle pubbliche. Dobbiamo tutelare i nostri professionisti e metterli in condizione di lavorare in serenità senza timore o paura di aggressioni incontrollate», ha concluso il senatore azzurro.